Da giorni, dopo l’uscita di un articolo sul Nikkei, si discute sulla possibilità che Nikon esca dal segmento Reflex e si concentri sul Mirrorless. Ma questo non dovrebbe stupire, è un passaggio dovuto che prima o poi si completerà.
Due giorni fa il Nikkei, la più importante testata finanziaria del Giappone, ha pubblicato un articolo dal titolo “Nikon to stop making SLR cameras and focus on mirrorless models”. Nikon è ovviamente corsa ai ripari smentendo con una nota ufficiale questa intenzione e rassicurando i suoi fedelissimi che nulla cambierà nel breve periodo..ma è ovvio che le cose non stanno così. Che avrebbe dovuto fare? Ciò ha generato molte perplessità in alcuni, ansie che sinceramente non sono comprensibili.
C’è un errore di base nell’articolo del Nikkei e lo voglio sottolineare subito perché è un errore comune che sempre si ripete sulle pagine di tante altre testate: non sono gli smartphone la causa di queste scelte. Sarebbe il caso di smetterla con questi paragoni, con il pensare che gli smartphone siano il problema degli scarsi risultati finanziari dei colossi della fotografia. Come ho già scritto più volte le magagne derivano in gran parte dai mancati ridimensionamenti; stiamo parlando di aziende che per decine di anni hanno fatto volumi incredibili e che hanno “ignorato” (non è così ma passatemi il termine) alcuni segnali sperando in una ripresa economica che semplicemente non è mai avvenuta per tanti fattori esterni. Prima si vendevano bancalate di prodotti economici ad un pubblico che aveva disponibilità; oggi i numeri sono dieci volte meno e, anche se il valore è aumentato, le catene produttive sono quasi le stesse e il portafoglio dell’acquirente non è certo aumentato..anzi.
Poi ok, gli smartphone, va bene.
Detto questo torniamo a Nikon. L’azienda sta portando avanti un doveroso ridimensionamento: dopo il tonfo del 45% comunicato all’assemblea degli azionisti di novembre 2020 ha chiuso la filiale della Malesia ma, soprattutto, ha staccato la spina alla storica fabbrica di Sendai. Questo è stato un po’ un colpo al cuore se vogliamo perché proprio qui nel 1979 venne assemblata la prima Nikon EM. Nostalgia a parte, il grande piano si stava cominciando a delineare. Nel 2021 a farne le spese furono le Reflex entry di fascia bassa come D3500 e D5600, ad inizio di questo anno è D500 a farne le spese diventando pressoché introvabile. E la fascia alta, quella professionale? Siamo sinceri, l’ultima ammiraglia Nikon è stata D5; per quanto di nuova fattura D6 non ha spostato l’asticella in avanti e non sono stati tanti i professionisti a fare il passaggio da un modello all’altro..forse aspettando che qualcosa cambiasse. Date e annunci non sono fraintendibili.
Poca lungimiranza? Tutt’altro. Nel frattempo Nikon si è buttata sull’unico segmento in grado di catturare l’attenzione e le voglie del pubblico: le Mirrorless. Piaccia o non piaccia, sono i dati CIPA a parlare. Proprio nel 2020 i ricavi delle Mirrorless hanno superato quelli delle Reflex, rispettivamente con 2.93 milioni contro i 2.37 milioni di unità spedite. Solo in Giappone nell’anno successivo il mercato delle Mirrorless è cresciuto del 31% a 324.5 miliardi di yen, mentre quello delle Reflex è sceso del 6% a 91.2 miliardi di yen. Ad oggi, nel 2022, le Mirrorless rappresentano la metà dei ricavi di un’azienda come Nikon.
In questi anni si sono quindi susseguiti modelli Full Frame come Z6 e Z7 e modelli APS-C come Z50, Z fc e Z30 fino ad arrivare all’erede di quella D5 chiamata Nikon Z9, stato dell’arte di ciò che la tecnologia può fare oggi. Un modello che ha lasciato un po’ tutti a bocca aperta, quasi inaspettato. Contemporaneamente il parco ottiche Z-Mount si sta arricchendo di obiettivi in grado di supportare i professionisti e gli amatori. Perché questa scelta? Perché se si dovessero ancora produrre prodotti a tecnologia Reflex, per ognuno di essi si rinuncerebbe a produrne uno senza specchio. Per quale ragione dovrei costruire una nuova Dx per poi non venderla? Perché concentrare investimenti su un segmento che un giorno, molto vicino, irrimediabilmente, andrà per forza a morire?
Attenzione, ciò non vuol dire che Nikon non fornirà supporto a chi ancora ha una Reflex. Come ha già più volte sottolineato l’azienda quello non mancherà mai, come non mancherà il servizio di assistenza. L’unica cosa che mancherà, molto probabilmente, saranno nuovi modelli.
Nikon era l’argomento principale. Ma queste considerazioni valgono anche per Canon. Sono aziende che hanno fatto la storia della fotografia, le uniche che hanno giocato alla pari nel segmento professionale Reflex. Anche Canon ha già comunicato a dicembre 2021 che EOS-1D X Mark III sarebbe stata la sua ultima ammiraglia con lo specchio. Anche Canon ha colmato il gap con la concorrenza con il suo sistema EOS-R, con EOS R5 ed EOS R6, recentemente EOS R7 ed EOS R10 fino ad arrivare al fiore all’occhiello con EOS R3. Reflex pervenute nel mentre? Nessuna.
Questo per dire che sì, Nikon sta pian piano abbandonando il segmento Reflex e per quanto l’azienda punti a smentire queste voci è un passaggio fisiologico che verrà affrontato. Magari non oggi, magari non domani, magari non fra un mese. Ma prima o poi sarà così. E Canon farà lo stesso. Ai nostalgici, a chi non abbraccerà il sistema Mirrorless, un giorno rimarrà il vecchio corredo su cui fare affidamento. E Pentax, unica realtà a non essersi mai spinta oltre.