Si avvicina l’appuntamento annuale più importante con la fotografia: giovedì 7 Novembre Paris Photo aprirà i battenti al pubblico per presentare una selezione curata di immagini storiche, contemporanee, vintage, sperimentali, iconiche, inedite e molto altro ancora.
Gli scatti dei maestri della fotografia saranno esposti insieme a quelli dei nuovi talenti, più precisamente 1328 artisti provenienti da 34 paesi rappresentati da 195 gallerie. Ma non è tutto, perché le sezioni sono tante e un grande spazio è dedicato anche ai libri di fotografia, infatti ben 45 editori porteranno il meglio dei loro cataloghi per presentarlo ai visitatori – tra l’altro – con una serie di incontri con gli autori. Tra le novità di questa edizione c’è il ritorno dei libri antichi.
Dov’è l’appuntamento? Per la sua 27a edizione, Paris Photo torna al Grand Palais che riapre (anche se solo parzialmente per ora) dopo un restauro durato tre anni. Il programma della fiera è ricchissimo e, come dicono gli organizzatori, “riflette la vitalità e la diversità del mondo della fotografia”.
Il 2024 segna il centenario del Surrealismo, un movimento che ha profondamente trasformato l’arte e la fotografia. Per celebrare questa ricorrenza, Paris Photo ha invitato il regista e musicista americano Jim Jarmusch che ha composto con il suo gruppo SQÜRL la colonna sonora del film Return to Reason. La pellicola riunisce quattro film di Man Ray recentemente restaurati e sarà proiettato in anteprima in 2 cinema di Parigi durante la fiera. L’uscita al pubblico è prevista per il 13 novembre. Naturalmente, diverse gallerie presenti in fiera propongono opere di Man Ray.
Quest’anno si celebra anche il centenario di Robert Frank e la prestigiosa galleria internazionale Pace gli dedica una mostra personale in occasione di Paris Photo. Pace rappresenta Frank e alcuni dei più importanti fotografi del secolo scorso, sul suo sito si possono trovare – tra l’altro – molte notizie degli eventi che sono stati organizzati in onore del grande fotografo, inclusa l’attesa ripubblicazione da parte di Aperture di The Americans (il famoso libro fotografico che era stato a lungo introvabile).
Anche gli editori Steidl faranno trovare nel proprio stand numerosi volumi dell’iconico fotografo svizzero naturalizzato statunitense. Una anticipazione dei titoli si può visionare su questa pagina. Nello stand della galleria tedesca Thomas Zander, invece, si potrà esplorare l’influenza di Frank sulle generazioni che lo hanno seguito.
La visita a Paris Photo è organizzata in diverse sezioni. La navata centrale ospita i progetti Prismes: stampe di grande formato, serie fotografiche e installazioni. Quest’area offre la possibilità di immergersi in opere monumentali con progetti come la serie People from the Twentieth Century di August Sander – presentata per la prima volta in Europa – o l’installazione di Anton Kusters sulla memoria dei campi di concentramento. Sono opere che mettono in discussione il nostro rapporto con la storia e la documentazione d’archivio.
La mostra di quest’anno esplora un altro tema importante e complesso, ovvero quello dei legami umani con opere sull’amicizia, l’intimità e la percezione del corpo. Per esempio, con gli autoritratti del fotografo ucraino Boris Mikhailov e dell’artista multimediale giapponese Mari Katayama presentati dalla galleria parigina Suzanne Tarasieve. L’archivio della fotografa e attivista americana Tee A. Corinne, invece, ci riporta negli anni ’70 in alcune comunità lesbiche con immagini che vogliono invitarci a riflettere sull’identità e sulla memoria collettiva.
Nel 2023, Paris Photo è stata la prima fiera d’arte in Europa a creare un settore Digitale. Quest’anno la curatrice Nina Roehrs – esperta d’arte nell’era digitale – ha ampliato la sezione con 15 progetti che esplorano le frontiere dell’immagine. Cinque collettive a tema e dieci mostre personali di autori internazionali offriranno ai visitatori un panorama della fotografia all’intersezione tra tecnologia e digitalizzazione.
