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Fotografia.it

“Maggie l’indistruttibile”. la mostra di Margaret Bourke-White

Redazione fotografia.it | 22 Agosto 2024

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Emancipata, stravagante, tenace, “Maggie l’indistruttibile” – come viene chiamata la fotografa americana – è disposta ad accettare ogni condizione e ogni pericolo pur di portare a casa una buona immagine. Ce lo dimostrano gli scatti che la ritraggono con la macchina fotografica sul Chrysler Building o legata a un elicottero mentre, sospesa nel vuoto, fotografa la città dall’alto. Immagini che, oltre a raccontarci la personalità di una delle più grandi fotografe del Novecento, ci svelano una delle caratteristiche fondamentali della sua fotografia. Spesso per ritrarre al meglio il mondo che vede Bourke-White sceglie di guardarlo dall’alto, adottando un punto di vista sorprendente.

Margaret Bourke-White appollaiata su una grondaia con decorazione a testa d'aquila in cima al Chrysler Building. New York, New York, 1935.
Margaret Bourke-White appollaiata su una grondaia con decorazione a testa d’aquila in cima al Chrysler Building. New York, New York, 1935. Foto di Oscar Graubner/Time Life Pictures/Getty Images

“Vedere la vita, vedere il mondo, essere testimoni oculari dei grandi avvenimenti”: è questo l’obiettivo della leggendaria rivista LIFE, secondo le parole del fondatore Henry Luce. Con un’esistenza eroica e avventurosa e una fotografia spinta sempre al limite delle possibilità tecniche, Margaret Bourke-White è la perfetta interprete degli ideali della rivista, per cui lavora sin dal primo numero.

Veduta aerea di un aereo passeggeri DC-4 in volo sopra il centro di Manhattan, New York City, New York, 1939
Veduta aerea di un aereo passeggeri DC-4 in volo sopra il centro di Manhattan, New York City, New York, 1939 Credit: Foto di Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock (12480397a)

Le trasformazioni del mondo, cuore della ricerca di Bourke-White, trovano posto sulla copertina del primo numero della rivista LIFE, si leggono nei suoi iconici ritratti a Stalin e a Gandhi, nei reportage sull’industria americana, nei servizi realizzati durante la Seconda guerra mondiale in Unione Sovietica, Nord Africa, Italia e Germania, dove documenta l’entrata delle truppe statunitensi a Berlino e gli orrori dei campi di concentramento.

Margaret Bourke-White. Hats in NYC 1930
Margaret Bourke-White. Hats in NYC 1930

Un percorso espositivo a cura di Monica Poggi che, attraverso circa 150 fotografie, racconta il lavoro, la vita straordinaria, la qualità degli scatti di Bourke-White, capaci di raccontare la complessa esperienza umana sulle pagine di riviste a grande diffusione superando con determinazione barriere e confini di genere.

Un operaio russo durante la costruzione di un generatore per la diga del Dnepr. Ucraina, 1930
Margaret Bourke-White. Un operaio russo durante la costruzione di un generatore per la diga del Dnepr. Ucraina, 1930 Credit: Photo by Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock (11971295a)

Costretta ad abbandonare la fotografia a causa del morbo di Parkinson, dal 1957 Bourke-White si dedicherà alla sua autobiografia, Portrait of Myself, pubblicata nel 1963. Morirà nel 1971 a causa delle complicazioni della malattia.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore.

Margaret Bourke-White
Fino al 6 ottobre 2024
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia 
https://camera.to

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