Per il ritratto ma non solo, pensiamo alla fotografia di matrimonio, al reportage e a tutti generi di ripresa in cui la grande luminosità del XF 50mm f/1.0 R WR gioca un ruolo importante. E la qualità d’immagine? Splendida.
“The One”. Si apre così la presentazione con la quale Fujifilm ha svelato il suo nuovo obiettivo. “The One“ perché è il primo obiettivo al mondo per mirrorless con apertura f/1.0 dotato di autofocus, oltre ad essere l’ottica intercambiabile di casa Fujifilm più luminosa di sempre: XF 50mm F1.0 R WR.
Fujinon XF 50mm F1.0 R WR è un obiettivo medio tele a focale fissa con lunghezza focale di 50mm (equivalente ad un 76mm nel formato 35 mm); lo schema ottico è composto da 12 elementi suddivisi in 9 gruppi, con un elemento asferico e due elementi in vetro ED per un controllo ottimale dell’aberrazione cromatica e un diaframma arrotondato a 9 lamelle. Arricchisce il tutto il sistema autofocus con motore DC che consente una messa a fuoco automatica rapida e precisa anche in condizioni di luce davvero proibitive (fino a -7 EV) e la possibilità, grazie alla ridottissima profondità di campo, di sfruttare al meglio anche la funzione Face/Eye AF delle fotocamere della Serie X per ottenere la massima precisione di messa a fuoco durante lo scatto.
Oltre che di automotive mi occupo di fotografia di moda e lifestyle, d’altronde è sempre più frequente che queste tre categorie si mischino. Sono abituato ad utilizzare focali fisse di vario genere per realizzare i miei servizi, ma era da diversi giorni che questo 50mm dall’incredibile apertura stuzzicava la mia fantasia: infatti non appena è arrivato il pacco marchiato Fujifilm non ho resistito e l’ho aperto subito. All’interno ho trovato due scatole: una con l’ultima ammiraglia X-T4, l’altra con il famigerato XF 50mm f/1.0, uno dei primi ad arrivare in Italia direttamente dal Sol Levante.
Di solito la scatola che contiene la fotocamera è sempre quella più pesante, complice la presenza al suo interno di manuali d’istruzione e accessori vari. Ma questo non è “il solito caso”. Appena ho estratto dal pacco la scatola dell’obiettivo sono rimasto stupito dal suo peso: un 50mm da quasi 1 kg…detta così fa impressione! All’interno della scatola nera, oltre all’ottica, sono stipati i soliti manuali, una custodia di tessuto morbida fatta a ‘’pochette’’ – utile forse per non fargli prendere polvere – e una busta trasparente con accanto il paraluce.
XF 50mm f/1.0 R WR è pesante. Ma è così, le cose belle pesano, sono fatte di metallo e vetro e risplendono di luce propria. Un po’ come la sua lente frontale che ha subito colpito la mia attenzione e che ho subito osservato una volta tolto l’obiettivo dagli involucri. La sua dimensione è davvero importante, tanto che il diametro della filettatura dei filtri è di 77mm…roba da 70-200mm, tanto per capirci! Le sue dimensioni assomigliano più a quelle di un 85mm f/1.4 per Full Frame, con una lunghezza di 103mm per un diametro di 87mm. Paragonato ad XF 56mm f/1.2 R è quasi il doppio.
Queste le dimensioni, ma anche con il peso non si va “leggeri”: 845 grammi, in gran parte dati dalle lenti e dalla struttura in metallo. Quel metallo che riconosci quando lo picchietti con l’unghia e che genera quel suono che identifica le cose fatte bene, di qualità. Non a caso è made in Japan. Le uniche plastiche utilizzate sono quelle per i tappi e il paraluce, anche se quest’ultimo è rifinito in maniera davvero molto accurata: ha una finitura superficiale satinata che lo fa sembrare fatto di alluminio.
Non passano inosservate nemmeno le due grandi ghiere sul barilotto: una per i diaframmi, che va da A (Auto) fino a f/1.0, e una per la messa a fuoco, decisamente grande.. Gli appassionati della messa a fuoco manuale noteranno subito la mancanza della finestrella della scala delle distanze, ma appena si passa in MF la ritroviamo in formato digitale sul display Lcd posteriore della fotocamera, insieme al focus peaking che colora di rosso i bordi del soggetto bene a fuoco.
