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Fotografia.it

I finalisti dei Sony World Photography Awards 2020

Francesco Carlini | 14 Febbraio 2020

La World Photography Organisation ha appena comunicato i finalisti dei Sony World Photography Awards 2020, il più grande consorso fotografico al mondo: 345 mila candidature di fotografi e artisti provenienti da 203 Paesi, di cui oltre 135 mila solo nella categoria Professional – nella quale non conta l’immagine singola ma il progetto fotografico nella sua interezza. I vincitori di ogni singola categoria e il Photographer Of The Year verranno svelati alla serata di gala che si terrà, come ormai consuetudine, a Londra nel mese di aprile.

Architecture
Forme e texture sono il punto focale delle fotografie astratte di José De Rocco (Argentina), che in Formalisms immortala edifici dalle facciate vivaci, così come di Jonathan Walland (Regno Unito), che nella serie minimalista in bianco e nero Structures ritrae costruzioni moderne. Il corpus di lavori di Sandra Herber (Canada) Ice Fishing, Lake Winnipeg raccoglie estrose immagini dei coloratissimi capanni da pesca sul ghiaccio che punteggiano la superficie ghiacciata del lago in inverno.

© Jonathan Walland, United Kingdom, Finalist, Professional, Architecture, 2020 Sony World Photography Awards

Creative
In Seeds of Resistance, Pablo Albarenga (Uruguay) abbina immagini di paesaggi e territori messi a rischio da attività minerarie e commercio agricolo e ritratti degli attivisti che lottano per salvaguardarli. Attraverso scatti di post sui social media, chat e chiamate su Skype o Whatsapp, con Kill Me With an Overdose of Kindness Dione Roach (Italia) analizza il modo in cui relazioni e intimità vengono vissute ed espresse online. Per Witness Objects, Luke Watson (Regno Unito) ha creato fotocamere a foro stenopeico utilizzando oggetti antichi risalenti alla guerra in Bosnia. Le “fotocamere” sono poi state utilizzate per catturare immagini di luoghi significativi di Sarajevo e a loro volta immortalate; gli scatti finali sono poi andati a comporre la serie.

© Dione Roach, Italy, Finalist, Professional, Creative, 2020 Sony World Photography Awards

Discovery
In Invisible Wounds, Hugh Kinsella Cunningham (Regno Unito) macchia le immagini di rosso per comunicare il dolore e la sofferenza provocati dall’epidemia di Ebola al Kivu Nord, nella Repubblica Democratica del Congo; nella sua serie The Cave, Maria Kokunova (Russia) utilizza simboli e allegorie per esaminare i traumi personali. Cast Out of Heaven di Hashem Shakeri (Iran) offre uno sguardo sulla vita di chi, con la recessione economica, è stato costretto a lasciare Teheran e trasferirsi in alloggi statali in pessime condizioni.

© Hashem Shakeri, Iran, Finalist, Professional, Discovery, 2020 Sony World Photography Awards

Documentary
Didier Bizet (Francia) esamina con il suo corpus di lavori Baby Boom il fenomeno delle bambole reborn, che sembrano veri neonati, collezionate dagli appassionati oppure usate dai genitori adottivi per prepararsi all’arrivo dei figli o dai pazienti anziani che hanno bisogno di compagnia. I toccanti ritratti degli abitanti di Hong Kong feriti durante le proteste sono al centro del progetto Wounds of Hong Kong di Chung Ming Ko (Hong Kong), mentre con la sua From ‘Made in China’ to ‘Made in Africa’ Zhang Youqiong (Cina) immortala gli operai che lavorano nell’Ethiopian Oriental Industrial Park, impresa fondata dai cinesi e pezzo chiave del progetto “Belt and Road” che la Cina sta conducendo in Africa.

© Chung Ming Ko, Hong Kong, Finalist, Professional, Documentary, 2020 Sony World Photography Awards

Environment
Wahala di Robin Hinsch (Germania) documenta i devastanti effetti di anni di fuoriuscite di petrolio e combustione di gas naturale sul delta del fiume Niger. In Atlas from the Edge, Álvaro Laiz (Spagna) esplora il concetto di simmetria naturale secondo l’interpretazione della popolazione indigena dei Ciukci, il cui stile di vita tradizionale si è evoluto in base ai propri mezzi di sostentamento. La serie The Future of Farming di Luca Locatelli (Italia) ritrae sistemi di agricoltura e allevamento altamente tecnologici sparsi per il mondo: una possibile soluzione a future penurie alimentari.

