Due i corpi macchina annunciati da Olympus in Photokina, e se la entry level Pen E-PL8 non sorprende in modo particolare, con il collaudato sensore da 16 Mpxl stabilizzato e una tecnologia che riprende quella della E-PL7, fatta eccezione per il corpo ridisegnato, è l’ammiraglia OM-D E-M1 Mark II a guadagnarsi i riflettori e l’attenzione del pubblico.
In arrivo verso la fine dell’anno, la E-M1 Mark II sfoggia un sensore da 20 Mpxl stabilizzato capace di una raffica da ben 18 fotogrammi al secondo in formato Raw con AF attivo e ben 60 fotogrammi al secondo, sempre in formato Raw a piena risoluzione, con AF bloccato.
Le promesse di Olympus parlano di una maggiore gamma dinamica e un rumore più contenuto di 1 EV rispetto al modello precedente, con un sistema AF a differenza di fase dotato di 121 punti AF a croce disposti su di un’area più ampia rispetto alla E-M1, così da facilitare il compito del nuovo algoritmo di focus tracking.
Le prestazioni dell’autofocus sono garantite dall’impiego di due processori quad-core, uno dei quali dedicato completamente all’esecuzione dei calcoli necessari alla funzione autofocus.
Il corpo prevede ora un mirino elettronico rivisto capace di 120 fps e un tempo di risposta di 6ms, una batteria di maggiore capacità e dalla carica più rapida, una nuova impugnatura rivista per migliorare la presa nell’utilizzo di obiettivi voluminosi così come l’impiego di un doppio slot per schede di memoria SD.
Non mancano la ripresa di video 4K, anche nel formato ampio DCI Cinema 4K, fino a 236 mbps di bitrate, e la funzione Pro Capture che comincia la ripresa di immagini a piena risoluzione alla pressione parziale del pulsante di scatto e mantiene gli ultimi 14 scatti eseguiti prima della pressione completa del pulsante.