C’è tempo fino all’8 Settembre per visitare a Lecco la bella mostra dedicata a Berenice Abbott, una delle fotografe più significative del Novecento. In esposizione 80 stampe in bianco e nero divise in tre sezioni: Ritratti, New York e Scienza. L’esposizione ripercorre la sua intera carriera e fa conoscere al visitatore anche aspetti meno noti di questa grande pioniera. Molte delle cornici hanno un vetro museale completamente anti-riflesso, il che fa apprezzare ancora di più le immagini in mostra.
Appena entrati, i visitatori possono ammirare i celebri ritratti per cui la fotografa è maggiormente conosciuta: Solita Solano, Jean Cocteau, Djuna Barnes, James Joice e tanti altri personaggi che l’artista aveva cominciato a immortalare già dal 1925 all’interno dello studio parigino di Man Ray, di cui fu assistente. Queste fotografie non passarono inosservate e il successo, sia di critica che commerciale, permise alla giovane fotografa di aprire presto un proprio atelier ed esporre le sue opere in galleria.
Nello studio di Man Ray, la Abbott conobbe anche Eugène Atget (1857-1927), fotografo documentarista che influenzerà la sua successiva produzione fotografica.
Il percorso espositivo prosegue con il ritorno di Berenice Abbot negli Stati Uniti nel 1929, dove abbandonò il tema del ritratto a causa delle pressioni economiche che seguirono la Grande Depressione. Iniziò, invece, un intenso periodo nel quale – seguendo le orme di Atget – documentò i rapidi cambiamenti e la crescita di New York, i suoi abitanti, i panorami urbani. Descrizioni della realtà quotidiana che fecero riflettere il pubblico sulle grandi questioni sociali, un lavoro importante che verrà poi pubblicato nel volume Changing New York (1939).
Negli anni quaranta e cinquanta, l’interesse della Abbott si spostò sulla fotografia scientifica e realizzò importanti immagini che illustrano le leggi della fisica. Per riuscire nei suoi intenti dovette modificare equipaggiamento e tecnica creando anche i prototipi di attrezzature oggi per noi comuni. La terza parte della mostra espone proprio questi scatti, fotografie di grande impatto che documentano l’invisibile. Sono immagini meno conosciute e per questo ancora più affascinanti.
A fine mostra si può vedere un interessante video-documentario con interviste alla fotografa scomparsa nel 1991.
Una esposizione interessante e bene organizzata per conoscere meglio una straordinaria artista nota nei circoli delle avanguardie di Parigi e New York che seppe innovare e creare immagini di grande importanza. L’occhio fotografico di Berenice Abbott può essere considerato ancora adesso modernissimo.
Io ho visitato la mostra con grande piacere e ve la consiglio.
Berenice Abbott – Topographies
Lecco, Palazzo delle Paure
Piazza XX Settembre
Dal Martedì al Venerdì 9:30 -19:00
Sabato, Domenica e festivi 10:00 – 19:00
Ingresso € 9,00 (ridotto €7,00)
Fino al 8 Settembre 2019