Ultimamente, a causa dei vari leak che circolano in rete, è sempre più difficile tenere all’oscuro il pubblico prima di un annuncio ufficiale..spesso si sa infatti già quasi tutto: specifiche, caratteristiche e prezzo. Ed è per questo che alcune aziende, come Sony, decidono di organizzare tutto last second, per riservare qualcosa di più appetitoso alle […]
Ultimamente, a causa dei vari leak che circolano in rete, è sempre più difficile tenere all’oscuro il pubblico prima di un annuncio ufficiale..spesso si sa infatti già quasi tutto: specifiche, caratteristiche e prezzo. Ed è per questo che alcune aziende, come Sony, decidono di organizzare tutto last second, per riservare qualcosa di più appetitoso alle redazioni, qualcosa che i rumors non possono dare: una prova sul campo.
La sede Sony Benelux si trova a Schiphol, 5 minuti di auto dal famoso aeroporto di Amsterdam. Qui ha avuto luogo la conferenza di lancio della nuova serie di ottiche professionali Sony G Master, con giornalisti provenienti da tutta Europa per fare pari con la conferenza tenutasi a New York ad inizio febbraio. Sul palco si sono alternati vari “uomini Sony”, dal Vice Presidente agli ingegneri specializzati nella progettazione delle nuove ottiche.
A fronte di tutti i vari dati tecnici e di costruzione degli obiettivi, di cui abbiamo già ampiamente parlato sul sito, la domanda più ricorrente in questo periodo era per noi “Ma queste nuove ottiche non pestano i piedi alle Zeiss?”. Domanda più che legittima, dato che le nuove G Master si rivolgono ad un pubblico di professionisti, più che a quello amatoriale. Per la risposta non abbiamo dovuto attendere molto; le G Master hanno un target differente dalle Zeiss, “due linee Pro per due development goal differenti: G Master per risoluzione e bokeh, Zeiss per risoluzione e contrasto“. Quindi sono linee che possono e devono coesistere, Sony sta solo aumentando l’offerta di ottiche e si sta specializzando sempre più, anche su richiesta degli utilizzatori. Questo grazie alla spinta favorevole del mercato, che vede l’azienda come terzo affermato competitor del settore professionale a tutti gli effetti, all’inseguimento di Canon e Nikon, trainata dalle vendite della serie A7.
Rispetto alle classiche ottiche marchiate Sony (e quindi senza bollino GM) la differenza di costruzione si nota subito dalle dimensioni e dal peso: le GM sono voluminose e massicce, come tutte le ottiche Pro. Stupisce poi che, messe a paragone con un corpo reflex classsico (non mirrorless) e a parità di ottica, la combinazione A7 + 24-70mm GM o 85mm GM risulti identica per ingombri. Ma non può essere altrimenti. Inoltre sono studiate per essere utilizzate sia in ambito fotografico sia in ambito video.
A questo punto però, condividiamo qui qualche immagine per mostrarvi i risultati. Le immagini sono state scattate con A7R II e FE 24-70mm f/2.8 GM e FE 85mm f/1.4 GM. Stupisce come un classico “tuttofare” come un 24-70mm possa dare simili risultati, ma soprattutto come il diaframma dell’85mm riesca a regalare un bokeh “a bolle” pregevole. Non abbiamo invece potuto provare il nuovo FE 70-200mm f/2.8 GM OSS perché ancora versione pre-prod.
Anche in questo caso, per una vera prova approfondita di prodotto, aspettiamo i nuovi obiettivi in redazione. E..sì, arriveranno presto.
Con FE 85mm f/1.4 GM
Con FE 24-70mm f/2.8 GM