È tutto pronto per la 13° edizione di Cortona On The Move, il festival internazionale di fotografia che a partire dal 13 luglio e per 3 mesi, fino al 1° ottobre, porta a Cortona 30 grandi protagonisti della fotografia nazionale e internazionale.
Sono 26 le mostre allestite tra il centro storico, la Fortezza medicea del Girifalco e la “Stazione C”, accanto alla stazione ferroviaria di Camucia-Cortona. Si comincia giovedì 13 luglio alle 18 in Piazza Signorelli con la conferenza di apertura e dalle 19 alle 21 l’inaugurazione ufficiale delle mostre. Fino a domenica 16 luglio sarà un susseguirsi di talk, incontri, letture portfolio e workshop rivolti ad appassionati e addetti ai lavori, ma anche a coloro che vogliano approfondire l’indagine e la riflessione sull’attualità e sul passato attraverso uno degli strumenti che meglio sanno indagare la realtà.
Quest’anno il tema scelto è More or Less, un’indagine sulla contrapposizione tra abbondanza e scarsità, superfluo ed essenziale, élite e masse, accumulo e dispersione. Ecco tutte le mostre in programma.
Dal Bronx alle passerelle delle più grandi case di moda, a 50 anni il rap ne ha fatta di strada. La mostra racconta la storia di una cultura creata dai più svantaggiati che, attraverso l’hip hop, hanno trovato una strada verso l’espressione, la propria identità, la creazione e, infine, la ricchezza e l’accettazione.
Nel corso della sua carriera pluridecennale, Larry Fink ha prodotto lavori che hanno raccontato in maniera inaspettata la società e la sua divisione in classi, entrando a far parte della storia della fotografia. Oggi, guardando i ricchi e i poveri con obiettività, secondo l’autore sembra che gli esseri umani non abbiano alcun rispetto o considerazione per gli altri. Il male sembra bilanciare la bontà.
Il successo del fotoromanzo è immediato, ma si attira anche strali d’ogni dove. Per gli intellettuali rappresenta una sotto letteratura, per i cattolici è immorale, quanto ai comunisti vi vedono un nuovo oppio dei popoli. Oggi non è facile comprendere simili critiche e sarcasmo.
Da oltre 25 anni Massimo Vitali fotografa spazi di aggregazione della nostra società: discoteche, concerti, parchi e, soprattutto, spiagge. Protagonisti assoluti della fotografia di Vitali siamo quindi noi, come soggettività e come collettività, che nel tempo modifichiamo il modo di abitare gli spazi e tessiamo relazioni interpersonali, in un delicato equilibrio tra aggregazione e dispersione, presenza e assenza, folle e solitudini.
Quando, nel 1951, un’alluvione distrusse Africo, l’eco di quel reportage indusse il Governo a trovare le risorse economiche per la costruzione di nuovi caseggiati: Africo nuovo, però, annichilì quello distrutto. La memoria di Africo “vecchio” rimane ancora oggi legata a quel reportage di Petrelli, esposto oggi da Intesa Sanpaolo per la prima volta nella sua integrità.
Chauncey Hare aveva deciso di incenerire il suo intero archivio. Per nostra fortuna, lo ha poi donato alla Bancroft Library, a condizione che il suo contenuto non potesse essere venduto o esposto come “arte” e che ogni utilizzo delle immagini fosse accompagnato dalla dicitura: “Queste fotografie sono state realizzate da Chauncey Hare a scopo di protesta e come monito contro la crescente dominazione sui lavoratori da parte delle multinazionali e delle élite che le dirigono e le posseggono”.
Fabiola Ferrero si è immersa nelle realtà inesplorate del Venezuela, sua terra d’origine, alla ricerca del retaggio di una gloria e una ricchezza perduta. Nel 2013, durante la colossale crisi economica e politica avvenuto in Venezuela, ha lasciato il suo Paese. È poi tornata per realizzare The Wells Run Dry, viaggiando per 6 mesi nei luoghi simbolo di quel terribile declino.
Fino agli anni Sessanta, Dubai non aveva elettricità né acqua corrente. È stata la scoperta del petrolio nel 1966 a scatenare l’ondata di modernizzazione. In tempi record, si è trasformata in una città globale. Nick Hannes ha fatto cinque viaggi, tra il 2016 e il 2018, per mettere alla prova i pregiudizi che aveva su questa città, una sala di intrattenimento fuori controllo, progettata per servire il consumismo più sfrenato. Le sue fotografie sono un coltello affilato che usa l’ironia per “sezionare” questa metropoli del futuro.
