La stabilizzazione dell’immagine nell’obiettivo impiega due accelerometri per rilevate le vibrazioni rispetto ai due assi perpendicolari, corrispondenti ai movimenti di beccheggio (Pitch) e imbardata (Yaw), che sono le vibrazioni più dannose con i teleobiettivi. In base a questi rilevamenti, nello stabilizzatore ottico appositi azionamenti elettromagnetici spostano un gruppo ottico per compensare gli effetti sull’immagine di queste vibrazioni. Nei sistemi a sensore mobile, oltre a beccheggio e imbardata è possibile rilevare e compensare anche i movimenti di traslazione orizzontale (X) e verticale (Y), nonché il rollio (Roll). Dall’unione delle due tecnologie di stabilizzazione, ottica e meccanica, oggi Canon, Fuji, Olympus, Panasonic…