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Fotografia.it
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FE 24-70mm F2.8 GM II - Dati di scatto: 1/2500s, F2.8, ISO 100 a 70mm

Anteprima: in prova Sony 24-70mm F2.8 GM II

In prova il nuovo FE 24-70mm F2.8 GM II: nuovo il design interno ed esterno, uno zoom tuttofare che ha la qualità di un’ottica fissa ad ogni step di escursione.

Francesco Carlini | 27 Aprile 2022

Dopo aver fatto ufficialmente il giro di boa con FE 70-200mm F2.8 GM II, Sony aggiorna anche l’altra “focale indispensabile” in ogni corredo professionale e non: FE 24-70mm F2.8 GM II. A sei anni di distanza ci sono tantissimi cambiamenti, il vecchio ed il nuovo sono molto differenti uno dall’altro sia a livello estetico che di funzionamento. Un’unica costante li accomuna: la qualità del file finale, l’omogeneità delle prestazioni ad ogni focale e ad ogni apertura.

Il giro di boa, la seconda generazione di ottiche, è stata prerogativa di Canon e Nikon per moltissimi anni. Diventa inevitabile quando un sistema raggiunge non solo la piena maturità ma anche un parco completo. Sony negli ultimi anni ha sviluppato e annunciato tante fotocamere nuove, sempre più ibride e sempre più performanti. Per fare un rapido conto in questi sei anni sono uscite: A9, A7R III, A7 III, A7R IV, A9 II, A7S III, A7C, A1 e A7 IV. L’evoluzione si è spostata dal riempirle di megapixel, al fornirle nuove prestazioni AF basate su algoritmi di intelligenza artificiale, al renderle più veloci in terini di fps, all’essere più versatili in situazioni miste come foto e video. Come sappiamo però, avere un buon corpo non basta: servono obiettivi di alto profilo per non vanificare lo sforzo economico del cambio macchina.

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FE 24-70mm F2.8 GM II

Parallelamente quindi gli ingegneri hanno lavorato sulle ottiche. Hanno riempito le mancanze di focale e offerto alternative native alle proposte Zeiss, come ad esempio l’ultimo FE 16-35mm F4 G. Ma è soprattutto la linea G Master che ora va sostenuta, anche alla luce delle importanti partnership commerciali con alcune delle più grandi agenzie stampa del mondo. Per cui, dopo il nuovo FE 70-200mm F2.8 GM II, anche questo “bis” era indispensabile. Con il nuovo FE 24-70mm F2.8 GM II il professionista sarà con le spalle coperte nelle focali più versatili e utilizzate, dal 24mm al 200mm.

Nonostante sia più ricco di elementi speciali è più leggero e compatto, è dotato di ghiera e de-click ma soprattutto è più performante sia a 24mm che a 70mm e ad ogni stop di apertura. Insomma, non è solo un restyling.

FE 24-70mm F2.8 GM II: design e costruzione

Il nuovo G Master ha una costruzione più complessa del precedente. Dai 18 elementi suddivi in 13 gruppi si è passati ai 20 elementi in 15 gruppi e si sono addirittura raddoppiate le lenti speciali: due lenti XA (eXtreme Aspherical), due lenti ED, due lenti Super ED. Sono state poi aggiunte ben tre lenti asferiche che prima non c’erano. Il tutto per controllare in maniera più efficace le aberrazioni cromatiche, l’astigmatismo, il coma, le immagini fantasma e migliorare la risoluzione generale dell’ottica.

A fronte di queste informazioni si potrebbe pensare che nulla esternamente sia cambiato. Lo straordinario è che così non è. Gli ingegneri sono riusciti a diminuire di molto peso e ingombri: il 16% di volume e il 22% di peso in meno. Il barilotto è infatti più compatto e leggero: lungo 120mm (contro i 136mm della prima versione), fa segnare sulla bilancia i 695 grammi (contro gli 886 grammi del precedente). La differenza si sente già in mano ma è nel miglior bilanciamento con un corpo professionale che gli effetti di questa cura dimagrante si notano davvero. Chi ha un 24-70mm GM capirà.

