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Fotografia.it

Canon si sta preparando alla contrazione del mercato

Dal 2010 al 2019 le vendite sono passate da 121 milioni a 15 milioni di pezzi. Takeshi Tokura di Canon cerca di analizzare la situazione.

Francesco Carlini | 26 Gennaio 2021

In una lunga intervista alla redazione giapponese di Toyo Keizai, Takeshi Tokura – Managing Executive Officer, General Manager of the Image Communication Business Division Canon Inc – cerca di analizzare in maniera molto obiettiva il mercato fotografico dei tempi moderni: percentuali al ribasso ma anche nuove sfide per il futuro con numeri che fanno ben sperare.

Sarebbe stato molto semplice riprendere i titoloni dal facile click, come ad esempio riportato da Petapixel, quali “Le vendite di mercato saranno presto l’8% di quelle che erano dieci anni fa”, ma sarebbe stato fuorviante. Di certo più corretto il titolo di Digicame Info “Canon prevede un’era in cui le spedizioni di fotocamere scenderanno sotto i 10 milioni di unità”. Ma come spesso diciamo non ci si deve fermare al titolo, i numeri vanno anche analizzati per capire quello che sta succedendo ed è una “battaglia” che stiamo portando da molto tempo ormai. Nell’intervista rilasciata a Toyo Keizai, Takeshi Tokura – General Manager Canon Japan – affronta sicuramente questo aspetto ma lo fa nel modo più corretto possibile, ovvero parlando di una strategia aziendale. Ovviamente i dati di mercato diffusi da CIPA o da Statista fotografano questa contrazione, ma bisogna andare a guardare i dettagli.

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Vendite di fotocamere digitali dal 2010 – Statista

Dal 2010 al 2019 le vendite sono passate da 121 milioni a 15 milioni di pezzi, una contrazione evidente che è andata ad incidere negativamente sui bilanci. E se ci sono multinazionali come Canon, Panasonic e Sony che possono vantare ingenti ingressi da altri segmenti quali quello delle stampanti multifunzione (Canon) o TV e beauty (Panasonic) o TV e gaming (Sony), altre non se la stanno passando altrettanto bene in questo momento (come Nikon o, in extremis, Olympus). Guardando però il grafico superiore si nota anche che il grosso dei ricavi è sempre stato dato dal segmento compatte (azzurro) mentre risulta quantomeno ovvio che il dato relativo alle fotocamere con ottica intercambiabile sia invece pressoché stabile (rosso). Non si può quindi far di tutta un’erba un fascio, il costante avanzamento della tecnologia ha reso obsolete le compatte com’era prevedibile già anni orsono: gli smartphone hanno sicuramente facilitato questo passaggio ma bisogna anche tener presente che la scarsa qualità data da un piccolo sensore è stata l’aspetto più importante del declino. Infatti le compatte si sono “evolute” di conseguenza nel corso del tempo, ora non sono più prodotti di fascia bassa ma hanno grandi sensori (1″, APS e Full Frame) e un prezzo di ingresso da top di gamma: neanche a dirlo, fanno registrare numeri di vendita davvero importanti.

Parallelamente il mercato ha cambiato i suoi “voleri”: se 10 anni fa si acquistavano interi bancali di prodotti economici, ora si guarda di più ad un prodotto costoso ed estremamente qualitativo ma che duri nel tempo. Senza contare che tanto tempo fa l’offerta annuale di prodotti di fascia bassa comprendeva decine di modelli dal prezzo contenutissimo e dalle basilari caratteristiche, una strategia che ad oggi non è più perseguita ma che prima reggeva in maniera preponderante tutto il settore. Le prossime quindi a farne le spese saranno le fotocamere ad ottica intercambiabile entry level, questo è poco ma sicuro: in questa via si sta muovendo recentemente Nikon ma saranno altri, tutti, a seguirla in questo riassestamento. Ed è proprio questo il punto cruciale, il ridimensionamento che tutte le aziende, prima o poi, saranno chiamate a fare (Nikon ha già cominciato): ad ora infatti tutte hanno catene produttive probabilmente poco efficienti e destinate alla produzione di prodotti che sono di difficile posizionamento sul mercato per cui dovranno essere o chiuse o riconvertite per tagliare costi fissi poco gestibili a bilancio. Ma questo, nel mondo moderno, è da considerarsi una prassi che abbraccia tutte le aziende in tutti gli ambiti, quelle che hanno poi a che fare con la tecnologia sono anche quelle che dovrebbero muoversi più velocemente delle altre. Ed infatti “stiamo guardando ad un’era in cui la spedizione annuale di fotocamere digitali scenderà sotto i 10 milioni di unità. A tal fine stiamo mettendo in atto una politica di accelerazione verso snellimento aziendale, dallo sviluppo alla produzione ai sistemi di vendita elle linee di prodotti, ecc.”

In questo senso Takeshi Tokura analizza anche che “sì il mercato delle fotocamere digitali è in contrazione, tuttavia, da luglio, anche il numero di prodotti digitali spediti è entrato in un trend di graduale ripresa.” Inoltre, nel 2020, anno falcidiato dal Coronavirus, “le spedizioni sono diminuite ma il tasso di diminuzione è stato solo del 30% inferiore per le Miroless rispetto alle Reflex che sono state dimezzate (nel periodo da gennaio a ottobre 2020)”. E questo ci da un altro spunto: l’evolversi della tecnologia sta pian piano erodendo anche il segmento “specchio”, sia di fascia bassa che media, a favore del “senza specchio”. Canon in questo si sta assestando soprattutto grazie ad EOS R5, nata per concorrere con Sony A9 II tra le top di gamma, ed EOS R6 tuttavia, a causa del ritardo di produzione, la quota Sony è del 43.9% mentre la quota Canon è solo del 34.7% (dati di ottobre 2020): un gap che secondo i vertici Canon andrà a colmarsi nel breve periodo.

E poi, nuovi prodotti. Canon ha cominciato a mostrare nuovi concept come Ivy REC e Powershot Zoom, unica che è stata distribuita anche fuori dal Giappone, che hanno un fumus comune: “coesistere con gli smartphone”. In questo senso, come detto da Tokura, è necessario per l’azienda continuare a introdurre nuove fotocamere concept specializzate nell’uso e nelle funzioni e si prevede che il numero di questi prodotti continuerà ad aumentare. A conferma di ciò, Canon è da 15 anni prima nei brevetti depositati e ultimamente anche per soluzioni innovative quali una Vlog camera con gimbal incorporato e un possibile Mount universale con filettatura variabile.

Per cui sì, il mercato di oggi non è più quello di un tempo. Ma questo soprattutto perché è il mercato ad essere cambiato, come sempre accade: sono cambiati i voleri del pubblico, le capacità di spesa, i prodotti proposti. Un’azienda attenta sa valutare queste fluttuazioni e sa porvi, nel tempo, il giusto rimedio. Le Mirrorless dimostrano la tenuta del mercato mentre i prodotti “obsoleti” sono destinati invece ad uscirne, come giusto che sia in ambito tecnologico. Il ridimensionamento ed il riassestamento aziendale è l’unica strada percorribile: il margine c’è, l’importante è che tutti gli ingressi dati da un settore in crescita come quello dei prodotti di fascia alta non vengano fagocitati per coprire i costi fissi di linee produttive ormai superate.

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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