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Fotografia.it

Annunciati i finalisti Professional dei Sony World Photography Awards 2024

Francesco Carlini | 27 Febbraio 2024

La World Photography Organisation ha comunicato Finalisti e Shortlist della categoria Professional della 17esima edizione dei Sony World Photography Awards 2024.

Siamo giunti al capitolo finale, da qui in poi bisognerà solo attendere il 18 aprile per sapere il Photographer of the Year 2024 che si porterà a casa, oltre alla gloria, anche un premio in denaro di 25000 dollari e una serie di attrezzature fotografiche digitali Sony. “La giuria è rimasta estremamente colpita dal modo appassionato con cui i fotografi hanno rappresentato tematiche che esprimono sia le gioie che le sfide dell’essere umano su questo pianeta. Ci ha entusiasmato la varietà, la qualità e la creatività degli stili fotografici proposti.” ha commentato Monica Allende, Presidente della giuria.

Ecco qui ogni categoria e le immagini dei finalisti.

Architecture & Design

In Sala Mayor (Living Room), Siobhán Doran (Irlanda) presenta, attraverso una serie di scatti che ritraggono i salotti, le case delle famiglie che si sono arricchite grazie al commercio dello zucchero nelle Filippine. In Tehran Campus Town, Yaser Mohamad Khani (Repubblica Islamica dell’Iran) esplora i nuovi quartieri in costruzione nella periferia di Teheran in una serie di suggestive fotografie dello sviluppo urbano all’interno di un paesaggio dominato da rocce e montagne. Con il progetto Spa Island, invece, Karol Pałka (Polonia) documenta il ruolo delle strutture termali in Slovacchia, diventate ormai parte integrante della vita comunitaria in qualità di luoghi di incontro e interazione.

Creative

In The Gay Space Agency, Mackenzie Calle (USA) reinventa la storia della NASA, che non ha mai fatto viaggiare un astronauta apertamente LGBTQ+, proponendo invece l’idea di un’agenzia spaziale che accoglie e valorizza tutti gli astronauti, a prescindere dalla loro identità di genere. La serie Gilded Lilies: Portraits of Cut Flowers di Tine Poppe (Norvegia) affronta il tema dell’impatto ambientale dei fiori recisi attraverso accurate immagini di bouquet su sfondi di paesaggi devastati dal cambiamento climatico. Con il progetto A Thousand Cuts, Sujata Setia (UK) indaga il dolore e la resilienza delle vittime di abusi domestici nella comunità asiatica del Regno Unito, attraverso una serie di particolari ritratti che riportano delle incisioni sulla superficie, lasciando intravedere uno strato di carta rossa al di sotto.

Documentary

Critical Minerals – Geography of Energy, il progetto fotografico di Davide Monteleone (Italia), offre uno spaccato sull’attività di estrazione dei minerali necessari per produrre energie rinnovabili, osservando da vicino l’estenuante lavoro dei minatori che estraggono il cobalto nella Repubblica Democratica del Congo. In Spiralkampagnen: Forced Contraception and Unintended Sterilisation of Greenlandic Women, Juliette Pavy (Francia) indaga gli effetti a lungo termine della campagna di controllo delle nascite condotta dalle autorità danesi in Groenlandia tra il 1966 e il 1975, durante la quale a migliaia di giovani donne sono stati impiantati dispositivi intrauterini senza il loro consenso, provocandone in molti casi la sterilità. Il progetto di Brent Stirton (Sudafrica), intitolato LGBTQIA Refugees: Fleeing Uganda documenta la vita delle persone che sono state costrette a lasciare l’Uganda a causa delle severe leggi che vietano l’omosessualità, e che ora stanno cercando di ricostruirsi una vita in luoghi protetti in Kenya.

Environment

Mahé Elipe (Francia) presenta Echoes of the Hive, un lavoro fotografico sugli sforzi compiuti dalla popolazione Maya del Messico meridionale per preservare una specie di api di importanza fondamentale per la loro cultura e religione, messa in pericolo dal massiccio uso di pesticidi. Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni (Italia) sono gli autori della serie Tropicalia, progetto fotografico sugli effetti del cambiamento climatico e dell’aumento delle temperature in Sicilia, che hanno spinto agricoltori e scienziati locali a sperimentare nuove tecniche agricole per la coltivazione di frutti tropicali. Partendo dagli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile stabiliti dall’ONU per contrastare la fame nel mondo, Maurizio Di Pietro (Italia), nel suo progetto Zero Hunger, si occupa invece della diffusione degli insetti come risorsa alimentare.

