Il 2 maggio Getty Images ha siglato un accordo di esclusiva con la International Olympic Committee (IOC) che la rende l’agenzia fotografica ufficiale per i giochi olimpici fino all’edizione del 2020: l’accordo, una partnership che dura da ormai 25 anni, si estende anche ai Worldwide TOP Partners, ai comitati olimpici nazionali e a tutti gli atleti. Non solo, perché i servizi di Getty e le migliori immagini scattate faranno da sfondo anche all’Olympic Channel, canale che verrà presto presentato per seguire interamente le Olimpiadi da qualunque Paese.
Ma appunto..le immagini. Quella di Rio sarà forse la prima edizione ad aprire le porte alla fotografia robotica. Non solo fotografi in carne ed ossa quindi a bordocampo o bordopista, ma anche macchine con impianti robotizzati in grado di scattare con visuali differenti. Si sa, i droni per questioni di sicurezza non potranno essere utilizzati, soprattutto negli ambienti chiusi, per cui si è sempre alla ricerca di soluzioni alternative.
Come riferisce Mashable una di esse è quella sviluppata dalla Mark Roberts Motion Control e si chiama Robotic POD System: si tratta di uno uno stativo robotico che sorreggerà la fotocamera per scattare in remoto. Il plus di questa soluzione è tutto nella possibilità per il fotografo di cambiare a distanza l’inquadratura e la lunghezza focale, non solo messa a fuoco ed esposizione. Inoltre POD potrà ruotare di 360° e sarà collegato ad un device attraverso un cavo che non funzionerà solo come trasmettitore ma anche come connessione Ethernet, per poter trasferire immagini in tempo reale: il tutto avverrà tramite software proprietario ricco di preset appositamente realizzati per coprire ogni sport di un evento come le Olimpiadi.
Chiaramente è un prototipo ed è tutto o quasi ancora secretato o in lavorazione, ma Getty prevede di poter posizionare i nuovi POD in 20 siti di interesse a circa due settimane dall’inizio dei giochi di Rio.
Sostituiranno i fotografi? Forse non ora. Quello che è certo è che qualcosa sta cambiando.