www.italianstreetphotography.com presenta un talk dedicato alla Fotografia di strada
Un’ora per affrontare il cuore di quello che tutti i grandi autori sanno sulla street photography, e che Joel Meyerowitz sintetizza in “Tutta la tecnica del mondo non compensa l’incapacità di notare.” Cogliere dal visibile della strada l’invisibile e il nascosto, un attimo certo, ma farlo con tutto il tempo del mondo alle spalle.
Angelo Cucchetto, ideatore e promotore di progetti e iniziative e siti storici nel settore della fotografia (photographers.it è attivo dal 1999) è, tra l’altro, il curatore del progetto ISP – www.italianstreetphotography.com che dal 2017 pubblica il magazine Cities e molti volumi e fanzine dedicate alla street photography.
Maurizio Galimberti non ha certo bisogno di presentazioni, è un fotografo contemporaneo italiano famoso in tutto il mondo per i suoi incredibili mosaici di polaroid con cui crea sequenze o fraziona l’immagine.
Ma ovviamente Maurizio non è solo Il Galimberti che tutti conoscono “il sezionatore del reale, l’uomo che mette il mondo alla griglia, il frammentatore dell’Io, delle icone e della storia, il mosaicista bizantino risorto come artista pop nel terzo millennio, il prestigiatore che mescola con diabolica abilità le polaroid.” (cit. Smargiassi dal suo testo critico alla mostra).
E ce lo mostra con la sua ultima mostra, appena chiusa alla Reggia Di Monza, “Una vertigine espressiva”. Un lavoro di “pura” street,duro nel bianco e nero aggressivo, nelle inquadrature taglienti, nei contrasti di luce. Un lavoro tipico di un grande autore alle prese con la grande Mela, luogo Americano iconico di grandi contraddizioni.
Stefania Adami si è appassionata molto alla fotografia come mezzo per dare visibilità a chi è invisibile, e l’ha dimostrato a tutto il settore con il suo lavoro “Adagio Napoletano”, che usa abbondantemente anche il linguaggio della street per raccontare persone e cose poco visibili: voci, odori, dal profumo dell’immancabile caffè al mattino, all’odore del bucato steso ad asciugare, per arrivare all’odore del cibo, con il ragù lasciato sui fornelli a sobbollire lentamente, a sottolineare il lento trascorrere del tempo. “Chjànu, chjànu” (piano, piano).
Stefania ha origini nella Garfagnana, in provincia di Lucca, dove ancora oggi vive. Da autodidatta ha iniziato il suo percorso di apprendimento e approfondimento, che l’ha portata fino ai nostri giorni a ricevere l’onorificenza di MFI (Maestra della Fotografia Italiana), un riconoscimento molto prestigioso.
Domenica 20 ottobre, al Superstudio di via Tortona 27 a Milano