Qualsiasi fotocamera è adatta alla fotografia di ritratto, ma gli obiettivi?
Le fotocamere che abbiamo suggerito per il paesaggio andranno benone anche per il ritratto e la macro, anche se in questi ambiti le esigenze di risoluzione sono minori. Per questo, si potrà anche risparmiare qualcosa e rimanere senza rimpianti su risoluzioni intorno ai 24 Mpxl, che oggi sono le vere tuttofare di qualità.
In sostanza, qualsiasi fotocamera è adatta alla fotografia di ritratto. Proprio per citare le macchine più poliedriche e aggiornate del momento, si potranno considerare le Mirrorless Full Frame Canon EOS R6, Nikon Z5 e Z6 (o Z6 Mark II), Lumix S5 e S1, Sony A7 III e A7C, ma anche le APS-C Fujifilm X-T3 e X-S10, Sony A6100 e A6600 e Nikon Z50. Oppure le Reflex Nikon D780 e D7500, Canon EOS 6D Mark II e 90D, Pentax K-1 II e K-P.
La maggiore attenzione andrà però dedicata alla scelta dell’obiettivo.
L’ottica da ritratto è forse quella che più di tutte può arricchire e caratterizzare un corredo fotografico e, anche se il fortunato ne avesse già una, se ne potrà cercare un’altra con una diversa personalità. Oltre che per la lunghezza focale, tipicamente sugli 85-105mm, il classico obiettivo da ritratto si caratterizza per la resa morbida dei toni della pelle e un ottimo sfuocato (bokeh). Qui si può davvero spaziare tra le realizzazioni più moderne, i classici reinterpretati e le ottiche d’epoca, avendo come denominatore comune la buona luminosità. Questo sia per lavorare in interni a luce ambiente, sia per sfuocare in modo deciso lo sfondo, quando lo si ritenga necessario.
Il massimo dell’attuale tecnologia ottica orientata al ritratto si esprime nel Canon RF 85mm f/1.2 L USM per le mirrorless della serie R che, al mezzo diaframma di luminosità in più rispetto al classico f/1,4, aggiunge la tecnologia Blue Spectrum Refractive che corregge l’aberrazione cromatica nel blu, evitando così certi aloni bluastri sul soggetto. Di questo obiettivo ne esiste anche una versione denominata DS (Defocus Smoothing) che ammorbidisce ulteriormente i contorni dei particolari fuori fuoco.
Tra i progetti più recenti mi piace citare l’HD Pentax-D FA* 85mm f/1.4 ED SDM AW, dal nome quasi più lungo della focale. Interpretando secondo le attuali tecnologie il più classico degli obiettivi da ritratto, questo 85mm conferma la reputazione di Pentax in un settore che l’ha sempre vista ai vertici. Montato su una reflex Pentax della serie K-1, questo obiettivo è uno strumento da ritratto d’indiscutibile fascino e di qualità impeccabile.
Un punto di riferimento nell’ambito del ritratto resta il fantastico Sigma 105mm f/1.4 DG HSM Art, che allunga un po’ la focale rispetto a quella più tipica per staccare ancora più il soggetto dallo sfondo. Spingendosi un poco più in là, come non citare anche il Sony FE 135mm f/1.8 GM che offre un morbido sfocato e un piacevole schiacciamento dei piani.
Di norma nel ritratto si sconsigliano gli zoom, per via di uno sfocato tendenzialmente “nervoso” e poco piacevole, ma fanno eccezione alcuni zoom recenti, soprattutto quelli concepiti per i sistemi mirrorless. Grazie all’attuale attenzione al bokeh, alla disponibilità di nuove tecnologie ottiche e alla maggiore libertà data ai progettisti dall’assenza dello specchio, diversi zoom recenti dimostrano insospettabili doti anche come ottiche da ritratto. Stiamo pensando in particolare agli zoom Canon RF 28-70mm f/2 L USM, Sony FE 24-70mm f/2,8 G Master e Nikkor Z 70-200mm f/2.8 VR S, che abbiamo provato di persona apprezzandole le qualità. L’unico loro limite è una tendenza (anche se più dissimulata che in passato) a produrre cerchi concentrici nei punti luce fuori fuoco per via delle lenti asferiche.
Per quanto riguarda la questione del bokeh in generale, entrano in gioco anche i gusti del fotografo: c’è chi gradisce la resa sfumata di alcuni obiettivi recenti (oltre al già citato Canon DS abbiamo anche i sistemi Fujifilm APD, Sony STF e Nikon DC) e chi invece preferisce lo sfuocato “disegnato” delle ottiche classiche, dove i contorni dei punti fuori fuoco sono rafforzati da un profilo del loro stesso colore.
Un classico esempio di questa “scuola Biotar” (dal nome dell’obiettivo capostipite) è il russo Helios 40-2 (85mm f/1,5), con i piani fuori fuoco che assumono un aspetto a vortice intorno al soggetto al centro. In questi obiettivi i “dischi” di sfuocatura hanno bordi ben definiti. Ancora prodotto in Russia, ha lo svantaggio del fuoco manuale e si può trovare nuovo sui 400-450 euro con gli attacchi M42x1 (facilmente adattabile a quasi tutte le fotocamere), Canon EF e Nikon F. Approfondire questi aspetti può portare ad un bellissimo regalo da fare o chiedere per Natale!
Per la macro, una delle aziende più dinamiche del momento è la cinese Venus Optics, che con la sua linea Laowa propone ottiche super macro (ingrandimento 2:1) con luminosità f/2,8 e correzione apocromatica da 50mm, 65mm e 100mm rispettivamente per le mirrorless dei formati M43, APS-C e Full Frame. Tra i pochi obiettivi macro di progettazione recente, il Sigma 105mm f/2.8 DG DN Macro è dedicato alle mirrorless Full Frame Sony e L-Mount, per le quali offre un rapporto d’ingrandimento diretto pari a 1:1 alla distanza di 29,5 cm. Il suo schema ottico impiega 17 elementi in 12 gruppi, con una lente SLD (Super-low Dispersion) e la costruzione è a tenuta di polvere e spruzzi. Per questo obiettivo, Sigma dichiara esplicitamente una progettazione ottimizzata anche per il ritratto, col diaframma a nove lamelle e una particolare cura del bokeh.