I dati aumenteranno certamente i costi di fotocamere e obiettivi negli USA. L’incognita al momento è costituita dalle possibili reazioni di Cina e Europa
Sul mercato americano i dazi avranno probabilmente un impatto notevole sulle importazioni di fotocamere e obiettivi negli Stati Uniti, in particolare da Giappone e Cina.
L’aumento dei costi di importazione. Le tariffe doganali prevedono un aumento del 24% sui prodotti fotografici provenienti dal Giappone e un dazio del 34% su quelli provenienti dalla Cina, e ad uno del 10% sulle importazioni da tutti i partner commerciali. Si capisce quindi come il costo di importazione di fotocamere, obiettivi e componenti, per produttori come Canon, Nikon, Sony e quelli cinesi aumenterà sensibilmente.
Ad esempio, un obiettivo o un corpo macchina che costi 500 dollari all’importazione potrebbe ora essere gravato da un onere di ulteriori 120-170 dollari, a seconda della provenienza.
L’aumento dei prezzi nei negozi. Esaminando quanto accaduto durante la precedente amministrazione Trump quando il costo dei dazi imposti è stato sostanzialmente trasferito sui consumatori americani, è probabile che la cosa si ripeta quest’anno, per cui il prezzo di una fotocamera da 1.000 dollari potrebbe crescere a 1.200-1.340 dollari, secondo le proiezioni della Consumer Technology Association.
Gli effetti sulla catena di produzione. Durante il primo mandato di Trump molte aziende giapponesi hanno trasferito alcuni stabilimenti nel Sud-est asiatico (ad esempio in Tailandia) per evitare i dazi imposti alla Cina. Tuttavia, se i componenti base provengono dalla Cina, si applica la tariffa del 34%.
D’altra parte costruire fabbriche negli Stati Uniti non è una soluzione rapida, oltre che complessa: la produzione di ottiche richiede competenze e infrastrutture specializzate che attualmente mancano negli Stati Uniti.
Il ruolo della scorte. L’incertezza sulle esenzioni tariffarie (ad esempio, l’esenzione temporanea per le importazioni di auto dal Canada e dal Messico) potrebbe spingere gli importatori ad aumentare gli stock prima dell’entrata in vigore effettiva delle tariffe, come per altro già avvenuto alla fine del 2024. Ciò potrebbe ritardare picchi dei prezzi, ma una volta esaurite le scorte, i costi aumenteranno.
La domanda dei consumatori potrebbe diminuire se i prezzi statunitensi supereranno quelli dei mercati non soggetti a dazi, ad esempio l’Europa.
Nessun effetto sulla produzione interna americana. I dazi di Trump mirano a stimolare la produzione all’interno degli USA, ma l’industria fotografica americana è poca cosa, a differenza dell’acciaio o delle automobili. Non sono prevedibili quindi aumenti dei posti di lavoro.
Le prospettive
Nel 2025 quindi in USA ci saranno certamente aumenti dei prezzi di fotocamere e obiettivi. I produttori potrebbero accollarsi alcuni dei costi per cercare di rimanere competitivi, ma la maggior parte dei dazi ricadrà probabilmente sugli acquirenti statunitensi.
Le ritorsioni da parte del Giappone o della Cina potrebbero complicare ulteriormente il quadro