Domande lecite sul futuro di una storica apripista del segmento fotografico: Panasonic.
Panasonic si sta concentrando sulla produzione di ottiche compatte per il mondo video, caratterizzate dalle medesime dimensioni e apertura, in grado di essere sostituite al volo a seconda dell’esigenza e dei cambi di inquadratura del videomaker. Il tutto senza creare problemi di ricalibrazione dei gimbal o degli stativi. Ma se ne sono perse le tracce per quando riguarda i corpi macchina. Come mai?
Panasonic poteva essere il produttore di fotocamere numero uno al mondo, da quando nel 2008 presentò la prima Mirrorless stabilizzata internamente. Nei due anni successivi la quota dell’azienda in Giappone era del 90% ma da quel momento le cose sono cambiate. Oggi Panasonic è quinta per volumi di vendita dietro Sony, Canon, OM Digital e Fujifilm segnando un risicato 8% sul mercato, come riporta Nikkei.
La rinascita potrebbe ripartire dal video, segmento sul quale l’azienda ha sempre puntato praticamente tutto: dall’invenzione della prima Lumix GH fino ad arrivare a Lumix S1H e al “cubotto” Lumix BS1H. E se è vero che a breve dovrebbe far capolino una nuova Lumix GH6 è altrettanto vero che sul pieno formato Panasonic sembra un po’ congelata nelle sue posizioni. Il Micro Quattro Terzi ha ancora determinati vantaggi nel video semi-professionale, rimane tuttora una prima scelta per i creatori di contenuti che vogliono viaggiare leggeri ed avere una maggior profondità di campo; ma il Full Frame sta colmando questo gap grazie alle nuove tecnologie e ad un parco ottiche sempre più mirato.
Le acque in cui sta navigando Panasonic sono abbastanza tumultuose. Nonostante sia una vera e propria multinazionale, il segmento foto in sofferenza probabilmente limita le strategie aziendali e la comunicazione mirata..un aspetto fondamentale al giorno d’oggi. Senza una conferma degli intenti aziendali, viene meno la fiducia del pubblico e ciò si tramuta in una diversa scelta in fase di acquisto. E se questo aspetto è importantissimo per l’appassionato è ancor più fondamentale per un professionista che abbisogna di supporto pratico sul campo. Lumix S5 è stata uno dei modelli meglio pensati della storia recente Panasonic. Una macchina che avrebbe potuto cambiare le carte in tavola del mercato nel 2020 ma che sembra un po’ rimasta ferma ai blocchi.
La collaborazione con Leica e Sigma sfociata nella L-Mount Alliance sta portando frutti? Probabilmente a Leica sì, dato che così ha ampliato e “scontato” il suo parco ottiche di terze parti. Sigma pare procedere come prima, senza particolari scossoni. Panasonic sembra non stia ancora godendo dei vantaggi di questa partnership.
Per fare un esempio di chi si trova in una simile posizione, ma che si sta muovendo diversamente e con frutti, possiamo chiamare in causa Nikon. Meno percentuali di mercato in Giappone e riassestamento in corso. Nonostante questo il colpo di reni dato negli ultimi due anni sta preparando la risalita: tanti nuovi modelli presentati, una costante comunicazione con il pubblico, una via di uscita ben chiara dalla crisi. Perché i risultati non si vedono subito, occorre tempo. E muoversi per tempo è tutto.
A causa della carenza di chip sono quasi tutti in backorder ma questo non ha fermato sviluppi e presentazioni di nuovi modelli professionali. Nel mentre attendiamo che Panasonic si riaffacci sul mercato. Basterà una nuova Lumix GH6 a cambiare le carte in tavola? O servirà una nuova Lumix S?