DJI presenta una nuova concezione di ripresa cinematografica: Ronin 4D è una videocamera Full Frame di ultima generazione ed estremamente flessibile con un sistema di stabilizzazione a 4 assi, messa a fuoco LiDAR e trasmissione e controllo wireless.
Il nuovo sistema Ronin 4D è un all in one, possiede tutto per supportare al meglio l’operatore video nelle grandi produzioni cinematografiche entrando quindi in diretta concorrenza con altri grandi marchi come Canon, RED e Sony. Due saranno le conformazioni possibili che si differenziano per le proprietà del sensore: entrambe utilizzano uno Zenmuse X9 con sensore Full Frame disponibile nelle versioni con risoluzione 8K/75fps e 6K/60fps con tecnologia Dual Gain ISO e 14-stop di gamma dinamica. L’innesto è quello proprietario DL-Mount che ad ora consta di tre obiettivi a focale fissa ma che l’azienda ha già comunicato espanderà in un futuro molto vicino; è inoltre compatibile con supporti di terze parti come Leica M. Sia X9–8K che X9–6K sono in grado di registrare Apple ProRes 422 HQ e ProRes RAW, oltre al codec H.264 standard.
I tipi di messa a fuoco saranno tre: manuale, automatica e fuoco manuale automatico (AMF). AF e AMF utilizzano una grande novità per il segmento, il telemetro LiDAR integrato, che proietta oltre 43.200 punti fino ad una distanza massima di 10 metri per individuare e seguire i soggetti in situazioni in cui l’AF tradizionale potrebbe non funzionare a causa della mancanza di luce. Proprio il LiDAR permette di sfruttare al meglio anche la tecnologia Active Track, derivante dai droni, consentendo il tracciamento dei soggetti da distanze maggiori. Se questo nome non vi risulta nuovo è normale, LiDAR è la tecnologia utilizzata da Apple anche sui recenti iPhone 12 Pro e iPhone 13 Pro. In AMF la messa a fuoco sarà quindi automatica, ma l’operatore potrà intervenire e cambiarla in manuale quando necessario. Tutte queste potenzialità sono permesse dal nuovo chip e dal sistema di elaborazione delle immagini CineCore 3.0.
Altre novità sono la presenza di filtri ND a 9 stop integrati da ND2 a ND512 e del sistema di colori DJI Cinema Color (DCCS) in grado di supportare anche il flusso di lavoro ACES. Al tradizionale sistema di stabilizzazione a 3 assi è stato aggiunto un asse Z, che elimina efficacemente le vibrazioni verticali della fotocamera; ciò è possibile grazie a svariati sensori ToF posti sul corpo di Ronin 4D rivolti verso il fronte e verso il basso, anche qui proprio come sui droni.
Rimanendo in tema DJI ha sviluppato una nuovissima tecnologia di trasmissione O3 Pro in grado di trasmettere video 1080p/60fps a monitor remoti tramite il trasmettitore video 4D che offre una distanza di trasmissione di 6 km. Oltre a 2.4 GHz e 5.8 GHz, supporta la banda di frequenza DFS e un algoritmo di crittografia AES a 256 bit per trasmettere il segnale video a più monitor contemporaneamente in tutta sicurezza. Due le modalità: Broadcast mode, che non pone limiti al numero di ricevitori ed è adatta al monitoraggio con troupe numerose, e Control mode, che supporta il funzionamento coordinato di due ricevitori. Il tutto grazie ad un nuovo monitor wireless da 7″ con 1.500 nit di luminosità e un giroscopio integrato che lo trasforma in un controller remoto; può connettersi alle impugnature di Ronin 4D, DJI Master Wheels, DJI Force Pro o il nuovo DJI Follow Focus a 3 canali.
DJI Ronin 4D ha uno slot CFexpress Type-B integrato insieme a una porta di espansione USB 3.1 Tipo-C per la registrazione diretta su disco esterno. Possibile anche la registrazione interna con DJI PROSSD 1TB, che può essere collegato direttamente a un computer tramite cavo USB-C per accedere ai media senza bisogno di un lettore SSD tradizionale.
DJI Ronin 4D, distribuito da Nital, sarà disponibile ad inizio dicembre a € 7.059 per la versione con sensore 6K/60fps ed € 11.099 per la versione con sensore 8K/75fps.