La “Libertà di Panorama”, così viene chiamata nel testo della normativa dell’Unione Europea, è salva. La proposta di porre una sanzione per chiunque non sia munito di un’autorizzazione per fotografare palazzi, sculture e monumenti in luoghi pubblici è stata rigettata dal Parlamento Europeo a maggioranza assoluta, dato che i voti favorevoli sono stati appena 40 su 751: di conseguenza, la maggior parte degli europei continuerà ad essere in grado di pubblicare e visualizzare le foto di edifici di interesse artistico su Wikipedia non gravate da diritti d’autore.
Questo è stato possibile anche grazie ad una petizione online su Change.org, portata avanti anche da Wikimedia e firmata da 540 mila persone; sarà quindi ancora possibile fotografare liberamente le opere pubbliche senza il bisogno dell’autorizzazione da parte dell’autore. Per Regno Unito, Spagna, Germania, Norvegia, Polonia e nella quasi totalità dei Paesi dell’Eurozona è sicuramente una gran notizia, ma in Italia cambierà qualcosa?
Assolutamente no. Per chi non lo sapesse, la materia è regolata dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, specificatamente il ‘D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42’ dove agli articoli 107, 108 e 109, rispettivamente ‘Uso strumentale e precario e riproduzione di beni culturali’, ‘Canoni di concessione, corrispettivi di riproduzione, cauzione’ e ‘Catalogo di immagini fotografiche e di riprese di beni culturali’ vengono esplicati i limiti stabiliti dalla legge, ovvero la necessità di autorizzazione amministrativa, pagamento di un canone e non utilizzo delle immagini se non a scopo didattico o personale. Il tutto, se vogliamo, è mitigato dall’articolo 120, ‘Sponsorizzazione di beni culturali’, ma solo relativamente alle attività eseguite di concerto con il Ministero. È bene poi ricordare che anche la riproduzione di immagini che appartengono alle varie diocesi sono soggette ad autorizzazione specifica.
Il discorso va tendenzialmente ad incrociarsi anche con l’occupazione di suolo pubblico: il famoso problema del cavalletto per esempio, passibile di sanzione in quanto rientrerebbe nel caso appena citato. Ma almeno in linea teorica, resta il fatto che tecnicamente la Polizia Municipale potrebbe fermare e sanzionare chiunque possegga una reflex e sia intento a fotografare un monumento in luogo pubblico, anche se è una pratica che non è mai veramente entrata in vigore. Questo perché è statisticamente impossibile sapere, in ‘flagranza’, se quell’immagine sia presa per un uso personale o commerciale, quindi la sanzione sarebbe sempre applicabile in post essendo amministrativa. Inoltre, sempre tecnicamente, sarebbero passibili di sanzione anche tutte quelle fotografie che si pubblicano sui social network quali Facebook e Twitter, anche se non è mai successo nulla, anche se nelle condizioni di iscrizione (quelle che non legge mai nessuno) c’è scritto che non si potrebbero pubblicare immagini coperte da diritti.
Se ci stiamo preoccupando dell’assurdità di queste leggi italiane, basterà guardare oltralpe per trovare chi sta peggio, come la Francia. In Francia per esempio, una banalissima foto della Tourre Eiffel sarà fattibile di giorno, ma non di notte: questo perché le installazioni con i giochi di luce al suo esterno sono considerate opera artistica, ed essendo l’autore ancora in vita, bisognerebbe chiedergli autorizzazione specifica.
Nonostante quindi la ricerca di un’armonizzazione legislativa europea, i diritti concessi sotto copyright variano con leggi nazionali e le tradizioni giuridiche di ogni singolo Paese; speriamo quindi che, nonostante il divieto, le cose continuino a procedere come ora. Con buona pace degli autori.