Nel 1834 William Henry Fox Talbot, sperimentando la carta salata, posò una foglia su un foglio di carta sensibilizzato con nitrato d’argento, e chiamò questa impronta shadograph. Successivamente usò alcune sciadografie nel suo libro The Pencil of Nature. Nel 1843, Anna Atkins illustrò volumi di botanica con stampe in cianotipia ottenute per contatto con campioni vegetali museali. Foto Danilo Pedruzzi con la tecnica Lumen Print Intorno al 1920, sull’onda dadaista, il pittore e fotografo tedesco Christian Schads produsse immagini illuminando una carta fotografica sulla quale erano stati posati oggetti di scarto. Queste immagini vennero chiamate Schadographs. A brevissima distanza di…