Con un evento di presentazione finalmente “fisico”, Honor si rilancia sul mercato italiano con Honor 50: midrange quasi top di gamma con una fotocamera principale da 108 Mpxl. Ma i rimandi a Huawei sono ancora fortissimi.
Come ben sappiamo Honor è stata una costola di Huawei fino a pochi mesi fa. Questa commistione tra aziende ha finito per trascinarla nello stesso calderone della casa madre, con svariate limitazioni al commercio ma soprattutto con il risultato di farle perdere significative quote di mercato anche in Cina; nella propria roccaforte il brand è passato dal detenere il 16% di quote di mercato al risicato 3%. Ma la risalita è cominciata da novembre 2020 quando si è staccata da Huawei, ritornando al 17% in poco più di un semestre..proprio dalla sua dichiarazione di indipendenza, dichiarata a gran voce e sottolineata più volte.
Detto questo, per chi se lo stesse chiedendo, Honor è ancora molto simile alla “vecchia” Huawei; ne ha ereditato infatti svariati asset e l’R&D come la tecnologia dietro alle fotocamere, la connettività 5G, il design..e i Google Mobile Services. Dal palco Stefano Grianti – Sales VP Honor Italia – ne parla ampiamente e spiega la strategia ditro questa scelta. La nuova Honor vuole staccarsi dall’immagine di brand “entry” che ha dato fino ad ora, pur mantenendo un’anima molto “giovane”: dal 2022 diventerà Premium in ogni fascia di prezzo, con tanti nuovi modelli che puntano sulla qualità del prodotto. Ma soprattutto inizierà ad affacciarsi al mondo tech con un nuovo ecosistema fatto di smartphone, laptop, tablet, router, wearable e accessori vari entro febbraio/marzo prossimo.
In poche parole: cercherà di replicare la strategia messa in atto da Huawei pur mantenendo un prezzo più accessibile. Se sarà in grado di riprendersi quella fascia di mercato, a scapito di Xiaomi, Vivo e Oppo lo dirà solo il tempo. Più che altro, la vittoria di questa sfida sarà segnata da un’identità che il brand deve assolutamente trovare, altrimenti l’ombra di Huawei sarà sempre presente e visibile. Ma sono le partnership, per ora, a reggere tutto. Delle 300 stipulate nel corso degli anni, due le più importanti: Microsoft per i prossimi laptop e Qualcomm per gli smartphone. I PC Honor saranno distribuiti già con Windows 11 ottimizzato così come i device avranno gli ultimi processori con chip dotati di connettività 5G. E poi, ovviamente, Google con i GMS.
Tutto ciò è avvenuto a monte della presentazione di Honor 50, uno smatphone midrange che nel design mostra quegli asset e quell’R&D ereditati dai “cugini”; fondamentalmente è un Huawei nova 9 con un chip 5G e una fotocamera principale con più pixel. A livello fotografico l’unica differenza è il sensore principale: sul nova 9 è un 50 Mpxl Ultra Vision RYYB da 1/1.56″ con apertura f/1.9 equivalente ad un 23mm, su Honor 50 ha una risoluzione da 108 Mpxl (probabilmente è lo stesso di Samsung Galaxy S21).
Le altre due fotocamere sono invece identiche: una ultra grandangolare con sensore da 8 Mpxl e apertura f/2.2, una di profondità con sensore da 2 Mpxl e apertura f/2.4 e una Macro da 2 Mpxl e apertura f/2.4. Non finisce qui: stesso display OLED curvo con refresh rate da 120 Hz, stessa batteria di lunga durata da 4300 mAh, stessa tecnologia di ricarica sicura 66W SuperCharge, stesso peso di 175 grammi, stesso spessore della scocca di 7.7mm.
Cosa cambia? Su Honor 50 ci sono i servizi Google e un processore Qualcomm Snapdragon 778 5G (su nova è solo 4G). Nuove anche alcune funzioni della fotocamera principale pensate per i vlogger: ben 6 modalità di registrazione video creative, con split screen e doppia registrazione.
Prezzi? Honor 50 nella versione con 6 GB di Ram e 128 GB di memoria a € 529; con 8 GB di Ram e 256 GB di memoria a € 599. Saranno disponibili da novembre sul sito Honor Italia.