Abbiamo recentemente spiegato il progetto che è esordito con la Leica M11-P e ora, durante la conferenza Adobe Max 2022, Adobe ha annunciato la nuova partnership tra la Content Authenticity Initiative (CAI) e Nikon per implementare sulla fotocamera Nikon Z9 la tecnologia che attiva le credenziali delle immagini.
Non basta, ora si aggiunger anche Sony. In collaborazione con l’Associated Press (AP), Sony ha infatti completato un nuovo ciclo di test di questa tecnologia che in pratica applica una firma digitale automatica alle le immagini, certificando la loro autenticità.
La firma digitale viene apposta al momento dell’acquisizione della fotografia e consente di garantire l’autenticità dei contenuti contro le immagini Fake.
Il rilascio della “firma in-camera” e dell’autenticazione C2PA di Sony è previsto con un aggiornamento del firmware per i nuovi Alpha 9 III, Alpha 1 e Alpha 7S III nella primavera del 2024.
L’ultimo test sul campo di Sony e AP è stato completato nell’ottobre di quest’anno; in questo test, durato un mese, sono stati valutati sia l’autenticazione dell’acquisizione che il flusso di lavoro. In questo test Sony ha collaborato con Camera Bits, l’azienda che ha sviluppato Photo Mechanic, lo strumento di workflow standard del settore. Insieme a Sony e AP, Camera Bits ha infatti creato una tecnologia che preserva la firma digitale della fotocamera durante tutto il processo di modifica dei metadati.
“Sosteniamo la sfida contro le immagini manipolate, afferma Dennis Walker, Presidente e Fondatore di Camera Bits. Photo Mechanic è utilizzato dal settore del fotogiornalismo da 25 anni e continua a evolversi con l’introduzione di nuove tecnologie”.
“Se da un lato la rapida evoluzione dell’AI (Intelligenza Artificiale) genera nuove possibilità di espressione creativa, dall’altro ha portato a una crescente preoccupazione per l’impatto delle immagini alterate o manipolate nel giornalismo”, afferma Neal Manowitz, Presidente di Sony Electronics. La diffusione di informazioni e immagini false ha un impatto sociale reale che danneggia non solo fotogiornalisti e agenzie di stampa, ma la società nel suo complesso. Abbiamo a cuore questa sfida e ci impegniamo a utilizzare le nostre risorse per contribuire a superare il problema.”
“Le immagini false e manipolate sono una delle principali preoccupazioni delle organizzazioni giornalistiche. Non solo contribuiscono alla disinformazione, ma erodono anche la fiducia del pubblico nei confronti delle immagini reali “, ha dichiarato David Ake, Direttore della fotografia di AP”.