I corpi Sony non hanno mai sposato la conformazione “pro” di derivazione reflex, fatta di un’impugnatura verticale integrata per massimizzarne l’utilizzo sul campo; simili Mirrorless in mano sono sicuramente più leggere ma anche molto meno bilanciate con un’ottica professionale. Con questa nuova versione però si va a mettere una pezza a questa criticità e con un battery grip opzionale viene del tutto eliminata.

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FE 24-70mm F2.8 GM II – Peso e ingombri da record se lo paragoniamo con il precedente modello: rispettivamente -16% e -22%. Il bilanciamento in mano in accoppiata con un corpo professionale, anche se sprovvisti di impugnatura verticale opzionale, ne guadagna tantissimo in comodità. Come si può notare fa la sua comparsa anche un secondo Focus Hold personalizzabile, molto utile se si scatta in verticale.

Rimanendo in tema di design esterno, i fanatici delle ghiere come me saranno entusiasti di sapere che finalmente fa la sua comparsa l’aperture ring: ora anche il 24-70mm GM II permette il controllo dell’apertura sul barilotto. Alla ghiera è accompagnato anche il comodo selettore de-click che permette di annullare la frizione per transizioni video più fluide. Scompare il “lock” e al suo posto compare l’Iris Lock, con lo stesso funzionamento già visto su altri modelli ovvero va ad isolare la posizione A: se si è in A blocca tutta la ghiera, se si è nei vari stop va ad isolarla e renderla irraggiungibile.

Qui poi una geniale intuizione: il posizionamento di questi selettori. A differenza del solito non sono “a portata di dita” ma si trovano molto vicini all’innesto. Scomodo? Tutt’altro. Essendo funzioni che si cercano scientemente e si cambiano molto poco, averle incastonate in un punto poco raggiungibile le valorizza. Altra aggiunta davvero notevole è un secondo pulsante Focus Hold personalizzabile; nel modello precedente ce n’era solo uno laterale e ora ne è stato posizionato uno sulla parte superiore. Inutile se si fotografa orizzontalmente, “mai più senza” se si ruota la fotocamera in posizione verticale.

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FE 24-70mm F2.8 GM II – Da questo lato si può notare il pulsante de-click vicinissimo all’innesto: quando l’ottica è montata, diventa molto difficile da raggiungere se non intenzionalmente. Dall’altro lato si trova l’Iris Lock. In alto invece il selettore Smooth/Tight per variare la resistenza della ghiera dello zoom.

Classici gli altri selettori: lo switch per la messa a fuoco manuale o automatica, la resistenza per l’escursione dello zoom che può essere selezionata in Smooth e Tight a seconda delle esigenze. Internamente altra novità: al posto del classico motore Direct Drive, ben quattro motori XD Linear, in grado di seguire al meglio raffiche importanti fino a 30 fps. Passaggio questo fondamentale se si pensa ad A1 ma anche nell’attesa della prossima A9 III che probabilmente avrà una simile cadenza.

FE 24-70mm F2.8 GM II: lab test

Ho provato quest’ottica con Sony A1, quindi le misurazioni sono chiaramente viziate dalle proprietà del sensore BSI CMOS Exmor RS Full Frame da 50 Mpxl. Come sempre la qualità è eccente: lo è con una A1, sarà ancora meglio con un modello dal pixelaggio inferiore. Tempo fa confrontai Sigma 28-70mm F2.8 DG DN con FE 24-70mm F2.8 GM, non certo per mettere in risalto uno piuttosto che l’altro ma per far notare la differenza, a parità di luminosità, che intercorre tra un’ottica prosumer e una pro. Anche queste misurazioni mettono in luce lo stesso principio: una vera professionale “tiene” in egual modo sia alla focale minima che a quella massima, senza sbavature.

