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Fotografia.it

La geometria e la compassione di Ferdinando Scianna

Redazione fotografia.it | 6 Novembre 2024

Dal 14 novembre 2024 al 18 gennaio 2025 al Centro Culturale di Milano aprirà i battenti la nuova mostra “La geometria e la compassione” con 60 fotorafie di Ferdinando Scianna.

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Ferdinando Scianna, Napoli, Italia 1984

Un’esposizione dalla grande potenza espressiva che trova la sua genesi nella decisione di Scianna di accogliere l’invito dell’amico Giovanni Chiaramonte, pochi mesi prima della sua scomparsa nell’ottobre 2023, di realizzare una sua mostra che fosse una meditazione sul tema del dolore. “La geometria e la compassione” non è solo un’opportunità per riflettere sul ruolo della fotografia nel mondo contemporaneo, ma anche il pensiero originale dell’autore siciliano sulla condizione umana e sulla sua fotografia come dimensione identitaria con il mondo. “La fotografia non ha il potere di cambiare il mondo, ma può aiutare a vedere ciò che spesso scegliamo di ignorare, e compito del fotografo è cercare di far sì che lo spettatore, attraverso la dimensione identitaria delle fotografie, possa ritrovare in esse qualcosa della propria verità, del proprio vissuto.”

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Ferdinando Scianna, Dacca, Bangladesh 1971

Durante i suoi reportage, le immagini sono testimonianza di un approccio alla fotografia sempre intimamente legato alla vita stessa. Un racconto che cerca di dare voce al dolore e all’ingiustizia, ma anche al desiderio umano di felicità che persiste nonostante tutto, come spiega lo stesso autore partendo dal titolo della mostra: “Niente si può esprimere senza geometria, senza forma, e la forma di ogni uomo e donna è la ricerca della felicità. Il dolore degli altri ci provoca compassione perché ci allontana tutti dal diritto a essere felici. Con questa mostra e il libro che l’accompagna ho voluto raccontare che anche nel più cupo dolore si scopre l’ansia di cercare la felicità”.

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Ferdinando Scianna, Beirut, Libano 1976

Nel corso degli anni Scianna ha infatti sentito crescere dentro di sé l’esigenza di esprimere, in una letteratura ibrida di immagini e parole, la sua complessa relazione con la realtà e con sé stesso. Proprio per questa ragione, per la mostra Scianna ha scritto numerosi testi che riflettono sugli “incontri” che ha vissuto nel corso della sua carriera. Le immagini esposte al Centro Culturale di Milano, provenienti da paesi come Etiopia, Sudan, Bangladesh, India, Vietnam, Stati Uniti, Italia, Francia, America Latina e Libano, rappresentano volti e situazioni che hanno lasciato un’eco profonda nell’animo dell’autore.

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Ferdinando Scianna, Beirut, Libano 1976

Con questa mostra Scianna si riavvicina ad alcuni dei suoi reportage e alla sua ricerca fotografica, ricordando il periodo in cui conobbe lo scrittore Leonardo Sciascia, col quale strinse una profonda amicizia e realizzò diverse collaborazioni, a partire dal libro Feste religiose in Sicilia del 1965, che gli valse il Premio Nadar l’anno successivo. Fu proprio Sciascia a incoraggiarlo a continuare a fotografare la sua Sicilia, persone, volti, feste religiose e popolari, nonché il primo a spingerlo a unire la sua fotografia con la scrittura, la parola come un luogo che accoglie il mistero del mondo attraverso la fotografia.

A Ferdinando Scianna Tutti Fotografi in edicola ha dedicato un ampio portfolio


La geometria e la compassione
Ferdinando Scianna
Centro Culturale di Milano
Largo Corsia dei Servi 4
14/11/24 – 18/01/25


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