California Berkeley e Google Research di nuovo assieme, questa volta per lo sviluppo di un software basato sull’intelligenza artificiale in grado di rimuovere le ombre indesiderate dai ritratti: sia quelle degli oggetti esterni sia quelle derivanti dai tratti del viso.
Il connubio tra intelligenza artificiale e fotografia sembra ormai essere indissolubile: sugli smartphone è ormai una realtà consolidata (vedi Huawei) così come sui programmi di editing (Skylum Luminar ne è un bell’esempio). L’algoritmo di machine learning alla base di questa ricerca parte dallo studio di immagini scattate in esterni, frutto di luce naturale, e in interni con una corretta illuminazione. Portrait Shadow Manipulation è nato proprio per questo: ammorbidire le ombre causate da una luce dura e fornire un risultato “chiaro”: fondamentalmente quello che, manualmente, facciamo quando apriamo e recuperiamo le ombre in un programma di editing.
“In questo lavoro, tentiamo di fornire parte del controllo sull’illuminazione che i fotografi professionisti hanno negli ambienti di studio a fotografi amatoriali in ambienti non vincolati. Data solo una singola immagine di un soggetto umano ripresa in un ambiente sconosciuto e non vincolato, il nostro sistema è in grado di rimuovere le ombre estranee indesiderate, ammorbidire le ombre dure del viso e bilanciare il rapporto di illuminazione dell’immagine per fornire un ritratto realistico.”
Portrait Shadow Manipulation è chiaramente ancora in fase di sviluppo. Ad ora alcuni residui di ombre non sono ancora rimovibili ed in alcuni casi limite le immagini risultano troppo “levigate”, come alcuni filtri bellezza sugli smartphone. Certo è che un altro passo avanti in tema di elaborazione automatica è stato fatto.