Confronto: A7C II o A7C R? Questo è il dilemma

Sony ha appena presentato due nuove Mirrorless Full Frame pensate per la streetphotography: A7C II e A7C R. Sono entrambi modelli compatti e prestazionali, eredi dirette rispettivamente di Sony A7 IV e Sony A7R V. A dire il vero però non è proprio così.

Di A7C R vi ho parlato in maniera approfondita. Ho avuto l’occasione di provarla per una settimana in anteprima e, se avete letto, ne sono rimasto molto colpito (se non lo avete fatto trovate l’articolo a questo link). Le mie prime perplessità riguardavano il pixelaggio così estremo ma sono state quasi subito spazzate via: 61 Mpxl sono utilissimi in svariate condizioni, soprattutto se dalla vostra non avete sempre l’ottica giusta al momento giusto, e la rendono talmente versatile da poter essere utilizzata non solo per la street. Il prezzo è sicuramente elevato ma totalmente in linea con quello della sorellona A7R V: in quegli € 800 di differenza ci sono un mirino da 9 milioni di punti, vari tasti personalizzabili in più, il dual slot, un display posteriore articolato e la possibilità di registrare video 8K. Possiamo però dire lo stesso di A7C II? Non credo.

Lo dico subito: A7C II non l’ho stressata come mi sarebbe piaciuto ma l’ho avuta tra le mani per una buona mezz’ora. Le mie considerazioni derivano quindi da due fattori: il primo è la conoscenza del progetto C, il secondo..beh, il secondo è puro buon senso. Almeno così spero. Andiamo per gradi.

Sony A7C II rompe l’equilibrio che c’è tra le A7 classiche e quelle compatte. Se Sony A7C è una copia carbone di A7 III (al netto di mirino e tasti sul corpo macchina) e A7C R di A7R V, non possiamo dire lo stesso di A7C II e A7 IV. E lo si può notare dalle specifiche: stesso sensore da 33 Mpxl, stessa raffica da 10 fps, stesso video 4K/30p, stesso AF da 759 punti a rilevamento di fase e di contrasto. Fino a qui tutto bene ma due sono le grandi, enormi, differenze che non possono passare sotto traccia: il chip AI e la stabilizzazione.

Questa nuova “compatta” Full Frame (tra virgolette perché i volumi sono comunque aumentati rispetto alla prima versione di tre anni fa) ha tutte le ultimissime tecnologie Sony, una su tutte la Human Pose Estimation ovvero la modalità con la quale il sistema AF riesce a capire di essere in presenza di un soggetto umano e, di conseguenza, ad inseguirlo con precisione. Per la streetphotography questa è una specie di manna dal cielo, non ci piove. Con A7C II si ha la sicurezza al 100% che la messa a fuoco non solo non si sgancerà mai dal soggetto voluto neanche se questo si volta lateralmente o ci da le spalle ma non lo “abbandonerà” neanche per uno più vicino o riconoscibile. Il Real Time Tracking di cui è dotata A7 IV non è certo da buttare via, è stato il sistema migliore per anni, ma è innegabile che gli algoritmi di Intelligenza Artificiale siano davvero qualcosa in più..un vero e proprio mondo a parte. E questo comunque si porta dietro anche l’Auto Framing, non scordiamolo. Discorso molto simile quello legato alla stabilizzazione: l’IBIS di A7C II compensa fino a 7 stop mentre quello di A7 IV si ferma a 5.5 stop.

Per riproduzione cromatica le due nuove A7 si assimigliano ma non si equivalgono. La spinta a migliorarsi rispetto al passato è da ricercare nel chip AI, infatti nei confronti di A7 IV la nuova A7C II ha qualcosina in più (a parità di sensore, è bene ricordarlo). Questi 33 Mpxl poi restituiscono un file molto lavorabile e, al netto della maggior risoluzione della R, è innegabile che anche con questo modello si possa andare in crop aggressivo sull’immagine senza perdere di qualità. Sarebbe bello avere sempre a disposizione un’ottica G Master, ma l’accoppiata vincente in questo caso è assieme ad FE 50mm F2.5 G..e come si può notare le foto prodotte non sono certo male, anzi!

In sostanza, almeno così la penso, le rinunce nei confronti di A7 IV di cui parlavo prima (mirino, dual slot ecc) passano in secondo piano rispetto agli incredibili vantaggi che si hanno con il nuovo modello; è una macchina tecnicamente migliore e costa anche € 400 in meno di listino. Per questo motivo la coesistenza di questi due modelli mi sembra un po’ a rischio. La discrepanza maggiore sta nel fatto che finora Sony aveva deciso di mettere il chip AI solo sulle ammiraglie di ogni categoria: A7R V, ZV-E1, A6700 e, appunto A7C R. Ma A7C II non è un’ammiraglia. Ragionando per assurdo potrebbe essere la copia carbone in versione street di una macchina che ancora non esiste: la prossima A7 V. Un’anticipatrice dei tempi insomma. E se Sony non avesse dotato di chip AI e miglior IBIS questo nuovo modello? Probabilmente sarebbe stata la scelta giusta ma ci sarebbe stato lo scontento generale. E qui arriviamo alla seconda perplessità: come si pone nei confronti di A7C R?

Per quanto mi riguarda A7C II ne esce vincitrice. Tra questi due modelli, che ricordo sono praticamente identici, ci sono ben € 1300 di differenza e sono tutti nel pixelaggio (61 Mpxl vs 33 Mpxl) e nel video (4K/60p vs 4K/30p). Troppo per uno scarto così piccolo, praticamente il prezzo di una buona ottica luminosa. Come ho scritto nella prova di A7C R: “Una sorta di feticcio? Può essere.”

A questo punto, posizionamento a parte, anche la coesistenza di A7C II e A7C R mi sembra un tantino a rischio. Tra le due la scelta mi sembra quasi troppo semplice.