I diamanti della memoria sono veri e propri diamanti realizzati con le ceneri di una persona cara defunta. Esistono diverse aziende specializzate nella produzione di queste gemme. Reiner Riedler ha raccolto le immagini dagli archivi privati di cinque persone che hanno trasformato i resti mortali dei loro cari in diamanti da indossare.
Barbara Iweins è sempre stata una collezionista ossessiva. Gli oggetti sono le sue ancore, eppure, ogni volta che trasloca, è sopraffatta dalla quantità di cose che possiede. Dopo aver traslocato per l’undicesima volta, sentendosi persa, ha deciso di fotografare i 12.795 oggetti della sua casa, indicizzandoli e classificandoli. La statistica che è emersa è che solo l’1% degli oggetti ha un vero valore sentimentale. Attraverso questo autoritratto intimo, accompagnato da 50 brevi narrazioni, Iwens evoca il potere commemorativo degli oggetti e mette lo spettatore di fronte alla società del consumo estremo.
Nikita Teryoshin è andato dietro le quinte del commercio globale di armi per fotografare il back office della guerra che, ironicamente, è l’esatto contrario del campo di battaglia, una specie di parco giochi per adulti con vino, finger food e belle armi luccicanti. Qui i cadaveri sono solo manichini o pixel sugli schermi di tanti simulatori.
Aka Zidane è un progetto sull’Africa di oggi, vista attraverso il prisma della maglia da calcio, indossata ogni giorno da migliaia di giovani uomini e donne: il costume dell’eroe contemporaneo. Nasce da quindici anni di attività documentaristica in Africa e il suo obiettivo è mettere in discussione il consueto per sublimare l’ordinario.
L’inflazione è l’unica forma di tassazione che può essere imposta senza legislazione, annienta i risparmi, impedisce la pianificazione, scoraggia gli investimenti e rende i ricchi più ricchi e i poveri più poveri.
Quando gli è stato chiesto di realizzare un’idea per promuovere i diritti dei bambini, ha ripensato alla sua camera da letto, ma presto si è reso conto che milioni di bambini non dormono in un luogo che possono definire “la loro stanza”. Così il progetto è diventato un modo per riflettere su questioni di povertà e ricchezza e sulla capacità o meno dei bambini di prendere decisioni per la loro vita.
Nella foresta amazzonica la produzione illegale di droga e le relative attività della criminalità organizzata continuano a espandersi. Nel cuore di una valle vicino ai fiumi Apurímac, Ene e Mantaro, dove sono insediati gli ultimi membri del gruppo terroristico Sendero Luminoso, la droga viene prodotta e confezionata per essere trasportata in aereo su piste di atterraggio create ad hoc. Montalvo Gray ha seguito i militari peruviani mentre facevano esplodere queste piste illegali per renderle inutilizzabili. Le esplosioni ritraggono l’istante in cui il territorio viene scosso, trasformato.
Le immagini e i testi della serie Belgravia descrivono la mentalità e il potere della classe abbiente all’inizio del Thatcherismo a Londra, nel 1979, mostrando la quotidianità di una minoranza privilegiata. Storicamente, la ritrattistica delle classi benestanti tende a essere lusinghiera. In questo caso invece la combinazione di immagini e testo avvicina il lavoro alla satira e alla caricatura, senza perdere la forte componente realistica, propria della fotografia.
Questo progetto è un archivio fotografico del campo profughi di Calais, nel nord della Francia, da sempre conosciuto come La Giungla e presentato come un catalogo di “annunci immobiliari”. Tra il 2015 e il 2018, migliaia di alloggi di fortuna popolavano il paesaggio, costruiti con tutto ciò che capitava a portata di mano. Marco Tiberio e Maria Ghetti hanno deciso di ritrarre queste “architetture”: nella loro visione, ogni casa, tenda e capanna riflette non solo la cultura e l’esperienza di chi l’ha costruita, ma anche le sue aspirazioni, celebrando il bisogno umano di conforto, dignità e sicurezza.
