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Fotografia.it

Samsung pronta a lanciare un sensore da 576 Mpxl entro il 2025

Redazione fotografia.it | 9 Settembre 2021

Samsung sta lavorando a rivoluzionare il mondo dei sensori entro il 2025 con un nuovo Isocell da 576 Mpxl. Perlomeno questo è l’argomento discusso al Connecting Heterogeneous Systems Summit (CHSS) di SEMI.

A puntare in alto e a discuterne direttamente con il pubblico è il Senior Vice President e Head of Automotive Sensors di Samsung, Haechang Lee. Nella chart mostrata al summit, si possono notare gli sforzi fatti dall’azienda e gli incrementi di risoluzione dei sensori dal 2000 fino ad oggi; in circa 20 anni si è passati dagli 0.3 Mpxl del primo FSI ai 108 Mpxl dell’ultimo Isocell.

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La storia dei 20 anni di ricerche in campo sensori di Samsung

Nel mentre l’azienda ha chiaramente sviluppato innumerevoli tecnologie, tra le quali il nuovo sensore GN2 con tecnologia Dual Pixel Pro. Le intenzioni di Samsung sono quindi di spingersi sempre oltre, fino appunto ad arrivare ad una risoluzione di 576 Mpxl, un valore che si crede molto simile a quello fornito dalla vista umana. D’altronde, è dal 2020 che si parla di questa idea.

“Attraverso un’innovazione incessante, siamo determinati ad aprire infinite possibilità nelle tecnologie dei pixel che potrebbero persino fornire sensori di immagine in grado di catturare più dettagli dell’occhio umano”.

Le parole di Haechang Lee fanno quindi seguito a quanto comunicato da Joshua Sungdae Cho – VP, Head of Visual SW R&D Samsung Electronics nel febbraio scorso.

“Il mio obiettivo è fornire una fotocamera in grado di soddisfare tutti al 100% attraverso la personalizzazione. Quando ci sono dieci persone che scattano una foto dello stesso oggetto, voglio che la fotocamera fornisca dieci immagini diverse per ogni individuo in base alle sue preferenze di luminosità, tonalità di colore, miglioramento dei dettagli, ecc. Attraverso l’album si può scoprire quali immagini un utente ha salvato negli ultimi anni o quali ha eliminato. Inoltre, si possono vedere quali sono le modifiche più utilizzate o quali filtri ha usato di più. Queste sono alcune delle cose che potremmo considerare per assicurarci che il sistema impari a conoscere sempre di più il suo proprietario.”

Le possibilità sono concrete.

Redazione fotografia.it
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