Per il resto il design è pulito, con una forma conica che va rimpicciolendosi verso il piccolo innesto ottica; l’assenza dei pulsanti per lo switch della messa a fuoco (AF/MF) e della stabilizzazione rende l’estetica ancora più minimal. L’ottica è marchiata WR (Weather Resistant) per cui è tropicalizzata e resistente a polvere e acqua, come si può vedere dalla nostra foto di backstage della prova.
Una volta montato su X-T4, mi sono subito accorto del reale peso dell’ottica: quello che prima era solo un numero ora è un bel malloppo da impugnare! Il suo peso è di circa 250 grammi superiore a quello del corpo macchina, il che rende l’accoppiata sbilanciata: risulta difficile impugnare la macchina con una mano sola e l’evidente squilibrio porta tutto il peso in avanti, andando a sforzare l’innesto. Forse l’aggiunta di un battery-grip darebbe maggiore stabilità, o quantomeno una presa più salda, ma si dovrebbero aggiungere altri 200 grammi circa al peso complessivo del bundle.
Sull’ottica la mano sinistra trova posto in modo naturale sulla ghiera di messa a fuoco. La sua rotazione è morbida e precisa grazie alla corsa di 120 gradi, donando precisione chirurgica nella ricerca del fuoco. Subito sotto, allungando le dita, si trova la ghiera dei diaframmi: anche questa è ben frizionata nella regolazione tra un terzo di diaframma e l’altro ma risulta lenta nel caso si debba passare da un estremo all’altro. Perlomeno più lenta rispetto alle ghiera presente sul corpo macchina.
Fujinon XF 50mm f/1.0 non è di sicuro un’ottica da lasciare parcheggiata in studio. Anzi, fa della strada il suo habitat naturale e non solo per il suo diaframma in grado di staccare il soggetto dallo sfondo, ma anche per le prestazioni autofocus. In base a queste caratteristiche ho scelto di realizzare questo test a spasso per la città di Brescia insieme alla modella Hajar Ouanchi che si è prestata nonostante il cattivo tempo.
Abbiamo scattato al mattino dopo le 10, ma la luce era poca a causa delle nuvole e della pioggia, tanto che ho impostato una sensibilità ISO alta. Solitamente è una soluzione corretta, ma in questo caso mi sono reso subito conto che era eccessiva: utilizzando il diaframma aperto tra f/1.0 e f/2.0 si può rimanere comodamente su valori ISO bassi (400) e utilizzare ugualmente tempi di scatto rapidi (1/500s) nonostante la luminosità non fosse delle migliori.
Con i primi scatti ho cercato di capire come si comportasse l’ottica con la X-T4, dedicando del tempo a controllare la nitidezza delle foto e la correttezza della messa a fuoco. Sono rimasto piacevolmente stupito di quanti scatti fossero corretti nonostante il diaframma a tutta apertura. Ma non è tutto, le zone a fuoco sono di una nitidezza eccezionale e non sembrano esserci difetti di aberrazione o di eccessiva vignettatura sulle immagini.
Spesso ci si chiede a cosa serva un obiettivo così luminoso tanto da spingersi fino al valore f/1.0… la risposta la si trova nel momento in cui si chiude il diaframma anche di un solo stop (f/1.4). Si ottiene una foto dalla definizione assoluta su tutta l’inquadratura, lì dove altre ottiche di apertura massima f/1,4 soffrono dei classici difetti quali vignettatura, bassa definizione e aberrazione cromatica.
Con queste considerazioni e visti i risultati degli scatti, decido di chiudere il diaframma di qualche stop, fino a f/2.0, per giocare con dei tempi più lenti. Anche qui ho ottenuto delle immagini dalla nitidezza sorprendente su tutta l’inquadratura, tanto da poter distinguere chiaramente le gocce di pioggia. Grazie ad un tempo di scatto lento il mosso della pioggia e dei capelli della modella riescono a dare grande dinamicità allo scatto.
È arrivato il momento di spremere per bene il sistema autofocus e decido di scattare a mano libera mentre Hajar cammina per strada e io la seguo senza fermarmi. Le chiedo di muoversi in modo disinvolto e libero voltandosi verso di me quando lo desidera e di giocare anche con l’ombrello e le persone che passano. Il risultato? Sempre a fuoco. Il sistema di AF della nuova Fujifilm X-T4 è come il migliore tiratore scelto di una truppa d’assalto ed XF 50mm f/1.0 lo segue senza batter ciglio: grazie al sistema di Face / Eye AF Detection porta a casa lo scatto corretto anche in situazioni non semplici, come in presenza dei capelli voluminosi come quelli di Hajar che spesso si mettono di mezzo tra l’occhio e la fotocamera durante la camminata.
