Il trucco c’è spesso, e alle volte si vede. Dobbiamo però fare una distinzione: una foto d’attualità, di azione sportiva o di reportage politico, sociale o di guerra, non può essere minimante modificata, pena la perdita di credibilità del fotografo e del giornale, soprattutto ai tempi delle foto generate da AI.
Lo sanno bene le grandi agenzie, che non permettono ai loro fotografi di fare neanche il più piccolo intervento di post-produzione. Lo scatto deve essere “immacolato”, così come scattato. Se invece parliamo di foto pubblicitarie o di repertorio (chiamate anche foto di stock) qui è lecito, e alle volte necessario per migliorare l’efficacia della comunicazione: ecco allora che si ricorre a tutti gli strumenti di Photoshop: cancella, incolla, cambia colore, aggiungi ed inserisci.
Poi c’è una zona grigia, quella dei VIP che finiscono sulle copertine dei giornali; non ce n’è uno che non voglia controllare la foto prima che venga pubblicata o che richieda la post-produzione per togliere una ruga. E se un fotografo non autorizza la redazione a intervenire in post-produzione rischia di rimanere disoccupato.
Poco tempo fa molte polemiche hanno investito Kate Middleton, la moglie del principe William, per aver maldestramente ritoccato una foto che la ritraeva insieme ai tre figli e poi distribuita alle agenzie dall’ufficio stampa della casa reale. Ovviamente il “pasticcio” fatto in Photoshop non è sfuggito e il pubblico si è interrogato sul tema della veridicità della fotografia d’attualità. Personalmente mi sembra che ci sia stato tanto rumore per niente.
I piedi di Sofia Goggia
Qualche giorno fa, invece, la questione si è riproposta in modo più rilevante perché ha coinvolto la copertina del settimanale Sette del Corriere della Sera con la nostra campionessa di sci Sofia Goggia sdraiata sul letto come una nuova Marilyn abbracciata al suo cane Belle: da sotto le lenzuola si vedono spuntare due piedi “sinistri”!
L’autore della foto è il mio amico Massimo Sestini per cui l’ho subito chiamato; la risposta non è stata immediata perché è imbarcato sulla Amerigo Vespucci e aveva appena doppiato Capo Horn!
Da serio professionista qual è, si è subito assunto la responsabilità dell’accaduto: “Avrei dovuto controllato il lavoro della post-produzione esterna, ma non ho potuto perché stavo imbarcandomi sulla Vespucci e non ho avuto il tempo materiale di vedere il risultato finale.”
Ma perché due piedi sinistri gli domando?
“Semplice, il piede destro era un po’ rattrappito, come per un crampo, e l’operatore della post-produzione ha pensato di prendere il piede da un altro scatto e di sostituirlo: l’idea poteva essere valida, ma ha sbagliato piede! E nessuno ci ha fatto più caso e la copertina è andata in stampa.”
Del resto, come dicevo, questo tipo di fotografie sono sempre ritoccate perché non viene violata la veridicità della foto d’attualità: una foto posata e costruita è paragonabile a una foto pubblicitaria, e quindi deve essere perfetta.
Ma quando si commette un errore simile le reazioni sono immediate!
E’ stato certamente un insieme di coincidenze sfortunate e bene ha fatto Massimo a ammettere subito l’errore. Più grave la responsabilità del Corriere della Sera che non se ne è accorto.
Suggerisco di creare una nuova professione: l’esperto di aggiusta fotografie dei personaggi dello spettacolo.
di: Guido Alberto Rossi