Nella fotografia naturalistica gli obiettivi giocano un ruolo fondamentale; ovviamente le ottiche più usate sono i lunghi tele, ma vi accorgerete come in molti ambiti siano determinanti anche le focali corte, o cortissime come il 15mm usato da Alberto Ghizzi Panizza.
Il teleobiettivo rende ovviamente più semplice inquadrare gli animali a cui non ci si può avvicinare, o perché troppo diffidenti, o per non rischiare la pelle. I lunghi tele non sono però obiettivi facili da usare. Il Wildlife in genere richiede una buona preparazione tecnica, soprattutto quando occorre reagire con prontezza nelle situazioni che in cui si devono utilizzare tempi di scatto al limite del mosso e quando il soggetto in rapido movimento mette a rischio la messa a fuoco.
Se la tecnica è indispensabile, altrettanto fondamentale è la fase di preparazione del viaggio e della sessione di ripresa; osservate come i vari professionisti che abbiamo intervistato non manchino di sottolineare quanto sia importante documentarsi sui luoghi e sugli animali da fotografare per poter anticipare i loro comportamenti e le loro reazioni. Anche la fase dei trasferimenti non è da sottovalutare; le compagnie aeree hanno ristretto molto i limiti per il bagaglio che è possibile portare in cabina e quando le attrezzature sono molto costose e pesanti è un problema; abbiamo chiesto ai fotografi come si comportano.
Ai fotografi abbiamo chiesto anche una serie di consigli per affinare la propria tecnica e praticamente tutti hanno suggerito di scattare tanto e di approfondire la conoscenza della propria attrezzatura; uno strumento raffinato facilita certamente la ripresa, ma conoscendo bene la propria fotocamera e i propri obiettivi si possono ottenere risultati altrettanto validi, magari senza spendere un capitale.
In questo numero di Progresso Fotografico abbiamo cercato di proporvi una grande varietà di situazioni, dalla fotografia a colori a quella bianconero, dai grandi animali a quelli piccolissimi ripresi con la tecnica del focus stacking ed il montaggio anche di 50 scatti. E poi le profondità marine che ci rivelano mondi affascinanti, ma difficili da fotografare perché occorre la luce per dare brillantezza ai colori. Entrano quindi in gioco i flash, ma usarli sott’acqua non è facile perché si rischia di … fotografare la sospensione!
La tecnica è quindi importante, ma mai come nei racconti di questi fotografi si scopre la passione per la natura, che è poi la vera molla che li spinge ad affrontare le grandi fatiche necessarie ad ottenere lo scatto voluto; a volte sono immagini di documentazione, ma più spesso le foto toccano il tasto dell’emozione per trasmettere le sensazioni provate al momento dello scatto. Per capirlo basta leggere quanto ci racconta uno di questi fotografi: “Mi affascina comprendere ed approfondire il perché degli atteggiamenti e dei comportamenti degli animali. Nella narrazione fotografica dedico spazio alla documentazione dei diversi momenti di vita della specie: la ricerca del cibo, la lotta, la maternità, il gioco, ma cerco anche di riprendere gli atteggiamenti ironici e buffi e quanto permette di cogliere la personalità degli animali. Conoscere il comportamento di una specie è essenziale per prevedere le scene attese ed attenderle con pazienza.”
Questo approccio alla natura è certamente frutto della sensibilità dei fotografi, ma è anche una necessità di mercato; infatti con la quantità di foto disponibili oggi vi è ben poco da scoprire e la concorrenza è fortissima. Solo i fotografi che riescono a mettere nei propri scatti un qualcosa in più riescono ad affermarsi.
Fotografia di natura: tecnica e emozione
• L’importanza della composizione
• Sfruttare luci e ombre per dare tridimensionalità dell’immagine
• Effetto Panning
• Creatività con il teleobiettivo
• Il controluce nel Wildlife
• Fotografia ravvicinata in luce mista
• Il problema del trasporto in aereo
• Il mercato della fotografia di natura
Abbonamento a Progresso Fotografico: 6 numeri /anno
