Più compatto, più leggero e con miglior contrasto e nitidezza al centro e ai bordi. Sony presenta il nuovo FE 85mm F1.4 GM II.
Era il lontano 2016 quando i primi obiettivi G Master venivano presentati al mondo, due su tutti: FE 24-70mm F2.8 GM ed FE 85mm F1.4 GM. Se la seconda generazione di 24-70mm è già una realtà da un paio di anni a questa parte, il nuovo FE 85mm F1.4 GM II vede la luce oggi. Ed è qui per restare.
Base fondante del segmento professionale G Master è sempre stata la headline “risoluzione e bokeh” proprio per differenziarsi dall’offerta Zeiss incentrata sul mantra “risoluzione e contrasto” che per anni ha fatto da contraltare a quella giapponese. Se è vero che Zeiss è stata pioniera della precisione ottica, tanto che anche i suoi obiettivi molto datati sono rimasti competitivi tutt’oggi, è altrettanto vero che la casa tedesca è silente ormai da anni e sembra quasi aver tirato i remi in barca. Sony ovviamente non può permetterselo e per questo motivo sta concentrando i suoi sforzi nel migliorare la resa del contrasto, dal centro ai bordi, delle sue nuove proposte professionali allargando quindi la maglia delle peculiarità del segmento G Master.
Per sviluppare il nuovo FE 85mm F1.4 GM II sono stati chiaramente seguiti dei feedback molto precisi. Le “lamentele” rispetto a modello del 2016, se così si possono chiamare, ruotavano tutte attorno a tre criticità:
Ovviamente stiamo parlando di rimostranze verso un obiettivo pensato per corpi macchina come le prime serie di A7 ed A7R e che giustamente perdeva qualcosa sui nuovi modelli, equipaggiati con sensori migliori e sistemi autofocus di ultima generazione. In ogni caso, problema risolto.
Tra l’altro con questa aggiunta di oggi il parco F1.4 ibrido foto/video professionale sale a quattro modelli assieme ad FE 24mm F1.4 GM (qui la prova), FE 35mm F1.4 GM (qui la prova) ed FE 50mm F1.4 GM (qui la prova) che, come sapete, è diventato uno dei miei obiettivi preferiti in assoluto. Insomma, come in un romanzo d’avventura di Dumas, un D’Artagnan che si aggiunge ai tre moschettieri.
La prima criticità risolta è stata quella relativa a peso e dimensioni. Il barilotto misura 107.3mm di lunghezza e 84.7mm di diametro con un peso di circa 652 grammi: è il 13% più piccolo ed il 20% più leggero del modello del 2016. Identico anche il diametro dei filtri con una filettatura da 77mm. Rimanendo in tema di design, due le ghiere: una per la messa a fuoco manuale lineare e l’altra per la gestione dell’apertura. Quest’ultima più poi essere sfrizionata tramite de-click e persino bloccata tramite lo slider Iris-Lock presente a lato.
A livello tecnico sono aumentati gli elementi interni: 14 in 11 gruppi, tra i quali due lenti ED (Extra-low Dispersion) per minimizzare le aberrazioni cromatiche, due lenti XA (Extreme Aspherical) per un bokeh il più preciso possibile e senza effetto cipolla ed il rivestimento proprietario Nano AR II per contenere flare e ghosting. La messa a fuoco è interna IF ma a cambiare sono i motori: dal Ring Type Ultrasonic al doppio XD Linear che ormai conosciamo molto bene, essendo l’unico in grado di supportare i 120 fps dei nuovi modelli di corpi macchina. Tant’è che questa scelta va a risolvere la seconda criticità: in modalità foto il nuovo obiettivo è infatti tre volte più veloce in AF-S ed in raffica è circa sette volte più affidabile sui soggetti in rapido movimento.
Se le sue forme lo rendono utilizzabile anche dai videomaker esigenti è però indubbio che la sua qualità sorrida perlopiù ai fotografi professionisti, specialmente ai ritrattisti.
Per essere un 85mm così luminoso, è davvero molto piccolo e leggero ed in accoppiata con A7R V sembra quasi di non aver tra le mani un kit professionale di tale portata il che, ovviamente, ne premia la portabilità. Ma è a livello qualitativo che si possono apprezzare i passi avanti fatti in questi quasi otto anni su un obiettivo che aveva necessariamente bisogno di più che una semplice “rinfrescata”.
Parliamo di sfocato. A livello costruttivo, rispetto al passato guadagna un elemento XA (Extreme Aspherical) il che aumenta la resa del bokeh rendendolo più morbido anche a parità di lamelle del diaframma ed elimina maggiormente l’onion ring. Il risultato è un piacevole effetto sui secondi piani a tutta apertura, anche durante il giorno. La cosa si nota maggiormente sui punti luce diretta anche ai bordi del fotogramma, dove solitamente si perde sempre qualcosa.
Discorso simile per quanto riguarda il contrasto. Il modello precedente stentava in termini di resa al centro ed ai bordi ma, grazie ad una struttura più ricca di elementi interni (in tutto tre) anche questo problema è stato risolto regalando al fotografo un file su cui può contare in ogni situazione. Il tutto fermo restando che il nuovo 85mm va sfruttato al massimo con un modello ad alta risoluzione come una A7R.
Sicuramente ideale per il ritratto, questo medio tele (se così lo vogliamo chiamare) può anche essere comodo per altre situazioni di scatto ad esempio scorci di paese, come nel mio caso, quando si è in vacanza. La nitidezza, soprattutto andando in crop, è sempre eccellente e la vignettatura è minima anche alla massima apertura.
I dati ufficiali poi parlano di una messa a fuoco fino a tre volte più veloce rispetto al modello originale e fino a sette volte quando si lavora con le modalità messa a fuoco continua e tracking. Purtroppo non ho potuto valutare questo aspetto ma quello che posso dire è che mi sembra molto pronto in aggancio del soggetto e che segua molto bene i moderni AF con AI dei corpi macchina proprietari.
Come riportato nella notizia del lancio, FE 85mm F1.4 GM II sarà disponibile a settembre ad un prezzo di € 2100 che è il medesimo che aveva il vecchio modello quando annunciato e che ora si trova posizionato a circa € 600 in meno. Sicuramente chi non ne possiede uno è necessario che volga il suo sguardo sul nuovo modello. Chi invece già avesse quello di prima generazione è bene che sappia che per quanto riguarda nitidezza, contrasto e prontezza AF il GM II è sicuramente una spanna superiore non solo per una questione di “giovinezza” ma anche di costruzione interna. Inoltre si risparmiano circa 200 grammi di peso in mano e nello zaino.