Qualche giorno fa sono stato in Sicilia, per essere precisi ai Giardini Naxos, per la presentazione dell’ultima nata delle ottiche G Master: FE 24mm f/1.4 GM.
Delle caratteristiche ho parlato su fotografia.it: l’obiettivo è ideale sia per la fotografia di paesaggio che per il video, essendo dotato del pulsante de-click sul barilotto che rende continua la variazione del diaframma senza il rumore dello scatto. La costruzione è pregevole, così come i materiali utilizzati e lo schema ottico.
Durante la conferenza si è fatto il punto sulla situazione attuale, anche visti i recenti ingressi nel mondo Full Frame, le mirrorless di Nikon, Canon e Panasonic. Sony ha dapprima mostrato i dati di mercato secondo i quali è leader con una quota di oltre il 50%, poi ha gettato un po’ di acqua sul fuoco della recente euforia dei concorrenti. Sony infatti ha ribadito di disporre già di una gamma di prodotti ampia e completa: dalla sensibilità della A7S, all’alta risoluzione della A7R, alla velocità della A9 (della quale abbiamo anche visitato la catena di montaggio in esclusiva).. senza dimenticare il modello che ne è la sintesi , ovvero la A7.
Il messaggio di Sony è quindi chiaro “Da ora in poi non sarà più facile come prima, ma non dimenticate gli sforzi che abbiamo fatto per arrivare dove siamo ora.”
Non solo fotocamere però, Sony è molto impegnata anche sul fronte delle ottiche: il corredo comprende una trentina di obiettivi Full Frame, 7 dei quali marchiati GM. E’ vero che la concorrenza, tramite adattatori, offre un totale di gran lunga superiore, ma è anche vero che solo le moderne ottiche ingegnerizzate per mirrorless sono in grado di sfruttare al massimo i nuovi sensori e la velocità di trasferimento dati delle nuove macchine.
FE 24mm f/1.4 GM risponde alla richiesta dei professionisti di avere una focale fisso versatile e di elevate prestazioni, adatta alla ripresa fotografica, ma anche al video. Lo schema ottico è costituito da 13 elementi suddivisi in 10 gruppi: oltre a tre lenti in vetro ED per contrastare l’aberrazione cromatica, vi sono due lenti XA per minimizzare le aberrazioni ai bordi e correggere l’astigmatismo sagittale. E’ quindi un obiettivo con estesi campi di impiego.
Ho avuto modo di provarlo in anteprima (come accaduto anche per il 400mm GM, per il 16-35mm GM e il 100mm GM) in una serie di situazioni, tra cui il ritratto, anche se questo è un ambito poco consueto per un grandangolare. Volevo verificare l’effetto sfocato con questa focale dalla luminosità f/1.4. Ebbene questo 24mm ha rivelato interessanti potenzialità anche nel ritratto.
Aver demandato la stabilizzazione al corpo macchina ha permesso di mantenere contenuti dimensioni e peso (solo 445 grammi), rendendo di fatto questo obiettivo compatto, leggero e ben bilanciato con un corpo macchina come A7R III. La ghiera dei diaframmi sul barilotto è funzionale: si può scegliere se utilizzarla manualmente o, posizionandola su A, se trasferire il comando alle ghiere sul corpo macchina. Attivando il de-click poi diventa molto morbida, permettendo ai videomaker riprese silenziose e cambi di diaframma fluidi; videomaker che apprezzeranno anche la messa a fuoco manuale.
Il pulsante sul lato del barilotto è comodo se impostato nella maniera corretta: nel mio caso, avere la possibilità di richiamare il fuoco sull’occhio utilizzando la mano sinistra mi ha evitato di perder tempo. Detto questo, è un pulsante personalizzabile per cui può essere impostato come il fotografo preferisce.
Ai bordi la nitidezza è elevata, ma soprattutto la distorsione è praticamente inesistente, come per altro richiede un’ottica votata alla fotografia di paesaggio e architettura. Grazie alle lenti XA (Extreme Aspherical) che minimizzano le aberrazioni, anche i più piccoli punti luce risultano estremamente precisi.
In sostanza questo 24mm tiene davvero bene l’elevata risoluzione della A7III, con cui abbiamo fatto la prova.
Il prezzo è elevato, soprattutto guardando il catalogo di altri produttori, ma la realizzazione e le prestazioni dimostrate in questa rapida prova sono eccellenti.