Canon comunica lo sviluppo di quella che sarà la prossima ammiraglia sulla quale ormai si vocifera da mesi, se non da anni: EOS R1, il non plus ultra per il professionista e le agenzie stampa.
Manca poco ormai alle Olimpiadi di Parigi e Canon non può star certo a guardare. Sono state tante le occasioni in cui i responsabili di prodotto ci hanno detto di “stare calmi”, che qualcosa di grosso sarebbe arrivato e che non avrebbe deluso le aspettative di nessuno. Ormai quello che si è creato attorno ad EOS R1 è diventato quasi ingestibile, frutto di un hype fuori controllo che Canon dovrà saper soddisfare al meglio. Quello che è certo è che l’azienda non ha mai sbagliato e che quando è arrivata su un segmento lo ha poi fatto suo, basta guardare il percorso fatto con la tecnologia mirrorless e culminato anni fa con EOS R3: ogni passo è stato studiato al meglio e non ha mai fatto rimpiangere l’attesa, anzi.
EOS R1 è diventato quindi un progetto enorme, ingombrante, attesissimo da tutti. Un modello che ancora non esiste e che ha fatto parlare di sé come mai prima d’ora. Ciò che è fuori da ogni dubbio è che le tecnologie utilizzate saranno innovative e questo primo comunicato ufficiale, seppur molto velato, ne potrebbe essere una prima testimonianza seppur non si scenda nel particolare.
Ciò che Canon comunica non è un prodotto, è la sua idea. E tanto ora ci dobbiamo far bastare. Il sensore CMOS non ha un numero di serie, non ha un pixelaggio effettivo, sarà solamente “nuovo”. Come nuovo sarà anche il sistema di elaborazione delle immagini figlio di un doppio processore: accanto all’affidabile Digic X comparirà l’innovativo Digic Accelerator che sbloccherà l’elaborazione ad alta velocità di un elevato volume di dati e ottimizzerà la messa a fuoco automatica. Come? Ad esempio garantendo che nelle azioni concitate, grazie al supporto degli algoritmi AI, il fuoco si mantenga sul soggetto anche se altri vi si sovrapporranno (una cosa che faceva anche EOS-1D X Mark III con gli elementi di disturbo nella scena); inoltre farà la sua comparsa anche la nuova funzione AF “Priorità azione” che, una volta riconosciuto il soggetto, sposterà automaticamente l’area su di lui. Infine sarà implementato anche un nuovo algoritmo di riduzione del rumore, una versione migliorata della funzione precedentemente sviluppata e disponibile solamente come parte del software Digital Photo Professional.
Questi aspetti, uniti ad una più stabile e veloce capacità di connessione e trasferimento, faranno sì che EOS R1 possa considerarsi un’ammiraglia anche nei confronti di EOS R3. Ad ora il modello è stato inquadrato come ideale per professionisti sportivi, videomaker ed agenzie stampa.
Sarà forse l’effettiva controparte di Sony A1? Staremo a vedere, ormai manca davvero poco..