Gerald von Foris realizza il progetto One Day, Son, This Will All Be Yours mentre si prende cura del padre malato. Nella casa paterna trova alcuni panni da cucina logori. Gli strofinacci sono un’allegoria del declino del corpo e della mente umana. von Foris li prende, li fotografa e scopre sia il dolore reso visibile dal loro inesorabile disfacimento, sia la bellezza che può sorgere solo attraverso l’usura della vita stessa.
Eijkelboom ha analizzato il modo in cui l’aspetto e l’abbigliamento influiscono sul rapporto tra individuo e identità. La sua indagine si è poi trasformata nella riflessione sul rapporto tra l’individuo e le masse in una società globalizzata.
Questo progetto analizza il rapporto contraddittorio dell’umanità con l’ambiente, rivelando un fenomeno di autoillusione collettiva e un desiderio di connessione con un mondo al quale abbiamo voltato le spalle.
Marco Zanella documenta la vita, i luoghi e le trasformazioni di una piccola città della campagna romagnola, ritraendo la qualità poetica della provincia. Oggi a Cotignola, paese della mela cotogna, vivono circa 8.000 anime, ma non appare in crisi di identità; anzi, manifesta il genius loci che la caratterizza come spazio di comunità aderente alla cultura rurale.
Nel mese di ottobre 2022, il Ciad è stato colpito da una delle peggiori alluvioni della sua storia: in poche settimane l’acqua ha inondato case, scuole, ospedali e campi coltivati. Quanto accaduto è un esempio delle conseguenze del cambiamento climatico, l’immagine simbolo di un mondo futuro che rischia di vivere “in apnea”. Nel suo racconto fotografico Fausto Podavini documenta le storie di alcune fra le oltre 200.000 persone costrette a vivere nei campi per sfollati, insieme al lavoro che Medici Senza Frontiere fa per fornire assistenza sanitaria nel Paese.
Nelle periferie fotografate da Garofalo (Milano, Roma, Firenze, Napoli, Parigi e Londra) la legalità fatica a farsi sentire e il suono della trap è potente. Le canzoni parlano di vita di strada, criminalità, violenza, droga e denaro facile. Democrazia e legalità non rappresentano più i valori di riferimento, soppiantati dalla cultura trap, canale di comunicazione vincente tra pari ma distante e volutamente sfuggente per tutti gli altri. Qui la musica diventa una vera e propria colonna sonora dell’urgenza sociale in atto, della sfiducia nelle istituzioni e l’ultima possibilità rimasta di un’ascesa sociale.
L’industrializzazione, lo sfruttamento delle risorse naturali e l’inquinamento dei paesaggi cinesi, sono i protagonisti delle opere di Hong Lei che, attraverso un sapiente lavoro di ambientazione e post-produzione, rielabora famosi dipinti di epoca Tang e Yuan per trasformarli nella loro trasposizione contemporanea.
Dong Wensheng presenta una serie di ritratti eseguiti di spalle o a viso coperto, nei quali diversi simboli della tradizione cinese sostituiscono i volti dei personaggi fotografati, sempre nudi, a simboleggiare il conflitto tra volontà di svestirsi e di non conformarsi alle convenzioni sociali, così come il forte legame con la storia e la tradizione del proprio Paese.
Han Lei realizza un reportage attraverso le aree rurali della Cina contemporanea, un viaggio visivo tra dettagli nascosti, come pezzi di un puzzle che ci restituiscono un’immagine distante da quella di una Cina moderna e in rapida crescita che spesso viene mostrata dai media.
Un progetto che si interroga sull’uso o l’abuso dei territori che sono diventati mete turistiche di grande affluenza. Il progetto artistico nasce da un lavoro con immagini d’archivio e solleva questioni legate alla memoria storica, necessarie per comprendere la situazione attuale, l’ambiente e il femminismo.
Il 20 aprile 2008, in Croazia, è morto un uomo. Nell’ambito del proprio lascito post-mortem ha salvato la vita di due persone in Belgio, grazie al trapianto di fegato: quella della figlia dell’autrice, Ceydie, e di un uomo, Freddy. Dieci anni dopo, le persone salvate si sono incontrate: Freddy aveva 75 anni ed era affabile; Ceydie, tredicenne, invece era nel bel mezzo dell’adolescenza. Questo progetto documenta le vite di Ceydie e Freddy, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto della donazione di organi da parte di persone decedute.
Cortona On The Move
13/07/23 – 01/10/23
Cortona