Sony intende così evitare le complicazioni doganali che potrebbero nascere con la Brexit; l’azienda giapponese farà infatti confluire la sede Sony Europe di Weybridge, sita nel Surrey, nella sede Sony Europe di Amsterdam, fondendole. La nuova società inizierà le operazioni ad aprile, in previsione della Brexit a fine di marzo, mentre la filiale britannica continuerà a gestire le importazioni e la vendita dei prodotti in UK, diventando puramente operativa.
Nessun cambiamento invece per fabbrica Sony che produce in Inghilterra apparecchiature di broadcasting.
Proprio per evitare potenziali problemi fiscali, lo scorso ottobre anche Panasonic aveva trasferito la sua sede europea ad Amsterdam. BMW chiuderà il suo stabilimento di Oxford per un mese dopo la Brexit, mentre Honda prevede una fermata di sei giorni della sua fabbrica di Swindon, nel sud dell’Inghilterra, a fine aprile.
In generale c’è la preoccupazione che senza accordi tra UK e UE ai porti potrebbero determinarsi gravi ritardi nelle spedizioni per il ripristino delle pratiche doganali.
L’Europa è un mercato molto importante per Sony che vi ha realizzato un fatturato di circa $ 16,5 miliardi (bilancio 2017), pari a oltre il 20% del totale.