La fotoreporter freelance Maranie Staab, collaboratrice Getty Images, è stata accusata sui social media di aver inscenato un’immagine durante una protesta no mask a Portland. Considerato un comportamento in violazione dei principi di responsabilità, indipendenza e integrità, è stata allontanata dall’agenzia.
Circa una settimana fa si è svolta una protesta no mask davanti all’Oregon Health Authority building di Portland, in Oregon. Un gruppo di sparuti manifestanti si è ritrovato davanti al palazzo seguito da un gruppo di giornalisti e fotoreporter; tra questi la freelance, nonché collaboratrice Getty, Maranie Staab che ha poi pubblicato sul sito dell’agenzia numerose immagini della giornata. Spicca tra tutte la significativa foto di un bambino che getta una mascherina tra le fiamme di in un bidone. Tutto nella norma se non fosse che, pochi giorni dopo, su Twitter è spuntato un video dove si può notare come l’immagine sembri “staged”, confezionata ad arte
Nel video sembra proprio che Maranie Staab si accordi con la madre del piccolo per poter scattare la foto incriminata. “Aspetta qui, la signora ti fa una foto e poi possiamo andare”. Questo minuto di riprese è giunto anche a Getty, che ha considerato la pratica in violazione dei suoi principi di responsabilità, indipendenza e integrità. Come si legge sul sito “Le immagini devono essere fornite agli utenti con accuratezza, trasparenza e senza manipolazioni o pregiudizi.”
Getty ha subito preso le distanze e allontanato Maranie Staab dall’agenzia, non solo togliendo dal sito l’immagine del bambino ma anche tutte le altre fatte dalla reporter nella giornata.