Nell’alternarsi di comunicazioni, ufficiali e ufficiose, legate al nuovo coronavirus mancava ancora la voce di Sony. Oltre a stringersi attorno alle famiglie delle vittime, Sony contemporaneamente si sta concentrando a ridurre al minimo l’impatto del virus sulla propria attività: questo si traduce nella raccolta più attenta possibile di informazioni per poter prendere celermente le contromisure necessarie.
Chiusi alcuni degli uffici principali in USA ed Europa, chiusi due stabilimenti in Malesia, chiuso un impianto in Regno Unito ma aperti nuovamente quattro stabilimenti produttivi situati in Cina (due a Shanghai, uno a Wuxi e uno a Huizhou) che stanno tornando al livello precedente alla diffusione del virus anche se hanno riscontrato ovvi problemi alla catena di approvvigionamento. Come per altre aziende, i fari sono puntati ora sul lancio di nuovi modelli: primo su tutti A7 IV. Riportiamo tradotti qui i passi salienti del comunicato ufficiale.
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