Progresso Fotografico 70 è in edicola e su fotografiastore in versione cartacea e digitale! Ecco gli argomenti di questo fascicolo:
Finchè si fotografa su pellicola la luce costituisce un ostacolo non da poco per chi non è esperto, anche se non ha mai impedito di realizzare immagini che sono alla base della storia della fotografia; oggi invece i progressi della tecnologia ci mettono a disposizione strumenti potentissimi. È recente l’anticipazione che Sony è riuscita a sviluppare il primo sensore CMOS Stacked con tecnologia 2-Layer Transistor Pixel in cui con fotodiodi e transistor dei pixel si trovano sue due strati separati sopra la circuiteria.
Questa nuova tecnologia riesce, secondo Sony, a raddoppiare il livello del segnale di saturazione rispetto ai sensori CMOS tradizionali; in questo modo, la gamma dinamica si amplia e si riduce il rumore. Ricordo che i fotodiodi convertono i fotoni in segnali elettrici, mentre i transistor controllano quei segnali elettrici. Questa tecnologia permetterà di creare sensori con un numero maggiore di pixel o di operare in luce più ridotta; è probabile che inizialmente questo nuovo sensore verrà impiegato sugli smartphone, per essere poi portato anche sulle fotocamere.
D’altra parte gli smartphone costituiscono oggi un terreno di scontro di grande rilevanza tra i produttori, dati gli interessi in gioco; se Huawei è in pratica scomparsa per la forzata rinuncia ai servizi Google, Oppo sta facendo grandi passi avanti sia nelle vendite, che nella tecnologia: il suo nuovo MariSilicon X è definito NPU (Neural Processing Unit), un termine che si riferisce a una classe di microprocessori progettati per fornire accelerazione hardware agli algoritmi dell’intelligenza artificiale come quelli di apprendimento automatico per la robotica, l’internet delle cose o la guida autonoma. Questo microprocessore può supportare una gamma dinamica a 20 bit e l’elaborazione del file Raw in tempo reale gestendo fino a 18 trilioni di operazioni al secondo (TOPS).
Ma per fare buona fotografia tutta questa tecnologia è superflua; certo aiuta, ma il cuore di tutto è la luce e la capacità di controllarla. In questo numero ci siamo concentrati sulla luce artificiale che offre grandi opportunità, anche se non è facile perché “non si vede”. Affrontiamo aspetti tecnici come le sue caratteristiche (intensità, temperatura colore, direzione, durezza, dimensione, costanza, distanza) e come sia possibile usarla in chiave creativa. Perché il nostro fine ultimo è sempre l’immagine.
Come autori abbiamo intervistato fotografi che operano in campi differenti, sempre usando la luce artificiale, nella fotografia di Street come in quella commerciale, e anche nella fotografia naturalistica; guardate come nelle immagini di Gregory Basco la luce del flash sia presente, eppure non si noti, per la capacità del fotografo di controllare la direzione delle ombre.