A neanche una settimana dal lancio GoPro, "l’anti Karma" targato DJI è già qui: si chiama Mavic Pro e anche lui è ripiegabile, portatile e qualitativamente esagerato. Le differenze con Karma però ci sono e sono tutte a livello di software: modalità ereditate direttamente da Phantom 4.
DJI cambia le carte in tavola e presenta quello che potrebbe essere il prossimo sviluppo di droni molto più "consumer". Dopo averci abituato a macchine volanti come il Phantom 4, il nuovo Mavic Pro stravolge il progetto originale non solo nelle forme ma anche nell’automatismo di utilizzo rendendolo un prodotto ideale sia per chi è alle prime armi sia per chi vuole un mezzo di facile portabilità. Mavic Pro è infatti un quadricottero pieghevole dal peso di soli 700 grammi, quindi ideale per un utilizzo in svariate situazioni outdoor. A differenza di Karma la fotocamera è integrata, quindi non separabile dal corpo: sensore da 12Mpxl in grado di registrare video in qualità 4K a 30fps o Full HD a 120fps anche in formato Raw. Altra differenza rispetto al drone GoPro sono la funzionalità Active Track, ovvero la possibilità di seguire un soggetto, e il sistema anticollisione che evita l’impatto con oggetti vari lungo il percorso, funzionalità proprietarie ereditate dalla famiglia Phantom; inoltre è implementato anche il controllo gestuale per il centramento del soggetto nell’inquadratura o per lo scatto di una foto. Mavic Pro ha una velocità di punta di 65Km/h in modalità Sport, una modalità di ripresa lenta a circa 4Km/h per l’uso in ambienti circoscritti e un’autonomia di circa 27 minuti. Si pilota con un radiocomando con pulsanti fisici e display dal quale monitorare i parametri di volo impostati e il segnale GPS, ma vi si potrà collegare uno smartphone (od un tablet) per visualizzare le immagini provenienti dal velivolo e per mandare dirette in streaming su canali Youtube, Facebook e Periscope.
DJI Mavic Pro sarà disponibile da metà ottobre ad un prezzo di € 1199, controller incluso.