Nuovo balzo in avanti per Google che con i nuovi Pixel 6 e Pixel 6 Pro torna a competere nella fascia alta degli smartphone dopo un anno sabbatico chiamato Pixel 5. Nuovo chip, nuovo array di sensori e tante nuoe funzioni della fotocamera legate all’intelligenza artificiale.
Pixel 4 fu l’ultimo modello a puntare in alto e a competere direttamente con la concorrenza, cercando di offrire un prodotto di fascia altissima puntando principalmente sul software. Pixel 5 fu una leggera marcia indietro, un devicce dal prezzo più basso e quindi più in linea con le aspettative di mercato. Con Pixel 6 Google ripunta ai vertici e lo fa con un nuovo processore prestazionale e un nuovo array di fotocamere, che sul Pro arrivano a tre. Impossibile poi non notare il nuovo design, davvero molto piacevole rispetto a quanto offerto oggi dalla concorrenza.
L’aspetto più interessante è il rinnovato array di fotocamere su Pixel 6 e 6 Pro. Si differenziano solo per una fotocamera con obiettivo tele 4x da 1/2″ e 48 Mpxl, presente solo sul Pro. Comune ad entrambi sono invece un sensore da 1/1.31″ e 50 Mpxl (pixel da 1.2µm) con obiettivo wide equivalente ad un 26mm con apertura f/1.85 e un sensore da 12 Mpxl (pixel 1.25µm) con obiettivo ultrawide con campo visivo di 114° e apertura f/2.2. Riescono a catturare video HDR 4K/60p e Full HD/240p.
Sono quattro le novità a software. Magic Eraser si rifà ad Healing Brush di Photoshop e consente di eliminare dall’immagine oggetti e persone indesiderate; vi si accede tramite Google Foto che suggerirà in automatico gli elementi papabili di scomparsa sia sulle foto nuove che su quelle scattate in precedenza. Face Unblur (o Deblur) riconosce automaticamente uno scatto in cui il viso del soggetto è un po’ sfocato e lo corregge; in questo caso i Pixel scattano due foto simultaneamente e ne utilizzano una per mascherare il viso. Questa modalità funziona solo con gli esseri umani e non con gli animali. La modalità Motion sblocca invece due funzioni. Con la prima si accede ad Action Pan che crea uno sfocato creativo su soggetti in movimento simulando quindi un panning; la seconda è Long Exposure per creare scie luminose notturne anche senza l’utilizzo di un treppiede. Real Tone utilizza i nuovi algoritmi AI HDR per catturare fedelmente ogni tonalità di pelle.
Sui nuovi Pixel 6 tutto è mosso dal nuovo chip proprietario chiamato Tensor; ci sono due core ad alta potenza, due core di fascia media, quattro core di efficienza e una serie di core specifici per per la sicurezza e l’elaborazione delle immagini. Il Pixel 6 con 8 GB di RAM mentre Pixel 6 Pro con 12 GB di RAM. Un bel salto di qualità rispetto a quello montato su Pixel 5.
Pixel 6 è dotato di un display Amoled da 6.4″ con refresh rate a 90Hz (1080 x 2400 pixel, rapporto 20:9, densità di circa 411 ppi), mentre Pixel 6 Pro è dotato di un display Amoled LTPO da 6.71″ con refresh rate variabile 10-120Hz (1440 x 3120 pixel, rapporto 19.5:9, densità di circa 512 ppi) e supporto HDR10+. Entrambi gli schermi sono coperti da Corning Gorilla Glass Victus. Chiudono le caratteristiche le connessione Wi-Fi (802.11 a/b/g/n/ac/6e), Bluetooth 5.2, GPS, NFC, una porta USB-C nella parte inferiore e una batteria Li-Po da 4614 mAh per Pixel 6 e una batteria Li-Po da 5003 mAh per Pixel 6 Pro.
Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro sono già disponibili al preordine in alcuni Paesi al rispettivo prezzo di € 599 ed € 899. Ad ora non si sa se e quando arriveranno anche in Italia.