Landscape

In Wildfires of Palermo, Jim Fenwick (UK) cattura gli straordinari colori dei cieli di Palermo illuminati dai fuochi appiccati dai contadini nella campagna siciliana per bruciare le sterpaglie. Eddo Hartmann (Paesi Bassi) presenta The Sacrifice Zone, progetto realizzato in un’area remota del Kazakistan, dove un tempo avevano sede i principali impianti di sperimentazione nucleare dell’Unione Sovietica. Nelle immagini l’autore ricorre all’utilizzo di infrarossi per evocare l’impatto della contaminazione da radiazioni invisibile all’occhio umano. Infine, An Atypical Chinese Landscape, di Fan Li (Cina continentale), ritrae panorami enigmatici e scarni, popolati da oggetti e costruzioni abbandonate: frammenti di vite passate e sconosciute che lasciano segni permanenti nel paesaggio.

Portfolio

In Quest for Coherence, di Aly Hazzaa (Egitto), l’attento occhio del fotografo si aggira per le strade del Cairo catturando una serie di scene originali e divertenti. Angelika Kollin (Estonia) è invece l’autrice di Parenthood, lavoro che esplora il concetto di famiglia come nucleo principale della vita attraverso una serie di ritratti in bianco e nero di genitori e figli. Con il progetto Portraits and Landscapes, Jorge Mónaco (Argentina) invita l’osservatore ad addentrarsi nelle storie intime dei suoi soggetti, offrendo uno spunto di riflessione sulla diversità umana.

Portraiture

In seguito a un’ampia ricerca d’archivio e alla collaborazione con i genealogisti che lo hanno aiutato a rintracciare i suoi interlocutori, Drew Gardner (UK), nella serie Descendants of Black American Civil War Combatants, ricrea le fotografie dei combattenti neri della guerra civile americana attraverso ritratti in posa dei loro discendenti. Per realizzare Father and Son, Valery Poshtarov (Bulgaria) ha chiesto a padri e figli di Bulgaria, Georgia, Turchia, Armenia, Serbia e Grecia di tenersi per mano. Questo piccolo ma importante gesto di tenerezza familiare crea un ritratto intimo e commovente della mascolinità e delle relazioni padre-figlio. In The First Car, Adali Schell (USA) ritrae i suoi amici nelle loro prime auto, rievocando il senso di un viaggio condiviso, ricordi evanescenti e la sensazione adolescenziale dei giovani cresciuti a Los Angeles.

Sport

In Finger Wrestling in Bavaria, Angelika Jakob (Germania) racconta la poco conosciuta disciplina del “wrestling con le dita”. Con umorismo e simpatia, le immagini di Jakob ritraggono i praticanti mentre si allenano con speciali pesi per le dita e l’atmosfera concitata delle gare. Thomas Meurot (France) è l’autore di Kald Sòl (Cold Sun), reportage fotografico di un viaggio all’insegna del surf nelle fredde acque dell’Islanda. Il bianco e nero è usato per enfatizzare le temperature gelide che persistono anche sotto il sole. A migliaia di chilometri di distanza, Surf in Dakar di Tommaso Pardini (Italia) racconta la florida scena del surf senegalese attraverso il viaggio di un giovane e promettente surfista che aspira a competere a livello internazionale.

Still Life

In Still Like Art, Peter Franck (Germania) presenta una serie di scatti in bianco e nero che ritraggono composizioni di natura morta dall’effetto straniante e surreale. Al centro di London Plane Tree, di Beth Galton (USA), c’è uno studio sulla stratificazione dell’identità umana, espresso attraverso la fotografia di strisce di corteccia d’albero sovrapposte ad autoritratti. Infine, il lavoro di Federico Scarchilli (Italia), Flora, evidenzia il ruolo vitale delle piante in medicina, giustapponendo fotografie di specie vegetali che sono state determinanti per lo sviluppo della medicina moderna a file ordinate di pillole disposte simmetricamente.

Wildlife

Protagoniste del progetto Suspended Worlds, di Eva Berler (Grecia), sono le tele di ragno, mondi dove il tempo e l’azione si congelano per regalare all’occhio dell’osservatore delle creazioni effimere intricate e irregolari che fanno pensare a opere d’arte. Attraverso la serie intitolata In the Footsteps of Giants, Jasper Doest (Paesi Bassi) descrive il delicato rapporto che lega umani ed elefanti nelle aree rurali dello Zambia, un fragile equilibrio che viene messo sempre più a rischio dalla scarsità di risorse per entrambe le specie. In King Without a Throne: Poached or Dehorned, Haider Khan (India) documenta la vita di due rinoceronti in cattività, uno in Germania e l’altro in India. La serie si concentra sulla pratica della “decornazione” che, se da un lato aiuta a tenere i rinoceronti al sicuro dai bracconieri, dall’altro li rende vulnerabili perché li priva del loro sistema di difesa naturale.

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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