Tutti Fotografi Febbraio 2022 è in edicola e su fotografiastore in versione cartacea e digitale! Ecco gli argomenti di questo fascicolo:
In un’intervista al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, il ceo di Canon Fujio Mitarai ha confermato che Eos 1DX Mark III sarà l’ultima reflex prodotta dall’azienda e che d’ora in avanti tutti gli sforzi verranno concentrati sul sistema mirrorless. “Le richieste del mercato si stanno spostando rapidamente verso le fotocamere senza specchio e in linea con questa tendenza ci stiamo spostando su questo segmento”.
Considerando sia le reflex a pellicola che quelle digitali, l’epopea delle reflex Eos è durata 32 anni (33 se consideriamo il primo modello EOS-1 datato 1989), un arco di tempo in cui si sono succedute polemiche feroci tra i sostenitori del digitale e quelli della pellicola (“il digitale non sfonderà mai”), e poi tra i favorevoli al sistema mirrorless contro quelli a favore della reflex (“le mirrorless non sostituiranno mai le reflex”).
Qualcosa però abbiamo imparato. In fotografia quello che conta è l’immagine, indipendentemente dal mezzo e tutte le fotocamere oggi sono in grado di offrire una qualità molto elevata, spaziando dal mondo analogico a quello digitale. Mai come in questo periodo vi sono strumenti potenti al servizio della nostra creatività.
E per quanto riguarda le reflex, è vero che il loro peso sul mercato si ridurrà progressivamente in quanto hanno ormai raggiunto il massimo delle loro potenzialità e il loro costo di produzione è superiore a quello delle mirrorless. Ma chi ama la visione a mirino delle reflex non deve aver timore di continuare a usarle; le loro prestazioni non sono affatto inferiori a quelle delle reflex. Io stesso continuo a usare una reflex con piena soddisfazione.
Al momento in casa Nikon tutto tace, ma sappiamo che gli sforzi sono rivolti principalmente alle mirrorless per competere con Sony e Canon; Pentax invece ha ribadito l’intenzione di rimanere nel sistema reflex e, grazie alla qualità delle sue fotocamere, potrebbe temporaneamente beneficiare della minore concorrenza.
Tra gli articoli di questo mese vi segnalo l’interessante lavoro di Luca Mich che ha “fatto il punto” sul treppiede, uno strumento fondamentale per il fotografo che vuole migliorare il livello qualitativo delle proprie immagini; Luca Mich ne esamina tutte le caratteristiche, dalle gambe alle teste, dalla piastra ad attacco rapido fino alla staffa per scattare in verticale. Sono informazioni molto utili non solo per la ripresa, ma anche per capire quale sia il treppiede più adatto alle proprie esigenza e quindi anche per confrontare i diversi modelli per una scelta consapevole e, perché no, per risparmiare.
E gli obiettivi? Negli ultimi anni i produttori cinesi si sono fatti apprezzare per la qualità dei loro prodotti, magari privi degli automatismi, ma capaci di offrire soluzioni interessanti a ottimi prezzi. Abbiamo deciso di provare il 7Artisans 35mm che con la sua luminosità f/0.95 indubbiamente si fa notare; sarà solo un’idea di marketing, o si tratta effettivamente di un obiettivo di qualità? E f/0,95 serve davvero? L’abbiamo provato sulla Nikon Zfc, con cui ben si sposa per le piccole dimensioni. Secondo Eugenio Tursi questo 7Artisans f/0.95 soddisfa appieno la voglia di fotografare “come una volta”, ma è un obiettivo che non sostituisce un moderno 35mm ultraluminoso, autofocus e stabilizzato, gli si affianca nel corredo. E’ comunque un obiettivo divertente. E costa decisamente poco.
Sempre in ambito tecnico è interessante il test dedicato alla verifica della stabilizzazione sulle mirrorless Nikon: “conviene montare un obiettivo stabilizzato sulle mirrorless Nikon?” è la domanda che ci siamo posti e per rispondere abbiamo fatto una prova di laboratorio confrontando la percentuale di scatti nitidi ottenuti con il 300mm f/4 E PF ED VR montato sia su una reflex che su una mirrorless, dotata in questo caso del convertitore FTZ.
Ho lasciato per ultimo l’articolo di Enzo Dal Verme, con cui stiamo progettando di sviluppare una serie di approfondimenti sulla fotografia di ritratto; abbiamo colto l’occasione della mostra di Saul Steinberg Milano e New York per riflettere sul significato delle immagini realizzate da Inge Morath sulle maschere disegnate da Saul Steinberg. E’ un tema nuovo, che personalmente ho trovano stimolante.