Quali sono i migliori obiettivi Takumar anni ’70? Vorrei montarli sulla mia Pentax K-3.
Mio padre mi ha lasciato la sua Asahi Pentax SPF a pellicola. Montando l’obiettivo standard SMC Takumar 55mm f/1.8 sulla mia Pentax K-3, trovo che vada molto bene come tele da ritratto con uno sfocato più che gradevole. Adesso sarei invogliato a provare altre lunghezze focali tra gli obiettivi Takumar e Pentax degli anni Settanta. Pensate che sia una buona idea cercarli? Ci sono obiettivi che mi consigliate o sconsigliate in modo particolare?
– Eligio
Questa idea del riuso di ottiche classiche su corpi macchina moderni è molto in voga da anni; tra l’altro è una delle ragioni del successo delle macchine Mirrorless. Tuttavia, nel caso specifico di Pentax, anche l’adattamento delle ottiche a vite (con adattatore M42-K) e l’uso diretto di quelle con la baionetta K manual focus su Reflex è possibile senza eccessive controindicazioni. Inoltre può dare grandi soddisfazioni a chi abbia un po’ di pazienza nella messa a fuoco.
Per l’esposizione sono più comodi e immediati gli obiettivi a vite e quelli con baionetta KA prodotti a partire dal 1983 mentre sono più complicati e lenti da usare quelli con l’originale baionetta K del 1975. Come resa dell’immagine, gli obiettivi sicuramente consigliabili sono i Super-Takumar, SMC Takumar, oppure SMC Pentax 35mm f/3,5, 55mm f/1,8 (come il suo), 55mm f/2, 85mm f/1,8, 105mm f/2,8, 135mm f/3,5 e 200mm f/4. Affascinante anche la resa ottica dell’85mm f/1,4, del 135mm f/1,8 e del 300mm f/4 della serie A*. In particolare, si può dire che l’85mm sia sempre stato prediletto dalla progettazione Pentax, che in questa focale ha spesso dato il meglio nella produzione della propria epoca, del tutto all’altezza dei ben più costosi Nikon e Zeiss. Il classico 50mm f/1,4 non va del tutto male, ma le varianti f/1,8 e f/2 rendono sicuramente meglio sul digitale.
Molto meno consigliabili sono invece i grandangolari spinti dal 24mm in giù e i tele 135mm f/2,5 e 200mm f/2,5, troppo soggetti ad aberrazioni per le esigenze del digitale. Diciamo che allora non c’erano vetri e schemi ottici così sofisticati per gestire le focali ultragrandangolari e certe combinazioni di focali e luminosità.
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