Ad ogni stop di apertura la risoluzione è estremamente costante. Ovviamente ad F4 ha un picco, stupisce al valore F2.8 perché c’è stato un evidente e nettissimo miglioramento rispetto al passato, soprattutto a 70mm. Le curve sono una fotocopia l’una dell’altra segno che il lavoro fatto con gli elementi speciali è tangibile: le perdite sono da F16 in poi, che per un tuttofare così luminoso è un vero record. Migliore anche la resa a F8.

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Sony FE 24-70mm F2.8 GM II – Apertura a 24mm e a 70mm

Risoluzione e rumore vanno di pari passo, sia a 24mm che a 70mm: in entrambe le situazioni la perdita di risoluzione è davvero minima. Alla focale grandangolare il rumore comincia a salire ai 12800 ISO ma è invisibile anche al valore massimo (in modalità nativa non in extended) di ISO 25600. Alla focale tele invece ai 25600 ISO comuncia ad essere presente un po’ di grana ma non è evidente e quindi quasi da non prendere in considerazione considerando il valore del quale stiamo parlando.

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Sony FE 24-70mm F2.8 GM II – Rapporto risoluzione e rumore a 24mm
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Sony FE 24-70mm F2.8 GM II – Rapporto risoluzione e rumore a 70mm

La distorsione è effettivamente una nota dolente. A 24mm segna un quasi -3 a barilotto (quindi con una bombatura delle linee verso l’esterno) e a 70mm un quasi +2 a cuscinetto (con una bombatura tendente al centro del fotogramma).

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Sony FE 24-70mm F2.8 GM II – Distorsione a 24mm
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Sony FE 24-70mm F2.8 GM II – Distorsione a 70mm

Misurazioni quindi eccellenti, distorsione a parte. Ma come mai? Ritengo, ma è mia opinione personale, che si sia rinunciato ad una correzione ottica interna fatta attraverso lenti speciali ma pesanti delegando il tutto al corpo macchina per prediligere peso e dimensioni contenute dell’obiettivo.

FE 24-70mm F2.8 GM II: sul campo

Nutro un profondo rispetto per il 24-70mm, praticamente non lo tolgo quasi mai dal corpo macchina. È la classica focale che va bene per il 70% delle situazioni “normali”, dal paesaggio alla street al ritratto. Spesso credo sia anche sottovalutata per quello che in realtà riesce a dare. Sono tanti i professionisti che preferiscono le focali fisse agli zoom, soprattutto in situazioni controllate; bisogna però fare dei distinguo come in questo caso dato che la qualità è sempre altissima e costante. Lo dicono anche le misurazioni. Questo G Master è una specie di grimorio che mantiene la magia di un’ottica fissa e la applica ad ogni escursione zoom.

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Prova di FE 24-70mm F2.8 GM II – Dati di scatto: 1/2500s, F2.8, ISO 100 a 54mm @ Lignano Sabbiadoro

Scattare a 24mm e a 70mm non fa alcuna differenza né in termini di qualità del file né per quanto riguarda il rumore. Per di più, questo modello migliora la specie per quanto riguarda la distanza minima di messa a fuoco riducendola sensibilmente: dai 38 cm si è passati ora ai 21 cm, con un rapporto di ingrandimento dello 0.32x. Non siamo di fronte certo ad un’ottica macro, ma con un sensore capacitivo come quello di Sony A1 si può comodamente esagerare nel crop sia in grandangolo che in tele. Certo è che da vicinissimo scattare a tutta apertura ha il pregio di ammorbidire molto la scena ma anche la controindicazione di peccare in precisione. In generale lo sfocato è davvero pastoso, sia a F2.8 che, con la giusta distanza tra i piani, anche a F11.

