La fotografia non è solo tecnicismi e libretti delle specifiche, è soprattutto amore e creatività e molto spesso ce ne dimentichiamo. Le Fujifilm Recipes sono qui per ricordarcelo.
Ho trascorso circa un mese con Fujifilm X100VI e non l’ho certo lasciata su una mensola a far la polvere. Anzi, ho sfruttato questa occasione per provare le Fujfilm Recipes, una serie di preset che riproducono le color correction delle più famose pellicole del passato, dalle Agfa alle Kodak alle Cinestill, e che tanto spesso ci sforziamo di richiamare manualmente in post produzione. Fedeli e precise alla resa originale, queste ricette sono una porta che si apre e ci mostra la strada per una creatività a volte sopita dai troppi tecnicismi.
Torno su Fujifilm X100VI nuovamente, dopo averla provata a fondo, non per favoritismi ma semplicemente perché è un modello che è rimasto tra le mie mani per più tempo. Di solito posso tenere i prodotti che mi arrivano in prova circa una settimana e tra studio delle caratteristiche, prova sul campo, editing delle foto, video e articolo per il sito il tempo scorre veloce ed inesorabile. Ma con X100VI è stato una specie di sequestro, dopo l’anteprima me ne sono appropriato per un mesetto e me la sono portata a Barcellona per il Mobile World Congress con l’intenzione di sperimentare un po’ le Fujifilm Recipes..insomma, per una volta ho fatto qualcosa per sfizio e non strettamente per lavoro. D’altronde bisogna anche dar sfogo alle proprie passioni e la fotografia, al netto della professione, è anche tanta, tanta, passione.
Ma cosa sono queste “ricette”? Altro non sono che preset digitali partoriti dalla geniale mente di Ritchie Roesch, un appassionato che ha studiato fotografia e che la pratica per passione da circa ventanni. Lui, eletto mio nuovo guru personale, ha creato svariate Recipes per fotocamere Fujifilm (ma anche per Ricoh) che potete trovare sul suo sito Fuji X Weekly. Avendo un’ampia conoscenza della fotografia analogica è riuscito a ricreare digitalmente alcune delle pellicole più famose, come dicevo dalle Agfa alle Kodak alle Cinestill, partendo dalla base delle Film Simulation che si possono trovare su ogni fotocamera Fujifilm. Tra l’altro, e lo dico subito, dato che ogni processore analizza diversamente ogni sensore a cui è abbinato variando leggermente alcune cromie, sono divise per X-Processor quindi sono utilizzabili su qualunque modello della linea X100, X-T, X-Pro, X-E, X-H e persino GFX. Non male eh!?
Vi ho già detto sommariamente cosa sono queste ricette, ovvero dei preset che, partendo da una Film Simulation di riferimento, riproducono fedelmente le risultanze delle pellicole analogiche. Sul sito Fuji X Weekly ne trovate davvero parecchie, tutte divise per processore: da X-Processor I ad X-Processor V. Se possedete un modello con sensore a matrice di Bayer o con sensore EXR o una GFX non preoccupatevi, ci sono ricette anche per loro.
Una volta approdati sulla pagina che indica il processore della vostra fotocamera vi si aprirà una pletora di preset tra i quali scegliere: svariate Kodak come Portra, Gold e Ultramax, alcune Fujicolor come Superia e Natura, Cinestill, Ilford e Agfa. Ognuna di queste simulazioni ha una pagina di riferimento dedicata nella quale troverete anche un po’ di esempi di risultato finale ma soprattutto la loro connotazione storiografica, dal perché sono state create al chi le ha utilizzate sul campo. Il Santo Graal è però quasi al piede della pagina: i parametri. Una volta trovati non dovrete far altro che copiarli così come sono all’interno del menù della fotocamera..e il gioco è fatto.
Una volta selezionata la ricetta preferita dovrete prendere la vostra macchina. Nel menù, alla terza pagina, dovrete selezionare la voce “Modifica/Salva Impostazione personalizzata” e vi si apriranno i sette slot disponibili C: in ognuno di essi potrete caricarne solo una, ovviamente. A questo punto l’unica cosa che vi porterà via del tempo sarà andare a scrivere il nome della pellicola ma, se volete utilizzarne più di una, vi consiglio caldamente di farlo per non andare in confusione in fase di scatto. Andate poi a selezionare la Fujifilm Film Simulation che utilizzerete come base e a variarne i parametri: effetto grana, bilanciamento del bianco, gamma dinamica, toni, colore, nitidezza e gamma ISO. Fine. Ora avete una simulazione pellicola aggiuntiva.
Ripetete questo schema per ogni posizione che volete impiegare e, magicamente, da questo momento avrete 20 (quelle native Fujifilm) + 7 (quelle che avete caricato) pellicole sempre in tasca a portata di mano. Per comodità meglio destinare questo elenco ad un tasto personalizzato in modo da poterle richiamare velocemente quando si è in giro: io ad esempio le avevo tutte alla pressione del pulsante fn sulla calotta della X100VI. È come se 35/40 anni foste andati in giro con l’analogica in una tasca e 27 rulli differenti nell’altra.
Il divertimento è assicurato, perché di puro e semplice divertimento si tratta. Ogni pellicola andrebbe usata nelle condizioni giuste ma essendo un filtro digitale potrete “tirarla” come meglio credete ed è proprio questo il suo bello. Inizialmente non mi ero reso conto di quanto fossero fedeli alle risultanze di una vera pellicola, mi sono dovuto ricredere: cromaticamente credo siano ineccepibili. Una fedeltà addirittura superiore a quella che si può avere utilizzando un software come VSCO, il che mi ha lasciato abbastanza sbigottito.
Scordatevi la post produzione, grazie a questa corrispondenza diventa oggettivamente inutile: tutti i file che vedete provengono direttamente della macchina senza alcuna correzione. Le uniche immagini a cui ho abbassato di mezzo stop l’esposizione sono quelle in Kodak Gold 200 ma ammetto candidamente che è stato un errore mio.
In ogni caso, a differenza delle Film Simulation che trovate in camera, queste non sono richiamabili come profili su Lightroom quindi dovrete scattare con la ricetta già applicata.
Credo che considerazioni aggiuntive siano abbastanza superflue. Come ho detto in apertura queste ricette sono indirizzate più agli appassionati che ai professionisti che lavorano già con le loro Lut. Sono ben fatte, sono gratuite (ma se volete potete supportare Fuji X Weekly con donazioni) e soprattutto sono divertenti da utilizzare. Cosa volere di più per la propria Fujifilm?