Il Museo Novecento, a Firenze, rende omaggio a uno dei maggiori esponenti della fotografia del novecento, Robert Mapplethorpe (New York, 4 novembre 1946 – Boston, 9 marzo 1989), in un confronto inedito con gli scatti di Wilhelm von Gloeden e una selezione di fotografie dall’Archivio Alinari.
Quarant’anni dopo la grande mostra del 1983 al Palazzo delle Cento Finestre che fece conoscere proprio a Firenze l’opera di Mapplethorpe, le immagini del grande fotografo newyorkese tornano a farsi ammirare in un progetto organizzato con la collaborazione della Robert Mapplethorpe Foundation e della Fondazione Alinari per la Fotografia.
La mostra – a cura di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, assieme a Eva Francioli e Muriel Prandato – è la seconda grande mostra del museo dedicata alla fotografia.
Beauty and Desire trae spunto da un nucleo consistente di opere che mette in luce l’intensa produzione artistica di Mapplethorpe sottolineando il legame della sua ricerca con la classicità, nonché il suo approccio “scultoreo” al mezzo fotografico; non a caso Mapplethorpe si ispirò a Michelangelo Buonarroti cogliendo il senso estetico delle pose atletiche, e in particolare della compressione di masse muscolari.
Il lavoro di Robert Mapplethorpe è messo a confronto con alcune fotografie risalenti alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, provenienti dagli Archivi Alinari. Fra queste, assumono uno speciale rilievo alcune immagini del barone Wilhelm von Gloeden (Wismar, 1856 -Taormina, 1931), tra i pionieri della staged photography e punto di riferimento per alcune fotografie di Mapplethorpe. Uno dei tratti distintivi delle atmosfere che animano le composizioni di von Gloeden è proprio il richiamo al passato, concepito quale inesauribile fonte di soggetti e suggestioni.
Possiamo ricordare che Robert Mapplethorpe agli inizi degli anni Ottanta compì un viaggio in Italia durante il quale ebbe la possibilità di confrontarsi con il paesaggio di Napoli e le vestigia che ai suoi occhi annullano la distanza tra il presente e il passato.
Fu probabilmente a Napoli che Mapplethopre conobbe le fotografie di von Gloeden, grazie soprattutto a Lucio Amelio, il celebre gallerista, legato a Andy Warhol e Joseph Beuys, che del fotografo tedesco era un apprezzato conoscitore e collezionista.
I soggetti, le pose, le atmosfere sospese delle composizioni, così studiate e ponderate nella messa in scena in studio, ci guidano alla scoperta di un’idea non convenzionale di bellezza e di eros, di quella che potremmo definire una sessualità spiritualizzata.
Beauty and Desire
a cura di Sergio Risaliti assieme a Eva Francioli e Muriel Prandato
Dal 23 settembre 2023 al 14 febbraio 2024,
Museo Novecento Firenze
www.musefirenze.it