Un vitigno nel comune di Marano Lagunare (azienda Fausto Ghenda), qui le viti si sono adattate al territorio e hanno sviluppato robustezza e resistenza alla salinità del terreno. Prima che diano l’uva, le viti “piangono” per alcuni giorni: questa sostanza, simile all’acqua ma leggermente più viscosa, è un integratore naturale per la salute della pelle.

Che fare con un tuttofare? Giochi di parole a parte me lo sono portato in giro per qualche giorno. Da Marano Lagunare a “quel ramo del Lago di Como”: ambienti differenti per quanto riguarda i soggetti e le atmosfere, ricchi di colori. Come detto prima qualitativamente c’è un netto migioramento a 70mm F2.8 ma sono davvero dettagli finissimi, apprezzabili più che altro a software. Ciò che però è visibile è la totale assenza di flare e ghosting in controluce.

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Prova di FE 24-70mm F2.8 GM II – Dati di scatto: 1/1000s, F2.8, ISO 100 a 31mm @ Marano Lagunare

Le bilance, tipiche reti sospese ancora oggi utilizzate dai pescatori a Marano Lagunare.

Anche la color science mi sembra ottima, soprattutto per quanto riguarda le sfumature. Sia all’alba che al tramonto i colori mantengono tonalità molto naturali, senza contrasti eccessivi né nelle luci né nelle ombre anche ad altissimi ISO. Allo stesso tempo i dettagli sono preservati, ma questo è anche merito della A1 che ho utilizzato. Impressionante poi la precisione della messa a fuoco sui soggetti in movimento: 30 fotogrammi al secondo, tutti a fuoco.

Piani Resinelli – Belvedere Parco Valentino (LC) – Anche al tramonto, e vi assicuro che ad aspettarlo in quota anche in questo mese primaverile ho rischiato di perdere le dita, lo spettro colore catturato è incredibile. E poi l’assenza di rumore, nonostante mi sia spinto fino ad un valore di 10000 ISO.

In ogni caso credo che la partita più importante la si giochi sulle questioni portabilità e comodità. Il nuovo design esterno riduce sì le dimensioni ma soprattutto migliora il bilanciamento in mano; è un aspetto fondamentale soprattutto per chi non usa il grip. Chi ha un “vecchio” 24-70mm GM a corredo, ottica splendida ma non certo un peso piuma, si accorgerà subito di quei quasi 200 grammi in meno! Non trascurabile anche la presenza della ghiera per il controllo dell’apertura che per un feticista come me è sempre indispensabile. Nota a margine il secondo Focus Hold sul barilotto, ideale per quando si utilizza la fotocamera in modalità ritratto (in verticale); è un trucco molto utile sui lunghi zoom, ma anche per un medio tele zoom diventa irrinunciabile.

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Prova di FE 24-70mm F2.8 GM II – Dati di scatto: 1/1250s, F2.8, ISO 100 a 70mm @ Marano Lagunare

FE 24-70mm F2.8 GM II: conclusioni

Sono costretto a ripetere l’ovvio: questo 24-70mm professionale si riconferma uno dei migliori sulla piazza. Va inoltre a migliorare la specie, cosa davvero non scontata: è più performante a tutta apertura a 70mm, è più costante ad ogni stop, gestisce meglio il rumore ad alti ISO. I più è più piccolo e leggero. Quindi tutti dovranno fare la corsa a cambiare il loro “vecchio” modello? Dipende. Se siete degli appassionati o dei professionisti che per lavoro utilizzano una A7 o una A7R, magari principalmente agli eventi o in studio, forse no. Se invece lavorate con A9 e A1 e siete dei fotografi che lavorano con alti frame rate, sportivi che hanno bisogno di cogliere l’attimo anche nei paddock o nei backstage, allora direi di sì

Sony FE 24-70mm F2.8 GM II sarà disponibile da maggio ad un prezzo di € 2400.


In questa gallery tutte le immagini fatte con Sony A1 ed FE 24-70mm F2.8 GM II


Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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