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Fotografia.it

Privacy: dalla Francia stop all’utilizzo di droni per monitorare il rispetto delle regole anti Covid

Redazione fotografia.it | 15 Gennaio 2021

L’organismo di vigilanza francese sulla privacy, il CNIL, ha vietato definitivamente l’utilizzo dei droni per monitorare e, nel caso, applicare le restrizioni sul coronavirus nonché per altri scopi delle forze dell’ordine, una vittoria per i gruppi che sostengono che la pandemia ha dato origine a una sorveglianza eccessiva.

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Come riporta anche il Washington Post la decisione del CNIL è a livello nazionale. La Francia da inizio pandemia è stata uno dei Paesi che ha messo in atto alcune tra le più severe restrizioni per arginare la pandemia di Covid-19, una di esse, molto discussa, l’utilizzo da parte della polizia dei droni durante le manifestazioni e gli assembramenti di persone per raccogliere dati sensibili come la posizione e l’aspetto dei sospetti trasgressori. A Parigi lo stop è arrivato già da qualche tempo ma il problema persisteva nel resto del Paese per cui, sotto la spinta dei gruppi a tutela della privacy, l’organismo di vigilanza ha deciso di estendere la normativa a livello nazionale. Quello dei droni e dei diritti è un problema che persisterà anche in futuro dato il livello di tecnologia raggiuto: potenziati dall’intelligenza artificiale ora in grado di tracciare in modo molto efficace le persone, per cui è importante disporre di una legislazione che bilanci in modo equo l’interesse pubblico con i diritti dei privati cittadini. La preoccupazione in fin dei conti era stata sollevata già a novembre proprio dalle Nazioni Unite: “La raccolta, l’uso, la condivisione e l’ulteriore elaborazione dei dati possono contribuire a limitare la diffusione del virus, ma potrebbero portare alla violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali”.

In Italia non abbiamo questo problema, non sono stati utilizzati droni per il monitoraggio, ma di certo questa vicenda crea un precedente europeo.

Redazione fotografia.it
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