Era il lontano 2010 quando Canon presentava al mondo la sua idea di "grande sensore", talmente grande da da far impallidire quello medio formato. Ora questo sensore è stato usato per la prima volta in tempi recenti dall’Osservatorio giapponese Kiso per catturare una pioggia di meteore, altrimenti impossibile con altri strumenti; ciò ha permesso di studiare e rilevare una frequenza in questi accadimenti, portando allo sviluppo di nuove teorie.
Questo particolare CMOS ha una superficie di oltre 400 cm quadrati: misura 200 x 200mm, ed è quindi circa 40 volte più grande di un classico sensore CMOS Full Frame 24 x 36mm. Nonostante le dimensioni la lettura dei pixel sembra veloce, consentendo riprese a 60 fps in condizioni di oscurità pari a 0.3 lux.
Le informazioni tecniche sono quanto mai scarse ma Canon ha comunicato quanto segue: "L’aumento delle dimensioni dei sensori CMOS comporta il superamento di problemi quali i ritardi di trasmissione dei segnali elettrici in cui viene convertita la luce."
Ma a cosa potrà servire? Canon ha suggerito che questo gigantesco sensore potrebbe essere estremamente utile per riprendere in condizioni di scarsa luminosità; oltre all’osservazione spaziale, anche in settori come la videosorveglianza o lo studio scientifico del comportamento degli animali notturni.