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Fotografia.it

Aste: una Leica MP2 da oltre un milione di euro

Il classico appuntamento con Leitz Photographica Auction

Danilo Cecchi | 10 Luglio 2024
Leica Auction 2024

Leica MP2 con motore elettrico e portabatterie (1958) Stima € 700.000-800.000 Prezzo d’asta € 1.560.000

I cambiamenti intervenuti nell’ultimo ventennio nel mercato della fotografia, con le fotocamere a pellicola fortemente penalizzate rispetto alle digitali (ma anch’esse insidiate dai telefoni cellulari), hanno influito anche sul mondo del collezionismo delle fotocamere meccaniche.

Leica Auction 2024
Leica MP2 con motore elettrico e portabatterie (1958) Stima € 700.000-800.000 Prezzo d’asta € 1.560.000

La maggior parte della produzione fotografica del Novecento viene ritenuta oggi poco interessante e solo pochi nomi godono ancora di una fortuna collezionistica, come Nikon o Zeiss, mentre rimane forte il fascino delle Leica, le prime fotocamere ad essere collezionate e ospitate nelle case d’aste.

Leitz Photographica Auction e i prezzi da record

Al nome Leica fa riferimento la casa d’aste “Leitz Photographica Auction” di Wetzlar, che dà continuità alla casa viennese Westlicht, attiva dal 2002 al 2017. “Leitz Auction” propone due sessioni per ogni anno, offrendo fotocamere e obiettivi che vedono predominare i marchi Leica e Leitz, e in misura minore con gli altri del recente passato.

L’ultima sessione ha offerto quattrocento pezzi di diverso interesse, rarità e valore. Se interesse, rarità e valore dovessero essere rispecchiati fedelmente nel prezzo di vendita, sarebbe facile stabilire una graduatoria, ma è noto che il prezzo è spesso frutto di elementi imponderabili e contingenti.

Si spiega così la cifra di €  1.560.000 pagata per una Leica MP2 nera del 1958, modificata e equipaggiata con uno dei primi motori elettrici per Leica M, completa del motore e della impugnatura porta batterie, realizzata in pochissimi esemplari, di cui solo sei con la verniciatura nera.

Le Leica pre-belliche

Fra le Leica prebelliche si fa notare il prezzo di € 288.000 pagato per una Leica I del 1931 nella versione “Luxus”, con finiture dorate e rivestimento in pelle di lucertola, accompagnata da un binocolo da teatro con le identiche finiture, di € 108.000 per una Leica a vite del 1933 equipaggiata con un obiettivo Elmar 35mm f/4.5 prototipo tipo “Snapshot”, con messa a fuoco a scatti, di €  78.000 per una Leica IIIC modificata in fabbrica con un fondello speciale, studiato per funzionare con il prototipo di un congegno ad orologeria staccabile, anch’esso compreso nel prezzo.
Una Leica I con obiettivo Elmax del 1925 all’inizio della produzione Leica, è stata assegnata per € 10.800.

Le Leica speciali

Cifre molto alte sono state pagate anche per le fotocamere Leica più “tradizionali” della serie M, ma caratterizzate da finiture o da caratteristiche del tutto insolite, come € 78.000 per una Leica M3 del 1961 realizzata con le finiture verde olivo per l’esercito federale tedesco, € 26.400 ciascuna una Leica M3 e una Leica M1 militari con le stesse finiture, € 66.000 per una Leica M2 nera del 1960 equipaggiata con un fondello Leicavit nero ed un Summicron 35mm f/2 anch’esso nero, € 40.800 per una delle prime Leica M2 costruite nel 1958 nella filiale canadese della Leitz, € 38.400 per una Leica M2 primo tipo del 1959, con il bottone per lo sblocco del riavvolgimento e con le finiture nere, € 36.000 per una Leica M4 tipo KE-7A costruita nel 1972 per l’esercito americano, ma nella più rara versione civile, contro € 31.200 per una Leica M4 KE-7A nella meno rara versione militare.

La finitura nera

La finitura di colore nero, per la sua rarità, influisce molto sui prezzi: € 13.300 per una Leica M3 nera del 1960, una delle prime messe in commercio, e € 14.400 per una analoga Leica M3 nera un poco più giovane, del 1962, in ottime condizioni, e ancora € 13.800 per una Leica M2 nera del 1960 con un grandangolo Summaron 35mm e € 14.400 per un solo corpo Leica M2 nera del 1963, per finire con € 19.200 per una Leica M4 nera del 1968, con un grandangolo Summicron 35mm anch’esso con finitura nera.

Le finiture speciali

I prezzi più alti realizzati dalle Leica M con finiture speciali, messe in commercio per scopi più collezionistici che pratici, sono € 14.400 per una Leica M6 con finiture grigie martellinate realizzata nel 2003 per la LHSA (Leica Historical Society America), € 15.600 per una Leica M7 con finiture al titanio messa in commercio nel 2004 con il suo obiettivo 50mm Summilux abbinato in occasione dei 50 anni della Leica M, € 43.200 per un solo corpo Leica M3J con finiture nere, realizzata nel 2006 per il Giappone in soli 200 esemplari, e per finire € 10.800 per un solo corpo Leica MP con finiture nere e rivestimento speciale, parte di una edizione limitata di 65 fotocamere firmate e dedicate al fotografo Ralph Gibson.

Altri marchi e gli obiettivi

Fuori dal mondo Leica i prezzi più significativi si registrano per una Nikon S3M per il mezzo formato costruita nel 1963 (€ 18.000), per una originale Neucaflex 35mm tedesca del 1950 (€ 10.200), e per una inglese Reid III (copia postbellica della Leica III) offerta con tre obiettivi (€ 13.300), ma i prezzi più alti sono stati pagati per tre copie Leica a vite sovietiche dei primi anni Trenta, realizzate come prototipi per una ipotetica successiva produzione, € 31.200 ciascuna per due fotocamere costruite fra il 1933 ed il 1934 a Leningrado e siglate VOOMP, e € 28.800 per una FED costruita a Kiev (Kiiv) nel 1933, proprio all’inizio della produzione in serie.

Collegato con quello delle fotocamere, il collezionismo degli obiettivi segue lo stesso percorso, soprattutto per gli obiettivi firmati da Leitz per le Leica a vite e le Leica M, con prezzi altissimi per i prototipi, gli esemplari rari, e i pezzi praticamente unici, ma forse con minore partecipazione ed entusiasmo rispetto a quello delle fotocamere.

Danilo Cecchi
Danilo Cecchi è architetto di professione, ma grande appassionato di fotografia a cui si è avvicinato nel 1970. Collabora con il gruppo editoriale Rodolfo Namias Editore dal 1985 ed è Technical Editor di “Classic Camera”, rivista per la quale realizza articoli approfonditi sia sulle marche più note che su quelle meno conosciute ma storicamente significative. E’ anche autore di articoli e libri sulla storia della fotografia. Cura una rubrica settimanale di fotografia sulla rivista on-line “Cultura Commestibile”.
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