Ma voglio andare oltre e trovare davvero il punto di rottura di questo sistema AF dichiarato dai tecnici Fujifilm in grado di funzionare correttamente fino a -7EV: per farlo ho pensato che avrei potuto montare dei filtri polarizzatori o ND in ambienti poco illuminati, come la metropolitana, e di scattare con valori ISO bassi e tempi di scatto rapidi. Detto, fatto. Ho montato il polarizzatore per eliminare i riflessi dai vetri e ritrarre la modella da fuori la carrozza della metropolitana e cercare di ottenere un’immagine quasi cinematografica. La risposta è stata una minore velocità e qualche incertezza, ma nulla a che vedere con quell’andare avanti indietro senza trovare nulla a cui agganciarsi che fanno le ottiche quando non mettono a fuoco. Nuovamente mi ha stupito come anche in questo caso l’AF funzioni correttamente, regalandomi un ottimo scatto nonostante la fretta per non rimanere chiuso fuori dalle porte della metro!
Ma passiamo a una delle caratteristiche che spesso fanno ingolosire tutti coloro che vogliono acquistare un’ottica di questo tipo: il bokeh, lo sfocato.
Il treno sotterraneo della metropolitana è completamente automatizzato, quindi privo di cabine di comando in testa e coda: una volta salito mi sono accorto subito che era possibile, stando comodamente seduti nei posti posteriori, vedere i binari e le luci della galleria allontanarsi. Insomma, quelle luci che via via scompaiono nel buio della galleria mi hanno strizzato l’occhio… occasione ideale provare lo sfocato di questa nuova ottica.
Il risultato è stato un’esplosione di luci a sfera dalla forma ingrandita che si sovrappongono tra di loro, merito della compressione dei piani data dai 76mm equivalenti della focale e della vicinanza del soggetto a fuoco. Ho ripetuto l’esperimento ma questa volta all’aperto: il risultato è stato un mix cremoso di luci e colori, a seconda dei vari sfondi, che permette di staccare il soggetto e rendere irriconoscibile qualsiasi ambiente in secondo piano, non solo nel ritratto ma anche nella foto a figura intera. I fotografi di moda street style lo apprezzeranno sicuramente.
Spesso gli obiettivi con un’apertura così elevata soffrono quando la luce arriva alle spalle del soggetto, creando immagini fin troppo morbide.
In questo caso la definizione del Fujinon XF 50mm F1.0 R WR sorprende ancora per la sua qualità e per l’immagine sempre nitida; merito dello schema ottico composto da 12 elementi suddivisi in 9 gruppi, con un elemento asferico e due elementi in vetro ED.
Quando ci si confronta con un’ottica di questo tipo i motivi per acquistarla sono due: l’amore incondizionato, o l’esigenza lavorativa. Il costo di € 1650 non la rende un 50mm accessibile, soprattutto se la confrontiamo con il suo fratellino XF 56mm f/1.2 che costa circa la metà. Non solo, anche il peso e le dimensioni non aiutano chi fa fotografia di strada e cerca di cogliere l’attimo senza disturbare il soggetto. Manca poi la versatilità di un vero 50mm per Full Frame, dato che il fattore di moltiplicazione della focale del sensore APS-C lo rende un medio tele che spesso costringe ad avere parecchio spazio alle spalle per lavorare.
Ma i vantaggi? È un prodotto ineccepibile, sia dal lato costruttivo, sia per quanto riguarda la qualità d’immagine. Chi cerca l’eccellenza, o la esige per lavoro, non potrà fare a meno di inserirlo nella sua lista dei desideri. Penso soprattutto a chi si trova a dover lavorare in situazioni di scarsa luce, come può essere un fotografo di matrimonio, ma anche il reporter, che apprezzerà anche la tropicalizzazione, senza dimenticare il ritrattista e il fotografo di lifestyle, che desiderano far emergere il loro soggetto dal contesto.
Questo Fujinon XF 50mm F1.0 R WR è una di quelle ottiche che fanno la differenza, non vedi l’ora di trovare l’occasione giusta per poterlo sfoderare.