© Luca Locatelli, Italy, Finalist, Professional, Environment, 2020 Sony World Photography Awards

Landscape
Torii, serie di Haggard Benhert (Germania), si compone di fotografie di templi buddhisti e shintoisti giapponesi, mentre New Home di Chang Kyun Kim (Corea) include immagini dei campi di internamento per giapponesi dove migliaia di cittadini e residenti degli Stati Uniti di origine giapponese sono stati imprigionati durante la Seconda Guerra Mondiale. Project 596 di Florian Ruiz (Francia) ritrae il paesaggio desolato di Lop Nur, un tempo lago salato cinese utilizzato come sito per test di armi nucleari.

© Chang Kyun Kim, Korea (Republic of), Finalist, Professional, Landscape, 2020 Sony World Photography Awards

Natural World
In Himebotaru Masahiro Hiroike (Giappone) cattura le magiche luci emesse dalle lucciole nelle foreste giapponesi di Tottori, mentre in Macro Adalbert Mojrzisch (Germania) sfrutta la tecnica dell’obiettivo macro per osservare da vicino i pattern e colori intricati nascosti negli occhi di anfibi e insetti. Pangolins in Crisis di Brent Striton (Sudafrica) si concentra sul commercio illegale e sulle opere di salvataggio dei pangolini, i mammiferi più colpiti al mondo dal traffico illegale.

© Masahiro Hiroike, Japan, Finalist, Professional, Natural World & Wildlife, 2020 Sony World Photography Awards

Portraiture
In Passengers, Cesar Dezfuli (Spagna) mette a confronto straordinari ritratti di migranti appena arrivati sulle coste europee, scattati nel 2016, e immagini più recenti che esprimono la loro personalità e le trasformazioni subite. Unsung Heroes di Denis Rouvre (Francia) raccoglie i ritratti e le storie drammatiche di donne vittime di violenza, mentre in Ukrainian Railroad Ladies di Sasha Maslov (Ucraina) protagoniste sono le donne che lavorano come guardie delle stazioni dei treni; la fotografa ne esplora il ruolo sociale come simbolo di continuità in un Paese devastato dalla guerra e dalle turbolenze politiche.

© Cesar Dezfuli, Spain, Finalist, Professional, Portraiture, 2020 Sony World Photography Awards

Sport
In Senegal il wrestling è diventato lo sport numero uno, nonché un mezzo di elevazione della propria posizione sociale radicato in tradizione e riti; con Senegalese Wrestlers, Angel Lopez Soto (Spagna) esplora queste pratiche attraverso immagini di giovani lottatori che si allenano. Dives di Andrea Staccioli (Italia) propone poetici ritratti di atleti che si tuffano durante i campionati mondiali di tuffo di Gwangju. Lucas Barioulet (Francia) ha candidato The Long and Difficult Path of the Mauritanian National Women’s Football Team, serie che si concentra sulle sfide e sulle tensioni culturali affrontate dalle calciatrici della Repubblica Islamica di Mauritania.

© Andrea Staccioli, Italy, Finalist, Professional, Sport, 2020 Sony World Photography Awards

Still Life
Disassembled Memory è un catalogo di fotografie che raffigurano le parti smontate della bicicletta che Fangbin Chen (Cina) usava in infanzia: un tentativo di richiamare e conservare i ricordi di quell’epoca. Nella serie Plexus, Elena Helfrecht (Germania) esplora la storia della sua famiglia per analizzare gli effetti della memoria collettiva e dei traumi ereditati. In IMMORTALITY, INC. Alessandro Gandolfi (Italia) entra in istituzioni e laboratori di ricerca per documentare i processi e gli oggetti simbolo del progresso della scienza moderna e del tentativo di sconfiggere la morte.

© Alessandro Gandolfi, Italy, Finalist, Professional, Still Life, 2020 Sony World Photography Awards
Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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