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Fotografia.it

Le foto mai viste della II Guerra Mondiale: Zoom Archives, un libro di 150 pagine e una mostra

Redazione fotografia.it | 7 Settembre 2023

Zoom Archives è una monografia in versione digitale che racconta gli eventi a partire dall’entrata in guerra dell’Italia fino alla sua liberazione e alla sconfitta delle Germania.

Un ragazzino italiano regala un mazzo di fiori a uno stanco e ferito carrista americano, alla periferia di Roma: è il suo modo per ringraziarlo per la liberazione della città.
4 giugno 1944. Roma. Autore Lapidus, 163rd Signal Photo Corps. © Courtesy U.S. Army Signal Corps / U.S. National Archives

Le immagini, tratte dagli negli archivi di stato americani, tedeschi e polacchi, ci mostrano scene di guerra e vicende umane sconosciute in Italia: a volte drammatiche, a volte “leggere”.

Zoom Archives è  una pubblicazione innovativa per come racconta i fatti storici, scandendoli con immagini significative e ampie didascalie in modo da facilitare e guidare la lettura; il lavoro nasce dall’esperienza della redazione di Zoom, nella scelta delle foto e nella grafica molto curata, insieme alla competenza storica di History& Photography.

Il risultato è un libro che si legge tutto d’un fiato nonostante la ricchezza dei contenuti delle 150 pagine.

Gli americani entrano a Roma

A partire dal 4 giugno i romani escono di casa per andare a festeggiare gli americani; il giorno dopo arriva anche il Generale Clark che sfila per le vie della città con il suo esercito come un novello Cesare. Dicono che si faccia immortalare con un cartello stradale con su scritto “Roma” e poi che se lo prenda come trofeo.

Carri armati americani entrano a Roma. Il generale americano Clark ce l’ha fatta: è lui il primo ad arrivare, disobbedendo clamorosamente agli ordini del britannico Alexander, comandante in capo di tutte le truppe alleate in Italia. A Clark va bene per caso: i tedeschi non si capiscono tra loro e per errore lasciano indifesa una via che porta direttamente dalle campagne alla periferia della capitale
4 giugno 1944. Roma. Autore sconosciuto. © Courtesy U.S. Army Signal Corps / U.S. National Archives

I suoi uomini sono accolti e osannati come liberatori da migliaia di cittadini, che li stanno aspettando dallo sbarco ad Anzio nel gennaio precedente quando sembrava che il loro arrivo fosse questione di pochi giorni. Una volta capito che non sarebbe andata così, l’hanno presa perfino male; un cittadino, con il sarcasmo tipico dei romani, riassunse lo stato d’animo della città con una geniale scritta su un muro di Trastevere: “americani, tenete duro, che presto verremo a liberarvi.”

Gli scugnizzi crescono in fretta

La maggior parte dei soldati alleati vede nella popolazione di Napoli solo il degrado etico e la perdita di dignità. Peccato che siano loro stessi a contribuire a creare quell’inferno, approfittando della povertà degli abitanti per cercare di ottenere a prezzi stracciati tutto quello che altrove è immorale e proibito. Quando vanno in giro, poi, non si comportano certo da educande: sono spesso ubriachi e violenti. Risse, atti di libidine, requisizioni arbitrarie e prevaricazioni sono infatti la norma: la lista delle denunce contro di loro riempie i verbali dei commissariati napoletani e della Polizia Militare americana e inglese. Ma perseguire i responsabili è piuttosto difficile.

Un gruppo di ragazzini italiani posa. Gli Alleati li chiamano genericamente sciuscià, un termine che deriva dal loro continuo gridare “shoeshine, shoeshine?” (lustrascarpe in inglese) quando si offrono a frotte per pulire le calzature ai soldati in libera uscita.
Agosto 1944. Napoli. Autore Wayne Miller, fotografo con il grado di tenente in forza alla The Naval Aviation Photographic Unit di Edward Steichen © Courtesy U.S. Navy / U.S. National Archives

I bambini spesso si dedicano al furto; Napoli ne è piena. I loro bersagli sono le migliaia di soldati alleati che stazionano in città.

Le donne partigiane

I partigiani concentrano in particolare le loro azioni nelle regioni collinari e appenniniche; all’apice della loro offensive riescono a costituire quindici zone libere. Per i tedeschi la guerra ai partigiani diventa perciò una priorità, una guerra che si contraddistingue per la sua ampiezza e la ferocia nei confronti degli abitanti dei villaggi sospettati di appoggiare i rivoltosi. Le stragi di uomini, donne e bambini effettuate dai Tedeschi e dai Repubblichini per fare terreno bruciato intorno ai Partigiani, in particolare nel Centro Italia, si moltiplicano mostrando agli Italiani il volto più barbaro e feroce del Nazismo e del Fascismo.

Donne partigiane impegnate sul fronte di Castelluccio si rilassano in attesa del proprio turno per andare in pattuglia. Queste donne svolgono svariati tipi di compiti: spesso combattono, fanno commissioni, prestano primo soccorso e portano messaggi viaggiando da sole attraverso il territorio tedesco.
5 ottobre 1944. Castelluccio, comune di Norcia, Perugia. Autore Baker, 3131st Signal Photo Corps. © Courtesy U.S. Army Signal Corps / U.S. National Archives

Ma per quanto i Tedeschi e le forze di Salò si sforzino, non riescono a piegare gli uomini e le donne della Resistenza che continuano a tenerli impegnati anche in autunno. I Comandi anglo-americani decidono infatti di rifornirli sempre più massicciamente e di considerarli una preziosa risorsa per il comune obiettivo finale: la Liberazione d’Italia.

Un libro, una mostra

Questo numero di Zoom Archives è dedicato alla mostra “8 settembre ’43. La Liberazione d’Italia” programmata dall’8 settembre al 16 dicembre 2023 presso la Casa di Vetro di Milano per il progetto History& Photography – La Storia raccontata dalla Fotografia.

All’interno del primo numero di Zoom Archives vi sono tutti i testi e 15 immagini in più rispetto alle 65 previste nell’esposizione.

Diretta da Paolo Namias e curata da Alessandro Luigi Perna –giornalista, appassionato di storia ed esperto di fotografia – la nuova iniziativa ha per obiettivo entrare negli archivi di istituzioni pubbliche, agenzie, musei, associazioni, case editrici, privati, fotografi e aziende con l’intento di valorizzare i “gioielli artistici” della fotografia che conservano proponendoli sia ai più giovani, sia agli addetti ai lavori.

È l’inizio di una collaborazione tra Zoom Archives e History& Photography che prevede la pubblicazione di una serie di numeri monografici dedicati ai grandi eventi storici e alle mutazioni della società contemporanea negli ultimi due secoli visti attraverso le esposizioni del progetto curato dallo stesso Alessandro Luigi Perna e prodotto da Eff&Ci Facciamo Cose di Federica Candela.

Zoom Archives sarà in due edizioni, in lingua italiana e in lingua inglese.

La mostra:
8 settembre – 16 dicembre 2023
Orari:
Dal mercoledì al sabato dalle 16.00 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 19.00).
Info Tel. 02.3943.839
www.lacasadivetro.com

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