Come mai Sony presenta FE 50mm F1.4 GM.? Ma soprattutto, come si posiziona nei confronti di FE 50mm F1.2 GM? Cerchiamo di scoprirlo in questa prova.
Come ormai accade da un po’ di tempo, Sony decide di fare un’azione di “copertura” andando a presidiare la nicchia occupata da Zeiss nella lineup delle ottiche FE-Mount con un obiettivo proprietario: in questo caso con FE 50mm F1.4 GM, diretto concorrente di Planar T* FE 50mm F1.4 ZA. Giusto il mese scorso aveva fatto lo stesso con FE 20-70mm F4 G che però ha un intento molto differente rispetto al classico Zeiss Vario Tessar T* 24-70mm F4 ZA OSS, ovvero quello di cambiare uno standard per crearne uno nuovo. Ma qui, luminosità a parte, le focali sono identiche. Per cui la domanda più gettonata immagino sia: “Perché un nuovo 50mm? Non bastava quel mostro sacro di FE 50mm F1.2 GM?”
Prima quindi di fiondarci nella classica “review di prodotto”, cerchiamo di dare una risposta a questi legittimi dubbi. Anzi, addirittura più di una.
L’aggiornamento di alcune ottiche Zeiss abbastanza “datate” (Vario Tessar T* 24-70mm F4 ZA OSS è del 2014 e Planar T* FE 50mm F1.4 ZA del 2016) è diventato quasi necessario. Se è vero che la qualità dei prodotti tedeschi, anche a distanza di così tanti anni, si conferma difficilmente replicabile in quanto a precisione ottica e tenuta della risoluzione, è altrettanto vero che i sistemi AF dei nuovi corpi macchina hanno bisogno di obiettivi con attuatori molto più veloci per supportare rilevamento e tracking. Gli XD Linear montati su FE 50mm F1.4 GM hanno proprio questo intento; rispetto al classico Ring SSM di cui è dotato il Planar, questi motori vanno a raddoppiare la velocità di autofocus sia in foto che in video arrivando fino ai 120 fps. Non è un aspetto marginale o da non tenere in considerazione, anzi è molto importante per il “fotografo di oggi” che ha un flusso di lavoro che si compone di più media differenti.
Anche il barilotto è di conseguenza più moderno: rispetto al minimale ed austero Planar, questo è ricco di ghiere e pulsanti personalizzabili per massimizzare la comodità di utilizzo in più situazioni. Ormai foto e video vanno sempre più a braccetto, non ci sarebbe neanche bisogno di sottolinearlo ogni volta.
Altro aspetto importante è che, finalmente, si fa un po’ di ordine nella lineup FE-Mount e comincia addirittura a vedersi un “disegno”. Possiamo infatti affiancare il nuovo 50mm ad FE 24mm F1.4 GM ed FE 35mm F1.4 GM: oltre all’apertura F1.4 questo trio ha in comune anche dimensioni, peso e filetattura anteriore da 67mm. Proprio come già fa anche Panasonic con la sua offerta di obiettivi F1.8, anche Sony rende la vita di fotografi e videomaker molto più semplice: prodotti che non li obbligano a variare impostazioni e bilanciamento di gimball e droni e che gli permettono di usare lo stesso set di filtri.
Lato Sony queste motivazioni già bastano e avanzano per giustificare la presenza di un nuovo F1.4 a lstino. Però vorrei aggiungere anche qualche considerazione personale dato che l’ho provato in prima persona..anzi, dato che li ho provati entrambi. Come si posiziona rispetto ad FE 50mm F1.2 GM?
A livello qualitativo si equivalgono. Non fraintendiamoci, quel “mostro sacro” ultraluminoso è sicuramente superiore in quanto a gestione della risoluzione in condizioni controllate e, come sempre, dà il meglio di sé a partire dal terzo di stop successivo della luminosità dichiarata. Già ad F1.4, meglio ad F1.8, la qualità è davvero estrema. Ma c’è anche una sorta di riverenza nei suoi confronti, tale per cui, almeno così è stato per me, bisogna andarci cauti. Non è un obiettivo versatile da utilizzare sempre, non solo per la cura con cui gestire la luce in fase di scatto, anche per le sue dimensioni ed il suo peso. Da qui la mia idea che, come tutti gli F0.95, gli F1 e gli F1.2 siano un terreno percorso solo da due tipi di persone: i “super” professionisti che li cercano per eseguire progetti specifici e particolari e gli appassionati “super” esigenti che rincorrono una sorta di feticcio.
Non me ne vogliate ma un’ottica così estrema non è sempre funzionale, è facile che in molti casi venga più mostrata che utilizzata. Questo F1.4 è invece talmente versatile da poter essere portato quasi sempre con sé, come se fosse un “normale cinquantino”; inoltre, nonostante abbia solo un terzo di stop in meno, cade quel muro di riverenza che si ha nei confronti di un F1.2. La tenuta della risoluzione, anche utilizzando un sensore dall’alto pixelaggio, è davvero notevole tanto che, almeno ad occhio nudo, le differenze rispetto ad ottiche più luminose sono quasi indistinguibili.
Premessa conclusa. Finalmente. Ora passiamo ad analizzarne costruzione, prestazioni e comportamento sul campo.
Ideale per fotografia da ritratto e street, sia sul campo che in studio, Sony FE 50mm F1.4 GM è composto da 14 elementi suddivisi in 11 gruppi, con due lenti ED (Extra-low Dispersion), due lenti XA (Extreme Aspherical) ed un diaframma ad 11 lamelle. Tre delle lenti interne sono rivestite dal Nano AR Coating, ideale per gestire la luce ed eliminare bagliori ed aloni indesiderati. A detta dell’azienda gli elementi XA riescono anche a gestire meglio il contrasto al centro del fotogramma rispetto al Planar T* FE 50mm F1.4 ZA e, soprattutto, a fornire un bokeh più piacevole senza effetto onion ring. La messa a fuoco è gestita da un doppio motore XD Linear: quella minima in AF è di 41 cm, in MF di 38 cm.
