Panasonic non smette di guardare anche al Micro Quattro Terzi ed espande il sistema con un nuovo modello totalitario, che racchiude tutte le migliori funzionalità video all’interno di un unico corpo macchina: Lumix GH7.
A dieci anni di distanza dalla prima GH capace di registrare in formato 4K, passando attraverso migliorie che hanno reso questa serie la preferita dai videomaker, ecco che Panasonic migliora la specie con la nuova Lumix GH7. Le novità sono tante, a partire dalla registrazione Apple Pro Res Raw interna per chiudere con l’introduzione della registrazione Float 32 bit.
“Il minimo comun denominatore è espandere le potenzialità video” – dice Masanori Koyama, Lumix Product Planning Team – “molte fotocamere ora fanno le stesse cose, ma abbiamo continuato ad innovare negli anni la nostra vidual identity, ci siamo evoluti insieme ai nostri videomaker e alle loro esigenze e sicuramente con questo modello facciamo un ulteriore passo avanti.” La sicurezza di essere davanti ad un modello che ridefinisce nuovamente gli standard video è quindi una realtà. Nel 2014 veniva introdotta Lumix GH4, la prima mirrorless a poter registrare in formato 4K; nel 2017 Lumix GH5 spinse la registrazione al 4K/60p 4:2:2 10 bit; nel 2022 Lumix GH6 fu la prima a spingersi al 4K/120p con tempi illimitati e audio a 4 canali.
Lumix GH7 è tutta nuova. Il sensore Micro Quattro Terzi è sempre un BSI CMOS da 25 Mpxl ma non è quello di Lumix GH6 bensì quello di Lumix G9 II: gamma dinamica fino a 13 stop, V-Log e V-Gamut, gamma ISO da 100 a 25600, Dual Gain ISO, raffica che si spinge fino ai 75 fps in AF-S e ai 60 fps in AF-C con otturatore elettronico e PDAF. Anche qui viene quindi inserito l’ultimo AF ibrido a rilevamento di fase e contrasto che ormai è diventato irrinunciabile, in grado di tracciare ed inseguire esseri umani, animali, automobili, motociclette, treni ed aeroplani. La stabilizzazione interna arriva a compensare fino a 7.5 stop ma quando si utilizza quella elettronica (non BIS o Dual IS) corregge anche la distorsione prospettica.
Il sensore è Open Gate e permette di registrare video in 4:3, 3:2, 16:9, 1:1 e 9:16. Le modalità di registrazione interna sono innumerevoli, quasi tutte permesse dalla presenza di uno slot CFexpress Type B: Apple ProRes Raw e 5.7 k ProRes Raw HQ 29/25/24p, C4K, ProRes Raw 59/29/25/24p, 5.7k/60p e 5.8k/30p Open Gate, High Res Slowmotion 4k/120p 4:2:0 10 bit e Full HD/240p 4:2:2 10 bit e Full HD 10 bit con variable frame rate a 300 fps. Grande novità è l’introduzione della registrazione Float 32 bit quando si utilizza il nuovo adattatore per microfono XLR2: fornisce una profondità che espande la gamma dinamica della registrazione audio e riduce il rischio di clip ai due estremi, quindi contemporaneamente elimina la distorsione al massimo volume e migliora la qualità del suono a basso volume.
La registrazione video è ovviamente anche qui illimitata. Le componenti interne della ventola si sono però arricchite per poter garantire un miglioramento del raffreddamento: sono stati infatti inseriti un nuovo materiale termico conduttore ed un foglio di grafite per aumentare la dissipazione del calore durante l’utilizzo.
Non solo da Lumix G9 II e Lumix GH6, qualcosa è stato preso anche da Lumix S9. Lumix GH7 può infatti lavorare con l’app Lumix Lab, quindi i videomaker potranno creare e caricare le proprie Lut sulla macchina e registrare direttamente in camera. Rimanendo in tema, c’è di più: Panasonic ha inoltre annunciato di aver collaborato con ARRI ed il prossimo aggiornamento firmware includerà anche la curva ARRI LogC3.
Panasonic Lumix GH7 sarà disponibile dal mese prossimo ad un prezzo di € 2199 solo corpo.