“L’approccio curatoriale”, spiega Nina Roehrs, “mette in evidenza artisti che non solo si cimentano con i nuovi media, ma il cui lavoro riflette il profondo impatto delle rivoluzioni tecnologiche sulle nostre vite, sulla società e sull’economia.” È ancora fotografia? Ai visitatori l’ardua sentenza.
Nei corridoi del primo piano si trova il settore Emergence curato da Anna Planas. In quest’area si potranno visitare 23 mostre personali sostenute da giovani gallerie che evidenziano la diversità di tecniche, spingendo la sperimentazione del mezzo verso nuove voci. I temi delle immagini spaziano dall’impegno con le questioni contemporanee alla ricerca sulle nostre percezioni, fino all’astrazione immergendo il visitatore nelle dinamiche di una nuova generazione di artisti.
L’area Voices viene introdotta quest’anno per la prima volta e apre nuove prospettive sul mezzo fotografico sotto la direzione di tre importanti curatori: Sonia Voss, Elena Navarro e Azu Nwagbogu. I progetti esposti esplorano la scena latino-americana e l’Europa orientale e settentrionale del dopo guerra fredda.
La proposta di Azu Nwagbogu – Corps Libérés – ci invita a mettere in discussione l’oggettività degli archivi, sia quelli ereditati che di quelli creati. “La fotografia è luce e la luce scaccia le tenebre. Illumina e informa”, spiega il curatore nigeriano. Le opere presentate in Les paradis imparfaits, a cura di Elena Navarro, ci fanno conoscere la scena artistica contemporanea dell’America Latina e provengono da autori di diverse generazioni. Con 4 murs, Sonia Voss e le gallerie in mostra offrono un’esplorazione di un periodo ormai storico, ma i cui molti protagonisti devono ancora essere scoperti dal grande pubblico.
Tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e la caduta dell’URSS – soprattutto negli anni Settanta e Ottanta – gli artisti hanno sviluppato strategie diverse per affrontare le restrizioni alla libertà e la censura. Le opere esposte non di rado presentano una nota di umorismo e sono accomunate da uno spirito di resistenza.
Il Salon d’Honneur del Grand Palais ospiterà una serie di immagini poco conosciute al grande pubblico provenienti dalle collezioni della Bibliothèque Nationale de France, dal Centre Pompidou e dall’Unione lituana dei fotografi. Si tratta di una collezione che spazia da fotografie emblematiche dell’epoca Sovietica a opere più recenti.
Un’altra novità di quest’anno è l’area didattica interattiva dedicata ai libri fotografici per bambini, co-prodotta dall’Institut Pour La Photographie e da Photo Elysée. In mostra un’esposizione intitolata “L is for Look”, che esplora l’evoluzione di questo particolare settore dell’editoria dagli anni Trenta ad oggi. Un modo ideale per avvicinare i giovani alla fotografia.
Paris Photo propone una serie di conversazioni durante i 4 giorni della fiera con personalità del mondo dell’arte. Sono 9 conferenze al giorno che avranno luogo nella Galerie Courbe dalle 14:00 alle 17:00. Il programma completo si può consultare su questa pagina.
Questo articolo ti ha fatto venire voglia di visitare Paris Photo, ma non potrai essere a Parigi? Niente paura, la fiera si può visitare anche online.
Per i collezionisti e gli appassionati di tutto il mondo, è un’occasione per visionare facilmente opere le loro opere preferite, scoprire nuovi talenti, navigare tra le scelte di curatori e specialisti del settore fotografico e stringere nuovi rapporti con gallerie ed editori. La Online Viewing Room di Paris Photo riunisce tutte le gallerie del Grand Palais, oltre a una selezione di gallerie che espongono esclusivamente online. L’accesso è gratuito e si potrà visitare a partire da mercoledì 6 novembre (dunque, dal giorno prima dell’apertura al pubblico) dalle 10:00 di mattina fino alle 23:59. Per accedere occorre cliccare sul link sul sito di Paris Photo.
Paris Photo
Grand Palais, 3 avenue du Général Eisenhower, Parigi
7-10 novembre 2024
Orari : 13:00 – 20:00, domenica 13:00 19:00
Metro/RER: Franklin-Roosevelt oppure Champs-Elysées-Clemenceau, Invalides (RER C)
Ingresso € 16 – 32
Biglietteria online