Esternamente la struttura è sempre la stessa. Due le ghiere: quella superiore è per la messa a fuoco manuale mentre quella inferiore è per la regolazione dell’apertura. A sinistra c’è lo switch AF/MF, a destra il pulsante Iris Lock per escludere o abilitare la posizione A (automatica) sulla ghiera dell’apertura con subito sotto il DeClick per “sfrizionarla”. Tratto distintivo delle ottiche Sony i due pulsanti personalizzabili, uno superiore e uno a sinistra per poter richiamare le impostazioni preferite sia scattando in orizzontale che in verticale. Nella confezione, come sempre, è presente anche un paraluce.
Il barilotto è resistente a polvere ed infiltrazioni di umidità. Punto a favore sono le dimensioni, anche rispetto ai prodotti concorrenti: i suoi 96mm di lunghezza e 80.6mm di diametro in un peso di 516 grammi lo elevano a 50mm F1.4 più compatto e leggero sul mercato (considerato anche il recentissimo Sigma 50mm F1.4 DG DN Art presentato pochi giorni fa).
Come detto questo obiettivo è costruito per superare, o almeno pareggiare, in termini di qualità il suo corrispettivo Zeiss Planar; nonostante questo, il paragone più giusto coinvolge principalmente FE 50mm F1.2 GM. Rispetto all’ultraluminoso di tre anni fa perde impercettibilmente in risoluzione, più significativamente come c’era da aspettarsi alla massima apertura. A livello generale però risulta molto più costante nella gestione del rumore ad alti ISO e nel contenimento della vignettatura. Queste misurazioni sono svolte assieme a Sony A7R IV, quindi si basano su un sensore da ben 61 Mpxl.
Il nuovo FE 50mm F1.4 GM dà i migliori risultati in termini di risoluzione ad F2, F2.8 ed F4 per poi cominciare a calare qualitativamente. Questo in termini assoluti. Ma alla massima apertura F1.4 è però una grande sopresa, segnando un valore di solo 400 linee per millimetro in meno rispetto al picco F2.8.
Anche ogni step ISO la risoluzione è elevatissima: tra i 100 ed i 6400 ISO la differenza è anche qui di solo 400 linee per millimetro. Il rumore è inesistente fino ai 3200 ISO ma ottimamente gestito fino ai 12800 ISO; qui comincia a mostrarsi sul file in maniera visibile, diventa disturbante solo ai 25600 ISO, ultimo step nativo di Sony A7R IV.
È possibile andare in giro con un superluminoso quasi come fosse un normalissimo “cinquantino”? La risposta è “sì“ e sinceramente non ci ho messo molto per darmela, è bastato aprire la confezione e prenderlo in mano. Questo 50mm è leggerissimo ed è anche compatto considerando la luminosità costante. Un’altra domanda che mi sono posto durante i giorni trascorsi assieme è se sarebbe stato più piccolo e leggero anche nei confronti di Sigma 50mm F1.4 DG DN Art: anche qui risposta affermativa. Sarà interessante metterli a confronto nei prossimi mesi.
Una settimana, questo il tempo che solitamente mi viene concesso per l’anteprima. Passa in fretta ma la fortuna è stata dalla mia: in quei giorni infatti ho potuto contare sui festeggiamenti per il Capodanno cinese, un buon banco di prova soprattutto per capire come si comporta in luce naturale, dalla mattina alla sera. Tra l’altro il 50mm mi sembra ottimo non solo in ritratto ma anche per la street: permette di non essere troppo vicini al soggetto e quindi di non dargli fastidio e, allo stesso tempo, di non essere troppo lontani. Due gli aspetti che mi hanno più colpito: la sua rapidà in aggancio AF e la sua gestione del controluce.
Il doppio motore XD Linear svolge un lavoro eccellente: anche a tutta apertura, condizione solitamente limite, riesce ad rilevare e tracciare il soggetto in movimento senza alcun tentennamento..e non è una cosa banale. Non si perde uno scatto, neanche camminando; con la fotocamera lungo il corpo, si ha quindi la sicurezza di potersi muovere velocemente, “prendere la mira” e scattare al volo.
La cosa stupefacente però è poter scattare in controluce senza porsi alcun problema, cosa che con FE 50mm F1.2 GM era, ovviamente, un’operazione molto critica. Il rivestimento Nano AR mi sembra si comporti meglio che su altre ottiche G Master, forse anche dato il non eccessivo diametro della lente frontale. Non mi sarei poi mai aspettato un file così morbido da un’ottica Sony, solitamente molto inciso e secco; è degno delle migliori ottiche Canon, che da sempre sono il mio termine di paragone per quanto riguarda riproduzione cromatica e armoniosità della scena.
Nota a margine lo sfocato. Il diaframma ad 11 lamelle è molto efficace e i punti luce, anche se non sempre perfettamente circolari, non risultano mai affetti dal cosiddetto “onion ring”.
Nonostante le perplessità iniziali, questo nuovo 50mm è un grande “sì”. I vantaggi rispetto al suo fratellone ultraluminoso sono parecchi: è più compatto e più leggero, ha la correzione del focus breathe e una minor vignettatura ai bordi del fotogramma. Inoltre la gestione della luce è indiscutibilmente più semplice. Il prezzo poi, di circa € 700 in meno, non è certo da trascurare. Insomma, fra il GM F1.2 ed il GM F1.4, molto probabilmente sceglierei quest’ultimo.