Essere al centro delle critiche non capita solo ai fotografi amatoriali che si sottopongono al giudizio degli amici sui social media, capita anche a fotografi professionisti del calibro di Annie Leibovitz. La nuova cover photo dell’ultimo fascicolo di Vogue non è piaciuta proprio a tutti, anzi ha generato parecchie e varie critiche.
Dalla gestione della luce alla questione sociale, sono svariate le critiche piovute su Annie Leibovitz per la realizzazione “poco curata” e la con la quale ha ritratto la ginnasta più premiata della storia, Simone Biles. In molti infatti si aspettavano di più dalla fotografa, considerata una delle migliori ritrattiste in attività. Tutto è partito con una critica alla gestione della luce e alle pose fatte assumere a Simone Biles, atleta che “meritava molto di più”.
Le cose sono poi precipitate in fretta, anche perché in passato la fotografa è stata già criticata per non aver “occhio” per un certo tipo di pelle. Da qui alla questione razziale il passo è stato breve ma non nei confronti diretti della Leibovitz bensì proprio della redazione di Vogue, rea di non commissionare quasi mai servizi importanti a professionisti di colore..anzi, si può dire proprio mai dato che in oltre 100 anni di storia la copertina è stata data una sola volta ad un fotografo nero. Ma questo non è mai stato negato da Vogue anzi la Direttrice Anna Wintour non ne ha mai fatto mistero, scusandosi di ciò.
Tra l’altro, poco tempo fa parlando delle proteste legate all’uccisione di George Floyd, abbiamo scritto di un Google Doc accessibile a chiunque dove si poteva trovare una lista completa dei fotografi che stavano documentando le proteste negli Stati Uniti: ecco, ora quella lista è diventata un vero e proprio sito con nomi, cognomi, profili social e Stato di appartenenza. Trovare un nuovo fotografo non dovrebbe essere più poi così tanto difficile..