Secondo i dati dell’istituto di ricerca giapponese Techno Systems Research (TSR) Sony sarebbe al vertice delle quote di mercato per quanto riguarda la produzione di sensori seguita, ma non certo tallonata, da Samsung.
Sony detiene ad ora, dati della fine del 2019, il 49.1% del market share relativo alla produzione di sensori, classifica che vedrebbe al secondo posto in solitaria Samsung con il 17.9%; l’altra grande fetta di mercato, quel 23.5%, è invece detenuta da varie aziende come Canon, Fujifilm e Panasonic in grado di soddisfare la loro domanda (fotocamere in particolare) in maniera autonoma. Questa specificazione è necessaria in quanto, nonostante le quote, Sony produce sensori per sé e per altri: basti pensare a Nikon o anche alla stessa Samsung, che nonostante detenga quasi il 18% in molti casi è dovuta ricorrere proprio all’azienda giapponese per equipaggiare i propri Galaxy – data la grande domanda di device mobili e la sottodimensionata produzione di sensori.
Ma la quota Sony potrebbe crescere ancora nei prossimi anni. A novembre infatti Hiroki Totoki – Director, Senior EVP, CFO, Representative Corporate Executive Officer, Sony Corporation – ha comunicato che a partire dal 2021 comincerà la costruzione di una nuova fabbrica nella prefettura di Nagasaki – la terza, dopo quella della prefettura di Kumamoto e quella acquistata da Toshiba – per far fronte alla sempre più crescente domanda.